26 giugno 2013: Carlitos Tévez è un giocatore della Juventus

26.06.2020 19:00 di Gianmarco Minossi   vedi letture
26 giugno 2013: Carlitos Tévez è un giocatore della Juventus

Il 26 giugno 2013, la Juventus metteva a segno il colpo Carlos Tévez: il famoso e tanto agognato top player dell'attacco bianconero, reclamizzato invano nell'estate precedente, trovava nel bomber argentino, promesso sposo del Milan nella passata stagione, il suo identikit ideale. Pagato nove milioni di euro più bonus dal Manchester City, Carlitos arrivò in Italia con l'etichetta di fuoriclasse indisciplinato e dalla testa calda, appiccicatagli dai media inglesi per le sue vicissitudini extracalcistiche che lo avevano visto protagonista oltremanica, ma il suo biennio in bianconero si rivelò proficuo sotto ogni punto di vista, sia per lui che per il club. Accolto da un bagno di folla al suo arrivo all'aeroporto di Caselle in un caldo pomeriggio di fine giugno, l'Apache ricevette un benvenuto ancora più caloroso in Corso Galileo Ferraris, dove, sul balcone della storica vecchia sede bianconera,  sventolò ai suoi nuovi tifosi la prestigiosissima maglia numero dieci rimasta vacante per un anno dopo l'addio di Alessandro Del Piero. Ad inizio stagione, l'ex bomber di City e United spazza via a suon di gol ogni voce maligna che lo dava in sovrappeso durante il ritiro estivo di Chatillon, andando subito a segno nelle prime uscite ufficiali: gol nella Supercoppa Italiana vinta contro la Lazio e nelle prime due giornate di campionato, contro Sampdoria e biancocelesti. Il suo impatto italiano risulterà tremendamente decisivo nella conquista dello scudetto dei record, con diciannove reti segnate in campionato e una, purtroppo vana, in Europa League al Benfica nella semifinale di andata.

Anno nuovo, nuovo allenatore, ma stessa musica: il 2014 si apre con l'addio a sorpresa di Antonio Conte e l'arrivo del contestatissimo Massimiliano Allegri in panchina, ma Tévez continua a parlare la stessa lingua, quella del gol. Sono ben otto le reti messe a segno nel primo mese della nuova stagione, compresa la doppietta al Malmoe che celebra il tanto agognato ritorno al gol in Champions League, che mancava da ben cinque anni. La seconda ed ultima annata sotto la Mole si rivelerà ancora più prolifica della prima, dal momento che l'argentino chiude il campionato ancora al comando della classifica marcatori bianconeri con ben venti reti segnate in Serie A e sette in Champions League, a cui va aggiunta l'inutile doppietta nella Supercoppa Italiana persa contro il Napoli a Doha. Un'altra stagione trionfale, che si conclude con la vittoria del quarto scudetto consecutivo e della Coppa Italia che mancava da vent'anni, ma che vive il triste epilogo con la finale di Champions League persa a giugno a Berlino contro il Barcellona, dove l'Apache non riuscirà ad incidere come nelle precedenti occasioni, in un mese che sancirà il suo addio a Madama per fare ritorno al suo caro e vecchio Boca Juniors. Un amaro commiato, che però non cancella il lodevole impegno profuso dall'argentino alla causa della Juventus, a cui ha inevitabilmente impresso il suo nome nella storia. Gracias Carlitos!