SOTTOBOSCO - Juve insultata, Firenze non ha fatto una bella figura. Che brutta "Signora", ma c'è un motivo. Verso il Tottenham con un rompicapo (soluzione di qualità?). Var, non così! Infantino e l'attentato alla salute del calcio

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
11.02.2018 01:11 di  Andrea Bosco   vedi letture
SOTTOBOSCO - Juve insultata,  Firenze non ha fatto una bella figura. Che brutta "Signora", ma c'è un motivo. Verso il Tottenham con un rompicapo (soluzione di qualità?). Var, non così! Infantino e l'attentato alla salute del calcio
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

PORTE GIREVOLI

Sorpasso, contro-sorpasso. Tra Napoli e Juventus temo si andrà avanti così fino alla fine. Ma il big match di Torino potrebbe rompere l'equilibrio. La facilità del Napoli di andare in gol nasce anche dalla capacità di mandare in confusione gli avversari. La bellezza del gioco del Napoli è quasi monotona per quanto risulta esatta. Sempre il solito “taglio“ di Callejon: dovrebbero conoscerlo tutti. Eppure risulta letale. I soliti movimenti di Mertens che non va marcato con un difensore di stazza e men che meno a zona. Eppure nessuno sembra aver imparato. La forza di Sarri è anche questa: non avere paura di riproporsi identico, eternamente bello. L'efficacia viene di conseguenza. Il Napoli gioca in punta di piedi, senza eccessi, senza “gialli“ . Se c'è un allontanamento al massimo è quello di Sarri . Ora il Napoli è chiamato ad onorare il suo status anche in Europa. Il Lipsia è un cliente tosto ma il Napoli è più forte. E un Napoli che va avanti in Europa, magari che arriva in fondo all'Europa League sarebbe un bene anche per il calcio italiano .

La Juventus di Firenze è stata brutta ed efficace. Fortunata e spietata. Insultata al solito nel silenzio complice e ruffiano di istituzioni e mi duole dirlo, media. Bersagli principe i morti dell'Heysel e il “traditore“ Federico Bernardeschi. Che ha risposto da campione, prima, durante e dopo il match. Non mi aspetto inchieste da parte della Procura Federale. Non mi aspetto sanzioni. Tutto passerà, come sempre in cavalleria. Firenze non è la spazzatura che incivilmente è stata lasciata ancora una volta libera di ruttare e di vomitare al Franchi. Ma certamente Firenze non ha fatto una bella figura .

Brutta Juve, dicevo. Ma non prendere gol nelle ultime 16 gare ufficiali ha un costo. Significa che tutta al squadra lavora per preservare la porta di Buffon. Splendido quarantenne, reattivo come un ventenne. Davvero vuole smettere?

Se qualcuno avesse deliberatamente manipolato il calendario in avvio avrebbe prodotto la sequenza che sta vivendo la Juventus . Quattro in trasferta nelle ultime sei. Con in mezzo la Champions e poi la Coppa Italia. Il finale sarà anche peggio. Ma ovviamente è stato solo il caso a sorteggiare un cammino a dir poco infernale. Tuttavia questa Juventus sembra rivestita d'amianto  le fiamme non la toccano .

Una cosa alla volta. Subito il Tottenham, poi il derby. Kane ha timbrato il cartellino  contro un Arsenal dalla difesa imbarazzante. Ma per lui ci sarà Chiellini, strepitoso assist man a Firenze. Il rompicapo sarà il danese di Pochettino: senza Matuidi, Allegri non ha un uomo da mettere sulle sue piste. Io confermerei Bentancur. Me la giocherei sulla qualità.

Farne un paio e non prenderne: il mantra di Champions all'Allianz sarà questo. Higuain sembra caldo, al pari di Bernardeschi e di Costa. Dalla tribuna osserverà Dybala prossimo al rientro. Il Tottenham gioca un ottimo calcio ma in difesa sembra vulnerabile. E Pochettino immagino non farà seguire fino alla toilette l'imbarazzato Pjanic, come Pioli ha preteso facesse Benassi .

A vantaggio della Juventus anche un altro fattore. Sarà una gara di Champions, bella e combattuta. Ma non sarà un'ordalia, un giudizio di dio. Non sarà la “partita della vita“ . 

Da parte mia, stupirò, probabilmente le mosche cocchiere vesuviane, un “in bocca al lupo“ : alla Juventus, martedì e al Napoli giovedì. Due vittorie sarebbero rosolio per un calcio italiano che sovente negli ultimi tempi ha ingoiato amarissimi che al contrario di una antica pubblicità non “fanno benissimo“.

