Criscitiello: "Da 0 a 10, le pagelle della serie A"

Nato ad Avellino il 30-09-1983. Lavora a Milano, Capo-Redattore e volto di punta della Redazione di Sportitalia. Direttore Responsabile di TuttoMercatoWeb. Scrivi e contatta: mcriscitiello@sportitalia.com. Twitter: Mcriscitiello
05.11.2012 00:30 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Fonte: di Michele Criscitiello per Tuttomercatoweb.com
 Criscitiello: "Da 0 a 10, le pagelle della serie A"
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© foto di Federico De Luca

Mentre scrivo, De Marco ha appena mandato Roma e Palermo sotto la doccia. Due riflessioni. La prima: questa volta Zeman chiude con 5 gol ma al contrario dei 2-3 con Bologna, Udinese e Parma questa volta 4 su 5 sono gol suoi. Destro andrebbe multato, perché i calciatori, prima dei piedi, dovrebbero usare il cervello. Seconda riflessione: questo Palermo lo può rialzare solo Lo Monaco a gennaio. Zamparini merita questo, e forse altro, ma il suo nuovo Direttore Generale ha già pronte le contromisure per salvarsi. Ma la colpa non era di Sannino? Gasperini non ha la bacchetta magica e la squadra è davvero modesta. Pagelle di fine settimana, con tre turni lasciati alle spalle e l'Europa che sta per tornare.

0... ad Enrico Preziosi
Presidenti come lui meritano di rischiare ogni anno la retrocessione. Peccato per la piazza che rappresenta ma paga sulla propria pelle una gestione societaria raccapricciante. Esonerare De Canio è stata una follia, cambiare Ds ogni due mesi non porta tranquillità all'ambiente e tesserare cento giocatori all'anno per poi rivendere i migliori non è una grandissima politica aziendale. I suoi erano giochi, il calcio però è una cosa seria. A Como, lo cercano ancora.

1... a Salvatore Aronica
D'accordo l'errore ma la concentrazione al 90° deve essere a mille. Regala il gol al Torino e conferma lo stato d'allerta per il Napoli. Che Aronica non sia un difensore da Champions lo sanno tutti, o quasi, ma regali così non si possono fare. Questo uno dei motivi per cui il Napoli non è pronto per lo scudetto.

2... alla difesa della Lazio
Sbanda troppo e concede al Catania tutto quello che non si deve concedere ad un attacco che fa degli esterni una forza prorompente. Petkovic accusa i primi colpi ma la retroguardia, seppur priva di Marchetti tra i pali, fa penare l'ex tecnico del Sion. Diakite, con o senza contratto, serve a questa squadra.

3... alla Società della Sampdoria
Tre allenatori sotto contratto, l'ambizione di portare a casa Benitez e la consapevolezza che più di Ciro Ferrara non potevi avere. Perché esonerare Iachini? Rischia di pagare Pasquale Sensibile che ha costruito una squadra abbastanza competitiva ma la scelta del tecnico non ci ha convinti. Anche l'aspetto manageriale lascia a desiderare. Peccato perché credevamo in Sagramola ma evidentemente Palermo non è una buona palestra.

4... all'arbitro Tagliavento
Doveva arbitrare la partita più importante del girone di andata e dal 18° secondo al 90° minuto non ha capito molto. Gli va bene che alla fine la spunta l'Inter, altrimenti avremmo passato la settimana a parlare di lui, del suo primo assistente, del suo quarto uomo e dei suoi due giudici di porta. Se Tagliavento è tra i primi 3 d'Italia non vogliamo immaginare gli ultimi 3. Siamo con Cassano: gli arbitri facciano meno i fenomeni e costruiscano un dialogo con i calciatori.

5... a Stefano Pioli
Ha in mano un'ottima squadra, eppure è ultimo in classifica per punti conquistati sul campo. La squadra vista ieri con l'Udinese non ha un'identità ben precisa e l'attacco che doveva essere la garanzia di tutti i reparti non riesce a far male neanche ad un avversario privo di Danilo e Benatia.

