Canovi: “Pogba? La Roma sbagliò a non denunciare commissione troppo alta. Liberalizzazione agenti? Rischio malavita nel calcio”

01.04.2015 15:00 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Canovi: “Pogba? La Roma sbagliò a non denunciare commissione troppo alta. Liberalizzazione agenti? Rischio malavita nel calcio”
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© foto di Federico De Luca

«Pogba? La Roma ha sbagliato a non denunciare la richiesta di una commissione troppo alta», lo ha detto l’avvocato Dario Canovi, intervenuto a Rete Sport in merito alla liberalizzazione del ruolo di procuratore, in vigore da oggi con la cancellazione dell’albo degli agenti Fifa, e al relativo tema delle provvigioni riservate ai mediatori. 

Ma cosa cambia realmente da oggi? Canovi lo ha spiegato senza mezzi termini: «Ora per essere un intermediario basta iscriversi ad una specie di elenco, ideato dai “geni” dalla Federazione, basta pagargli un obolo di circa 300€, dire di essere una persona rispettabile e si entra nel mondo del calcio dalla porta principale e si possono gestire affari milionari. Oltre che assistere un calciatore senza avere alcuna professionalità». Gli scenari intorno a questa vicenda sono molto complessi: «Tutto questo – ha continuato l’avvocato – avviene dopo le recenti dichiarazioni del procuratore generale della Cassazione, che ha affermato che nello sport, ma soprattuto nel calcio, è entrata la malavita organizzata. Qual è il sistema più facile per riciclare denaro se non fare il mediatore in affari milionari e con provvigioni libere (c’è la raccomandazione di attenersi al 3%, ndr)? E tutto questo avviene su indicazione della Fifa, da quell’altro “genio” di Blatter, che ha fini ben precisi, che io posso immaginare, ma non posso dire perché non voglio prendermi una querela…».

«Quello che mi risulta incomprensibile - ha concluso Canovi - è che su questa vicenda non abbia energicamente protestato l’Associazione calciatori, perché la prima vittima di questi “dilettanti”, se va bene, o “delinquenti”, se va male, sono proprio i giocatori. Il perché di questo silenzio? Hanno forse sottovalutato il problema ed hanno forse altre richieste, secondo loro più urgenti, da fare alla politica del pallone