SOTTOBOSCO - Juve, grandi manovre in mezzo: possibili 3 addii e 4 arrivi (nomi e sponsor). Arriva Han? C'è un motivo. Figc, la domanda che nessuno si pone. Lotito, piano diabolico. Presidente ideale? Un uomo (genio) di Pallotta. Mistero Milan

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
14.01.2018 00:00 di  Andrea Bosco   vedi letture
SOTTOBOSCO - Juve, grandi manovre in mezzo: possibili 3 addii e 4 arrivi (nomi e sponsor). Arriva Han? C'è un motivo. Figc, la domanda che nessuno si pone. Lotito, piano diabolico. Presidente ideale? Un uomo (genio) di Pallotta. Mistero Milan

FEDERAZIONE?  VORREI AINGE 

La domanda che nessuno si pone è la seguente: a quanto ammontano i debiti del calcio italiano? Ve lo dico io: attorno ai 4 miliardi di euro. Sta fallendo il Vicenza dopo che a picco era finito il Modena. Due società che a lungo, in passato, hanno frequentato la serie A. La situazione nelle Leghe Dilettanti e Pro è drammatica. Numerose società sono alla canna del gas.

Le riforme non sono mai state fatte. Si è “tagliato“ qualche cosa, tenendo in piedi un  “carrozzone“ che non ha eguali in Europa. Perché? Perché il calcio è indissolubilmente legato, come tutto in questo Paese, alla politica. Dilettanti e Lega Pro rappresentano il territorio: bacini di voti e di clientele.

E' stallo in Federazione. Tavecchio resta commissario della Federazione e della Lega. Finora si sono candidati in tre: Tommasi per i calciatori, Gravina e Sibilia per dilettanti e Lega Pro. La serie A non ha espresso candidati. Lotito sta impazzando alla ricerca di voti: ne avrebbe 12 in serie A. Anche quelli di Napoli, Milan, di un manipolo di società minori e inspiegabilmente (pare) anche quelli dell'Atalanta. Contro, Lotito ha Juventus, Inter, Torino, Roma e Fiorentina. Lotito è il gattopardo che non vuole le seconde squadre. Che, secondo il “Corriere della Sera“ avrebbe un diabolico piano: trovare i voti, negare le riforme (Lotito possiede oltre alla Lazio anche la Salernitana e reputa - lui multiproprietario - satanica l'introduzione delle seconde squadre) farsi eleggere alle prossime Politiche nelle liste di Forza Italia (come Sibilia) o al massimo in quelle della quarta “gamba“ di destra, quella che in parte stava con Alfano e Renzi e che adesso è alleata di Berlusconi, Salvini e Meloni.

Non è questa la sede per una analisi politica. Detta in parole povere: gattopardi contro riformisti.

Il problema della Federazione nasce dopo il 2006, dopo Calciopoli.  Fu l'allora ministra del governo Prodi, Melandri, pupilla di Massimo D'Alema a  gettare le basi per la riforma federale. Il meccanismo di elezione del presidente che fa pesare il modo abnorme Lega Pro e Dilettanti, lo si deve all'avvenente ministra che disertò una “prima“ della Scala per intervenire quella sera alla presentazione di una guida gastronomica a Roma. La serie A che economicamente tiene a galla tutto il baraccone ma che non è in grado, voti alla mano, di esprimere un suo rappresentante: una follia.  Dalle leghe minori sono arrivati sia Abete che Tavecchio. Dovesse andare a buon fine la trama di Lotito, il presidente della Lazio si troverebbe in multiplo conflitto di interessi. Ma per dirla alla sua maniera, latinista alla Velleio Patercolo “campa cabballus“. Il divino Claudio che molla un solo “osso“?  Andrebbe al Tar: come minimo.

La speranza è che si scentrino tra i loro fino al 30 di gennaio dando via libera al commissariamento invocato da Malagò dopo il disastro della mancata partecipazione al Mundial. Ma non accadrà: in ballo c'è il particulare (televisivo soprattutto) di troppi. Si accorderanno. Mi chiedono i lettori: chi vorresti tu? Io vorrei Uva, ragionevolmente. Sognando, andrei da James Pallotta e gli chiederei di distaccare per minimo un biennio a Roma, Danny Ainge il general manager dei Boston Celtics. Un genio che all'ultimo draft ha ceduto la scelta numero uno, per prendersi la tre, portando al Garden un marziano a nome Tatum. E che, contemporaneamente (evito i dettagli: i meccanismi di quella Lega sono complicati) è riuscito nel seguente capolavoro. Al draft 2018 se il Lakers continueranno a navigare sul fondo della loro division avranno presumibilmente una scelta tra la 2 e la 5. Ma per una serie di incroci e “cessione di diritti“ della scarsa stagione, dovesse accadere, la “scelta“ dei Lakers sarebbe di Boston. Tradotto? Probabilmente  Luka Doncic, il due metri del Real Madrid che gioca play- uardia, che non sposti neppure con un katerpillar e che tira da tre da distanze siderali.

MISTERO MILAN

Mentre nel sinedrio federale girano veleni e coltelli,  “La Stampa“ di Torino ha sparato in prima pagina la notizia che la Procura di Milano avrebbe avviato una inchiesta con l'accusa di riciclaggio di denaro per la vendita del Milan al misterioso cinese Li. A sessanta giorni dalle elezioni politiche una vicenda che deve aver messo in fibrillazione il Cavaliere confermando i suoi sospetti sulla giustizia “ad orologeria“ e sull'accanimento delle “toghe rosse“ .

Nel giro di poche ore la Procura di Milano, tuttavia, ha smentito che esista – sul tema – una inchiesta. Ma “La Stampa“ ha dedicato al tema le intere pagine 2 e 3. E se ha pubblicato una fake arrischia una querela milionaria.

Posso solo dire che il calcio italiano non aveva bisogno di ulteriore benzina sul fuoco. Mesi fa un vignettista propose un Berlusconi  truccato da cinese che al telefono diceva: “Sun Mi“. In dialetto milanese quasi una cartesiana affermazione. Dovesse risultare che “La Stampa“ ha pubblicato una bestialità, i vignettisti avrebbero materiale sul quale sbizzarrirsi. Come si dirà in piemontese, fake? Indignazione espressa da Fininvest. Marina Berlusconi parla di aggressione politica. La Stampa peraltro conferma la notizia spiegando di averla verificata con due alternative fonti.

CENTROCAMPO JUVE E HAN

Chiudo con una considerazione di mercato relativo al centrocampo (che verrà) della Juventus. Ci sono nomi, Marchisio, Khedira, Sturaro in possibile uscita. E quattro candidati ad “entrare“. Due (Praet e Pellegrini) piacciono a Paratici. Uno (Cristante ) ad Allegri. Un quarto (Barella piace ad entrambi ma costa un Perù). Un quinto (Milinkovic Savic) potrebbe entrare nel novero solo se Agnelli fosse convinto da Lotito di essere il candidato dei candidati per la Federazione. Mi pare una eventualità senza futuro.

Un futuro lo avrà viceversa, quasi certamente, il nordcoreano Han, che la Juve, scambiandolo con Cerri, rileverà dal Cagliari, lasciandolo fino a giugno a Perugia. E' un'ala che vede la porta.  L'acquisizione è funzionale al percorso che la Juventus sta facendo (e ha già parzialmente fatto) per entrare nei mercati orientali. Ho una curiosità: adesso Marchionne come lo spiegherà a Donald Trump?