6... a Giovanni Stroppa
Se non fosse per il suo tecnico, il Pescara sarebbe ancora più giù in classifica. Paradosso: l'unico ad essere messo in discussione, ogni settimana, è proprio lui. Crede nel gruppo e lo guida con forza. Il materiale a disposizione è ampiamente sotto la sufficienza ma deve fare un altro miracolo: arrivare a 20-22 punti a fine girone di andata e sperare che sul mercato di gennaio, Delli Carri faccia quello che non ha fatto per tre mesi in estate.

7... ad Andrea Stramaccioni
Un voto all'allenatore, un altro al comunicatore. Tatticamente indovina tutto: formazione, sostituzioni ed approccio alla gara. Merita questo successo che lo sta accompagnando ma ci auguriamo che non lo stia travolgendo. Le polemiche, a fine partita, dimostrano che è troppo teso e che rischia di crearsi un'immagine sbagliata. Tifiamo per lui perché è giovane, ma dopo aver vinto a Torino doveva dimostrare superiorità senza lanciare frecciatine ed accuse. Moratti ci ha visto lungo. Un consiglio: maggiore diplomazia e meno instinto. In questo mondo, in due minuti, ti presentano il conto.

8... a Stefano Colantuono e Vincenzo Montella
Giovani e preparati. Capaci e vincenti. Colantuono a Bergamo, dopo l'impresa di un anno fa, quest'anno si è messo in testa da buon romanaccio di fare anche meglio. Sta tirando fuori tutto quello che può avere questa squadra e riesce anche a fare a meno, momentaneamente, dei gol di Denis. Quando tutti lo volevano cacciare per aver preso 5 pere dal Torino in casa, si è reso conto della vera società che ha alle spalle. De Canio salta al Genoa come un tappo di Champagne, Marino gli ha messo i bulloni sotto la panchina. Questo è il risultato. Innamorati di Vincenzo Guardiolino Montella. A Firenze sta entusiasmando, così come fatto a Catania. Pradè le sta vincendo tutte: anche le mosse più disperate del 31 agosto (vedi Toni). Montella è bravo tatticamente, formidabile nella gestione del gruppo e riesce ad avere il giusto controllo nella comunicazione, quello che manca a Stramaccioni. Con Montella e Pradè, Firenze ha dimenticato i disastri di un biennio targato Corvino. Avanti viola!

9... a Stephan El Shaarawy
Se si monta la testa gliela tagliamo! Ragazzo eccezionale, con le caratteristiche da campione. Un fuoriclasse capace, così giovane, di trascinare il Milan lontano dalla tempesta. Vede, come non mai, la porta. Il futuro della nostra Nazionale. In due anni è cresciuto tantissimo, grazie ai consigli dei senatori che fino allo scorso anno lo guidavano nello spogliatoio. Gestito bene dalla società e dal suo agente, La Florio, siamo certi che si sta esprimendo solo al 75% del suo potenziale.

10... ad Antonio Di Natale
5 gol in una settimana: 2 a Roma, 2 con il Catania e 1 a Bologna. Totale: 5 punti. Ogni suo gol vale, in media, un punto. Non tramonta mai, come il sole di Formentera. Una guida anche fuori dal campo per i più giovani, vedi Fabbrini. Ragiona da dirigente, segna da goleador. 80 gol in campionati non gli sono bastati. E' consapevole di poter vincere un'altra volta la classifica cannonieri e sarebbe la terza in quattro stagioni. Ogni palla che tocca diventa oro. 10 per il numero di maglia, 10 per le iniziative nel sociale. Perché campioni si diventa, ma qualcuno a questi ragazzi deve dare una possibilità di vita. Lui con la sua scuola calcio può far crescere i bambini con la mentalità da professionisti.