Fulvio Bianchi: "Per Malagò il calcio non ci rimette"

Parla il giornalista.
03.12.2016 22:30 di  Alessandro Vignati   vedi letture
Fulvio Bianchi: "Per Malagò il calcio non ci rimette"
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Attraverso la rubrica su Repubblica.it "Spy Calcio" il giornalista del quotidiano romano Fulvio Bianchi ha parlato del futuro del calcio italiano. Novità in vista: "Sono 145.885.451 euro i contributi del governo che il Coni ripartirà nel 2017 alle Federazioni sportive. La Federnuoto di Paolo Barelli ha avuto ancora una volta il maggior incremento, un milione e 151 mila euro in più rispetto al 2016; nella classifica degli "aumenti" seguono pallavolo (1,148 milioni di euro), tiro a volo (902 mila euro), tennis (837 mila), rugby (809 mila), tiro a segno (644 mila), ciclismo (624 mila), sport invernali (583 mila), scherma (523 mila) e pallacanestro (506 mila). Nel complesso la Federcalcio (unica Federazione su 44 col segno meno) percepirà la fetta maggiore, il 22,64% del totale dei contributi a disposizione, per la precisione 33.022.068 euro, ma sono 4,5 milioni in meno rispetto alla stagione precedente. Alla Fin spetta il 4,74% (6.912.521 euro), alla Fidal il 4,42% (6.445.124 euro). Chi percepisce meno è la Federazione medico sportiva italiana (Fmsi) con lo 0,30% della fetta totale pari a 441.670 euro. Malagò ha salvato la Federcalcio di Tavecchio: se fossero stati applicati i criteri della commissione, la Figc avrebbe preso molto di meno. Ma, si sa, molte Federazioni sono contro il calcio: però i soldi dei contributi Coni, meglio chiarirlo per evitare demagogia, non vanno allo stipendio di Higuain ma al calcio giovanile, al funzionamento della macchina arbitrale, alle Nazionali, eccetera. E' vero comunque che a livello di risultati sportivi la Figc non è andata molto bene ultimamente anche se stanno arrivando segnali più che positivi dalle Nazionali giovanili, dall'under 21 in giù. Tavecchio non si aspettava questo taglio ma i suoi rapporti col Coni restano ottimi. Tanto che Malagò, dopo la Giunta di stamani, ha detto: "Il calcio prenderà anche i soldi dell'ex Fondazione, alla fine quindi avrà di più. Inoltre dal 2017 il calcio andrà sicuramente meglio, questo è poco ma sicuro. Mentre le Federazioni che sono andate così bene secondo me faranno fatica a restare così in alto: per quanto riguarda il calcio basterà che l'Italia riesca ad ottenere l'organizzazione dell'Europeo Under 21 del 2019, che è quello che vedrà la qualificazione olimpica per Tokyo 2020, e già automaticamente la Figc partirà in vantaggio. Bisogna guardare il benchmark del quadriennio precedente -precisa il capo dello sport italiano- e l'Italia quattro anni fa arrivò in finale agli Europei, quindi da quel punto di vista ha perso posizioni". Non solo: non si è nemmeno qualificata per l'Olimpiade per due volte consecutive (non parliamo poi del calcio femminile che solo adesso dà segni di risveglio). Ne esce vincitore da questa ripartizione approvata a maggioranza (contrario solo Abete) dalla Giunta Gianni Petrucci, ex n.1 del Coni, ora alla Federbasket: aveva perso 900.000 euro con l'emendamento Pd, ma ha recuperato un miliardo grazie a Luca Lotti.

In più, il basket, pur non essendosi qualificato ai Giochi di Rio (e il governo aveva stanziato 2 milioni per il preolimpico di Torino), ha visto incrementare i suoi contributi dal Coni, passando da 3,6 a 4,1 milioni. Petrucci, che pure è stato uomo di calcio, ce l'ha con la Figc, l'accusa di volersi ritagliare un ruolo da traino di tutto lo sport che non ha. "Deve avere la stessa percentuale delle altre Federazione-ha detto nel summit di ieri-anche perché la Figc dà zero euro agli altri sport...". Ha replicato Tavecchio: "Andremo dal governo a farci fare una legge sulle scommesse". Sono intervenuti, con decisione, anche Binaghi (tennis) e Giomi (atletica). Alla fine, Malagò è stato bravo ad accontentare tutti (o quasi), mettendo mano a criteri e algoritmi, e correggendo alcune storture. Altrimenti sarebbe stato un massacro, e 13 Federazioni ci avrebbero rimesso un sacco di soldi (calcio in testa). "La Figc non ha perso nulla, anzi ha guadagnato grazie anche alla mutualità" ha ribadito qualche presidente di Federazione. Ma Tavecchio, assai battagliero, ha replicato: "Quelli sono soldi del calcio, non dello Stato". E oggi ad Ascoli ha aggiunto: "E' il secondo prelievo dopo quello di due anni fa. Faremo di necessità virtù e non piangiamo ma non siamo il bancomat per nessuno. Sappiamo fare lo spettacolo più bello del mondo". E' finita così: ora Tavecchio si tuffa nella campagna elettorale (parte lunedì, dopo il referendum...) e dovrà tenere a bada le Leghe che battono cassa. Ne esce più che vincitore-come detto- anche Paolo Barelli, grazie alle tante medaglie della sua Fin: è la Federazione che ha avuto il maggior incremento in questi anni, "e non aggiungo altro" dice Malagò (i suoi rapporti con Barelli restano pessimi). Secondo il n.1 del Coni il referendum di domenica non avra influenza sul mondo dello sport, e può darsi abbia ragione, mentre è convinto che il successo di Trump non abbia affatto indebolito la candidatura di Los Angeles per i Giochi 2024 (i tre membri Cio italiani voteranno per la città californiana)".