La Stampa - Del Piero: "Col sinistro la rete più bella". E a 36 anni la Juve vuole offrirgli il rinnovo

17.09.2010 13:57 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
Fonte: di Massimiliano Nerozzi per "La Stampa"
La Stampa - Del Piero: "Col sinistro la rete più bella". E a 36 anni la Juve vuole offrirgli il rinnovo
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© foto di Federico De Luca

Gol con il piede sinistro ne aveva fatti altri, Alex Del Piero, mai così, però: «Il mio più bello. Mi sono accorto subito di aver calciato bene, ma quando l'ho visto entrare, è stato bellissimo». Peccato che la tela d'autore sia stata imbrattata dalla sassata di Artjoms Rudnevs, che ha impattato allo scadere, sigillando una tripletta: nella bottega del fenomeno, roba da raccontare negli anni.

Per questo Alex non può festeggiare, come vorrebbe, come sarebbe giusto per un graffio del genere. Palla al piede, qualche passo di assestamento e tremenda fiondata da oltre trenta metri. Colpo di mancina rarità. Se n'è reso conto pure lui che è impazzito verso la tribuna, e i compagni che l'hanno sommerso e fatto la fila per abbracciarlo, da Krasic e Pepe, come quando si scattano le foto della storia: io c'ero. Solo che il 3-3 finale affievolisce la luce, pur se non cancella l'opera. «Di gol con il piede sinistro ne ho già fatti - ripeteva alle tv Alex - ma questo è il più bello».

Non basta per raddrizzargli l'umore, suo e della squadra: «Il morale è basso - spiega ancora il capitano bianconero - e nello spogliatoio c'era un po' di scoramento. Una vittoria ci avrebbe aiutato, ma non resta che rimboccarci le maniche e metterci al lavoro per la trasferta di Udine». Resta la cronaca del gran colpo: «E' stato semplice - sorride, tra l'incredubilità di tutti - anche se quando poi ho visto il pallone che entrava in porta è stata una cosa fantastica. Bellissimo». Un gol da Champions League, gli bisbigliano: «No, no, da Europa League».

Da sigla comunque, però è bene tenere i piedi per terra e la testa collegata all'obiettivo. Che è il campionato e questa Europa di scorta, subito ostile: «Avevamo fatto qualche errore - ammette Del Piero - ma poi eravamo riusciti a riprendere la partita con lucidità e a creare più occasioni di loro». Destino balordo, invece, come tutti i grandi artisti: «Siamo stati anche sfortunati - continua - perché alla fine loro hanno fatto gol al primo e all'ultimo tiro. Dobbiamo lavorare». Così come fa lui, ogni giorno, con questa maglia, da diciassette anni. E chissà se questo sarà davvero l'ultimo, come da data di scadenza sul contratto: giugno 2010. Mica si può misurare con il tempo, la creatività. E allora, magari Alex andrà davvero negli amati Usa, ma più passano le settimane e più gli spifferi da casa Juve vanno in senso contrario.

Dipenderà, certo, dal rendimento e dalla salute, ma non è così irreale un rinnovo del contratto, di un anno, come il Milan fece con Paolo Maldini. Senza fretta, con calma, da parte di Del Piero e della società. In fondo ha dimostrato di saper ancora dipingere, come diceva ieri sera Del Neri: «Del Piero non è un gufo, ma un giocatore, che sta facendo bene, che se ne dica della sua età». E pazienza, allora, se poi finisce 3-3, anche se Giorgio Chiellini, un altro da catalogo delle mostre, era abbacchiato: «Mi dispiace per la brutta partenza e per l'epilogo, perché una vittoria sarebbe stata importante per l'Europa e per il morale. Avevamo fatto errori, ma l'avevamo rimessa in piedi con il cuore e la volontà. E così la mia doppietta - sorrideva amaro - non finisce in secondo, ma in terzo piano». No, quei due gol restano, come il colpo di Alex: altrimenti sarebbe stato un pareggio qualunque, come ne succedono spesso. Domenica scorsa, per esempio.