SOTTOBOSCO - Marotta-Juve, gli indizi: qualcosa si è rotto. La "coppia" storica è scoppiata? La frattura arriverebbe da lontano. I possibili scenari. Napoli quasi asfaltato, non cercate rivale sul campo. Un consiglio ai media e uno alla Sud

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
30.09.2018 00:48 di Andrea Bosco   vedi letture
SOTTOBOSCO - Marotta-Juve, gli indizi: qualcosa si è rotto. La "coppia" storica è scoppiata? La frattura arriverebbe da lontano. I possibili scenari. Napoli quasi asfaltato, non cercate rivale sul campo. Un consiglio ai media e uno alla Sud
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

C'è un'antiJuve? Non cercatela sul campo. L'unica rivale della Juventus è  la Juve medesima.   Batti nettamente il Napoli, vinci sempre, voli in classifica già a fine settembre a più sei? La notizia del giorno è un'altra: Beppe Marotta se ne andrà. Presto.

 E non perché il suo mandato scada il 25 di ottobre. Non perché nei suoi sogni ci sia la poltrona di presidente federale (solo un pazzo, del resto, potrebbe andare a lavorare con un branco di gattopardi, famelici ed ottusi): lui stesso ha smentito una tale aspirazione.

Quindi: qualche cosa si deve essere rotto tra l'amministratore delegato e la proprietà. Al punto che il buon Beppe ha sentito il bisogno di comunicare urbi eccetera, che il suo nome non comparirà (nel segno del rinnovamento societario), nel collegio dei consiglieri. Resterà (per quanto?) come direttore dell'area sportiva. Tradotto: se ne andrà presto.

Immagino che la frattura arrivi da lontano. E che il “pomo“ della discordia possa essere stato l'ingaggio di Cristiano Ronaldo. Oltre alla “crescita“ di Fabio Paratici. Uno (artefice dell'operazione Ronaldo) del quale, dopo anni di silenzio, si è finalmente conosciuta anche la tonalità della voce.

Scenari possibili:  un amministratore delegato che arrivi dalla Famiglia. Difficile che Andrea Agnelli sostenga il doppio ruolo di presidente e di ad. Ed  un Paratici promosso a direttore generale. Qualche giorno fa, Paratici, parlando dell'operazione Ronaldo aveva citato Elkann, Agnelli, Nedved. Ma non aveva citato Beppe Marotta. Forse, la “coppia“ arrivata dalla Sampdoria è “scoppiata“ .

Nessuno, come è noto, è indispensabile. Ma le modalità con le quali Marotta ha rivelato il suo distacco dalla Juventus, sono state una caraffa d'acqua gelata sulla testa sulla testa di tutti.  Altro primato della Juventus: gli annunci traumatici. Dopo Conte e Bonucci, ecco quello di Marotta. 

Beppe Marotta è un supermanager. Premiato recentemente come il migliore d'Europa. Alla Juventus ha portato parametri zero del calibro di Pirlo e di Emre Can. Ha lavorato bene, sulla parte finanziaria,  rilevando (e sanando) una situazione difficile sul piano dei conti.

La Juventus gli deve molto. Lui deve alla Juventus, il suo attuale status di top manager. Vedremo nei prossimi giorni. Per quanto vale la mia opinione, potevano Marotta e la Juventus, trovare una formula diversa di comunicazione.

 E attenzione al contagiri. Quando cominci a parlare di criptovaluta vai fuori dal recinto della comune comprensione. Non sei più alla portata di tutti. Sei troppo “avanti“ rispetto alla tua “gente“. Hai senza dubbio ragione, stai costruendo il futuro, stai pianificando i prossimi venti anni con grande anticipo. Ma stai andando forse  troppo velocemente: certe novità vanno spiegate e fatte assorbire.

Altrimenti può capitare quello che accade ogni santo turno di campionato offerto da Dazn: ti armi di amuleti e speri di poterti connettere. 

Il mondo Juventus è in grande fermento. Il Napoli è stato “regolato“ con qualche difficoltà, ma ha arrischiato di essere asfaltato. La Juventus è semplicemente più forte. Talmente forte da potersi  permettere di andare “sotto“, per una leggerezza di Bonucci, di rimontare e di vincere. Ronaldo è un alieno che non ha segnato ma che è entrato di prepotenza in tutte le marcature. Lo raddoppiano, lo triplicano per non farlo segnare. Risultato? Segnano gli altri. Con Mandzukic anche un Bonucci che ha (felicitazioni) allargato la famiglia. Hanno giocato bene tutti: da Dybala, agli straripanti Cancelo e Alex Sandro, a Pjanic, al polacco che in porta dimostra grande sicurezza . E poi c'è Bernardeschi, in una forma psicofisica strabordante. Capisco Allegri e le sue scelte “dolorose“ .

Consiglio ai media: evitate di fare raffronti tra Ronaldo e Insigne. Fate il male dello scugnizzo partenopeo. E' bravo, ma con l'alieno, al momento,  non c'è gara. 

E adesso? E adesso la Juventus ha da pensare alla Champions: martedì arriva lo Young Boys. Non ci sarà Ronaldo, squalificato, ci saranno Dybala e Bernardeschi accanto a Mandzukic. E ipotizzo, se il risultato lo consentirà, che Allegri possa offrire una fetta di partita al giovane Kean.

Una vittoria, metterebbe la Juventus comoda, in vista dello scontro con il Manchester United. Dove Mourinho continua a perdere, dove Pogba viene sostituito, dove la situazione è bollente. E dove, a gennaio, la Juventus potrebbe andare a pescare.

Auspicabile che per martedì, la Curva Sud non celebri grotteschi “funerali“ e faccia quello che ha sempre fatto: il tifo. Se poi la Sud vuole dalla società quanto la società ha il DOVERE di non darle, allora forse è meglio perderla (la Sud) che trovarla. E credo di non dover aggiungere altro.

Il resto? La Primavera è di qualità, un poco svagata in difesa, ma con grandi margini di miglioramento. La Juve B sembra aver trovato il suo centro di gravità, dopo le iniziali sbandate. Quanto alle ragazze di Guarino, in campionato sembrano non avere rivali. Ma la stecca in Champions deve far riflettere anche la società sul percorso che il calcio femminile (non solo la Juve) in Italia deve ancora fare. Eliminate da una squadra danese. Di tradizione, fisicamente forte, ma non tra le migliori del continente. La differenza nel doppio incontro, a livello fisico si è vista. Se il calcio femminile vuole crescere, in Italia, deve diventare professionistico. Ma vallo a dire a “lorsignori“, sordi da entrambe le “trombe“ di Eustachio .

Infine: un pensiero per Agnolin, grande arbitro che si è spento all'età di 75 anni. Un fuoriclasse. Al centro anche di forti polemiche (quale arbitro non lo è o non lo è stato in Italia?). Rammento un suo celebre “scazzo“ con Roberto Bettega, uno che in campo era un vero “duro“ . Ma anche Agnolin era uno che si faceva rispettare. Dai giocatori, ma anche dai giornalisti. Notoriamente spesso più “fallosi” dei giocatori .