Giancarlo Corradini: "Alla Juve non si acquistano campioni da troppo tempo. Kakà potrebbe essere l'uomo giusto. Matri, Quagliarella e Aquilani vanno riscattati"

04.04.2011 16:30 di  Maurizio Fedeli   vedi letture
Giancarlo Corradini: "Alla Juve non si acquistano campioni da troppo tempo. Kakà potrebbe essere l'uomo giusto. Matri, Quagliarella e Aquilani vanno riscattati"
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Giancarlo Corradini, sei anni di vice-allenatore alla Juventus con Lippi, Capello e Deschamps, ha fatto il punto della situazione attuale in casa bianconera: “Esprimere giudizi sulla stagione della Juventus è difficile perché è mancata continuità di risultati. Non credo sia una squadra così malvagia e gli infortuni hanno condizionato il cammino. Il vero nodo da sciogliere arriverà però a fine stagione, quando la dirigenza dovrà decidere su quali giocatori puntare, chi riscattare e chi può davvero interessare per costruire una squadra di vertice - commenta Corradini a Goal.com -. Molti dei giocatori attuali sono prestiti con diritto di riscatto e difficilmente verranno riscattati tutti. Individuare un paio di grandi giocatori da inserire in questo contesto non sarà facile, anche se va detto che da anni la Juve non acquista campioni”. Da quando è tornata in serie A, causa campagne acquisti fallimentari, la Juventus non è più riuscita a vincere: “Non entro nel merito delle decisioni, anche perché le condizioni createsi non hanno permesso di lavorare con serenità. Ma faccio degli esempi che conosco direttamente. Quando tornammo in serie A nel 2007 iniziò una rivoluzione. Forse mi sbaglio, ma mi sembra che di quegli acquisti non sia rimasto nessuno. Penso ai vari Tiago, Andrade, Poulsen Almiron, nessuno di questi veste ancora la maglia bianconera, ne deduco che nessuno fosse un vero top player, altrimenti si sarebbe affermato”. Per tornare a vincere la Juve deve comprare grandi campioni, di questo avviso è anche Corradini: “La Juve, come Inter e Milan, ha bisogno di campioni. Non può aspettare l’esplosione di giocatori, deve andare sul sicuro.

Ovvio che scommettere su un giocatore o su un giovane si deve fare, ma non si può costruire una squadra su questi elementi. Pensiamo a Kakà. Dopo esser andato via dal Milan, al Real Madrid non sta attraversando un grande momento. Questo potrebbe essere un giocatore su cui puntare, uno che l’Italia la conosce e la cui classe non è in discussione, anche se reduce da una stagione buia. Quando ero alla Juve con Capello si andava a prendere il meglio del mercato, campioni come Emerson, Vieira, gente di spessore tecnico che fa fare il salto di qualità e assieme a questi giocatori da far crescere. Perché uno può crescere solo se al fianco ha dei fuoriclasse - aggiungendo poi sui riscatti per la prossima stagione -. Premetto che il giudizio non si può basare solo su quello che si vede la domenica in partita. Il lavoro settimanale lo conoscono il mister e il suo staff, noi ci esprimiamo solo per quello che vediamo nelle gare ufficiali. Ma credo che i tre giocatori da trattenere ad ogni costo siano Quagliarella, Matri e Aquilani. L’attaccante, prima dell’infortunio, faceva la differenza e sarebbe stato determinante per il tipo di gioco juventino; l’ex cagliaritano sta dimostrando di poterci stare benissimo in una grande squadra e, con un compagno di reparto che lo completa, può essere l’attaccante del futuro bianconero; il centrocampista ha qualità e geometrie come pochi e in più ha dimostrato di saper reggere una stagione intera. Costa parecchio, ma l’investimento anche in prospettiva garantirebbe un giocatore di prima fascia”.