VAR: COSI' NO . 

Ho scritto che non avrei più commentato gli episodi Var: non lo farò in questa occasione.

Il problema, peraltro, non è il singolo episodio. Il problema è complessivo. Un protocollo non all'altezza, arbitri egualmente non all'altezza e una condiscendenza dei media all'insegna del  indietro non si torna“ che ha determinato orrori.

Non chiamatela “Moviola in campo . La Var e i Var non lo sono. Ma il risultato è stato proprio quello di trasferire sulla tecnologia ogni tipo di responsabilità. Perché in realtà (stante la coda di paglia di chi il calcio finora ha governato, stante le pressioni per un “cambiamento radicale“, stante i sospetti determinati dal  “potere" di una Società che ha “ troppi amici“) la Moviola in campo l'hanno voluta e ottenuta. Ma non ditelo. Al massimo dite che si tratta di moviola, solo un “ pochettino “ .

Oggi la tecnologia ha depotenziato il direttore di gara. Ha fatto sparire dai radar gli assistenti, timidi, pavidi, incapaci di decisioni coraggiose . Ha creato attese, ritardi, contro-decisioni che stanno danneggiando lo spettacolo, lo spirito del gioco e il calcio tout court.

Va anche detto che raramente un arbitro ha un passato da calciatore, sia pure a livelli semiprofessionistici. Quando io ero ragazzo i più scarsi all'oratorio finivano o in porta o ad arbitrare. C'è una evidente incapacità da parte dei direttori di gara di capire ad esempio quando un intervento è falloso. Non sempre la tipologia fallosa è prevista dal regolamento . Bisogna essere stati calciatori per capire quando un attaccante “ci fa“ o quando è il difensore ad usare “ armi subdole “ nell'impatto con l'avversario . Arrangiarsi fa parte del gioco: tocca all'arbitro capire quando il confine viene varcato. Senza, sarebbe auspicabile, il regolamento in testa.

Al netto di qualsiasi recriminazione, giusta o ingiusta che sia, molti allenatori non si stanno comportando bene. Dire “per me era rigore“ andava bene prima. Oggi con la tecnologia - anche se la tecnologia si dimostra inefficace e incompleta – dare giudizi sull'arbitraggio risulta umanamente comprensibile. Ma è un raglio alla luna. Non ha senso. L'avete voluta la tecnologia, l'avete ripetutamente in passato invocata? Adesso subitela. Così com'è: in attesa che qualche cosa venga cambiato dal prossimo campionato .

Infine i media. Televisivi, soprattutto. Fanno il loro lavoro. E lo fanno anche bene. Ma non ha senso,  sostenere la tecnologia, sostenere che è “in divenire“, che va accettata con i suoi attuali limiti e poi rimandare mille volte le medesime immagini, sentenziando che “l'arbitro, il Var, gli assistenti  hanno sbagliato“ .

Volere la botte piena e la moglie ubriaca è velleitario. Esercitare il sacrosanto diritto di cronaca deve aver un confine. Un limite. Altrimenti, cari colleghi, predicate bene e razzolate male. Spero che qualche idiota non mi attribuisca volontà censorie. Sto solo fotografando una situazione. E lo sto facendo in un frangente nel quale fossi solo un tifoso (di quelli che sul web si indignano adombrando complotti) sarei stato zitto .

C'era una volta un bambino chiamato calcio. Espressione popolare di un gioco fatto con i piedi e fruibile anche con una palla di pezza e persino con un tappo di bottiglia. Con porte fatte con pile di libri dopo lo squillare della campanella a scuola. Un gioco semplice, romantico..

Poi è arrivato Infantino: nel nome un destino. Chiamatelo Erode .

 Adesso Infantino, la Var vuole al mundial. Ma non ha uomini, non ha esperienze pregresse. L'unica ipotizzabile è quella degli arbitri italiani. Al centro ogni settimana – e sempre di più- di polemiche . Dove il termine più “leggero“ è incapaci. 

Vergogna Var ha scritto da Londra, Alonso: come prendere a calci la propria automobile perché non si mette in moto. Una cosa patetica .

Pochettino ha spiegato che la Var “sarà la morte del calcio“ . Spero di no. Ma stanno attentando alla sua salute: è evidente. . 

Io non ho scheletri nell'armadio. Ho sempre scritto che la Var, imposta, senza sperimentazione era una follia. Che il protocollo era una follia anche più grande , considerato l'adeguamento in corsa , domenica dopo domenica.

Migliorerà? Forse. Ma ho seri dubbi .