SOTTOBOSCO - Sorteggio tenero, ma attenzione al "Parc". Il tridente, la belva Demiral e un tempo di grande calcio: da Sarri cose interessanti, spiace solo una cosa. Conte, l'Inter, il diritto di cronaca e la domanda senza risposta

L'urna di Nyon stavolta ha detto bene, almeno sulla carta a Juventus e Atalanta. Ha detto male al Napoli che con il Barcellona ha beccato, probabilmente, il peggiore degli avversari. 

L'avversario della Juventus, il Lione, è formazione abbordabile. Il sorteggio per Madama è stato tenero. La prima la gioca fuori casa. Il Lione ha perso recentemente per infortunio un paio di giocatori. Sulla carta è più debole della Juventus . Ma in casa, al Parc Olympique Lyonnais, il Lione va come una scheggia e il pubblico è davvero il dodicesimo uomo. Nondimeno, sulla carta e con tutte le scaramanzie del caso, la Juventus ha la possibilità di passare ai “quarti“. Dove una tra Real Madrid e City, non ci sarà, stante lo scontro diretto.

In Europa, anche se ci credo poco, potremmo vedere una Juventus a trazione anteriore, come quella ammirata contro l'Udinese.

 Per un tempo è stato grande calcio all'Allianz contro i friulani. Ma con tre reti di vantaggio, nella seconda frazione, la gara è cambiata.  L'Udinese gioca, Demiral salva, Buffon para. Alla fine la rete dei friulani è meritata.

Sarri ha fatto vedere cose interessanti. Ronaldo (due reti, un palo e altre due conclusioni miracolosamente sventate da Musso), è con evidenza “tornato“ . Palma del migliore, a mio parere, ad Higuain che sta giocando un calcio strepitoso. Ma Dybala a tutto campo è stato qualche cosa di sopraffino.

Se giochi con tre punte la difesa deve pressare alto. E Demiral in questo momento è una belva. De Sciglio stupisce per continuità e qualità, Bonucci conferma la sua vena in attacco . A centrocampo Bentancur è stato strabordante, Matuidi senza infamia e senza lode, Rabiot: beh, con lui ancora non ci siamo . 

In ogni caso la Juventus manda un segnale di continuità dopo la vittoria contro il Bayer Leverkusen. Spiace al sottoscritto solo una cosa : che Sarri non conceda a Bernardeschi una occasione da mezz'ala .  

 La giornata ha detto che è durata una settimana la fuga in classifica dell'Inter, fermata sul pari a Firenze all'ultimo respiro .

 Ora Juve e Inter viaggiano appaiate. E il duello promette di essere esaltante fino alla fine della stagione . 

 Piace dell'Inter la determinazione nel crederci ogni domenica. Sembra la Juventus di qualche stagione fa .

 Piace della tifoseria dell'Inter la fiducia che alla sua squadra concede .

Quello che non può piacere dell'Inter è l'aver annullato la conferenza stampa pre- gara a venti minuti dall'orario previsto, per ritorsione contro un quotidiano reo di aver pubblicato (con commento) la mail di un tifoso (del Bologna) che ironizzava su Inter, Conte, sconfitta contro il Barcellona.

Quello che non può piacere è il comunicato che l'Inter ha recapitato successivamente  ai media.

Un “messaggio“,  come ha spiegato Conte nel post gara di Firenze, all'intera categoria: Ussi e Odg, compresi.

 Del resto l'Inter starebbe valutando di adire le vie legali, per tutelare se stessa e Conte . 

Ammesso che un giornale abbia sbagliato (e che nel merito esista materia per gli avvocati), che senso ha penalizzare l'intera categoria? 

 Se un giornale viene a sapere di minacce di morte, di pallottole inviate ad un pubblico personaggio, ha il dovere di pubblicare. Un medium deve evitare di concedersi alle fakes. Ma le notizie, in democrazia, ha l'obbligo deontologico di pubblicarle. 

L'amministratore di un condominio che per punire un condomino moroso manda la lettera di sfratto a tutto il palazzo. Questo ha fatto l'Inter con i media . Con un comunicato il cui “retrogusto” mette a disagio. Per quanti hanno i capelli grigi e memoria  .

La libera informazione ha il diritto di informare, di porre domande, di esporre opinioni. Purché non  offensive, anche scomode.

Ad esempio,  quali siano state le ragioni che hanno portato l'Inter a fallire la qualificazione in Champions contro la Primavera del Barcellona. Che neppure aveva la necessità, al Meazza, di vincere.

 La vulgata neroazzurra recita che la stampa non ami l'Inter. Non è così.  Non infrequentemente, dal punto di vista mediatico, l'Inter si è fatta degli autogol.