L'IMBOSCATA - Sarri sta seminando qualcosa di alieno. La grande bellezze e gli errori gravi. Dubbi su un paio di giocatori. C'è il rischio di perdere Bernardeschi, Supercoppa, attenti a quei due

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
20.12.2019 00:18 di Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Sarri sta seminando qualcosa di alieno. La grande bellezze e gli errori gravi. Dubbi su un paio di giocatori. C'è il rischio di perdere Bernardeschi, Supercoppa, attenti a quei due
© foto di Andrea Bosco

Juventus bella e temeraria, a Genova. Bella, perché oggettivamente ha prodotto a tratti un ottimo calcio. E non è la prima volta in stagione  Temeraria perché i rischi presi sono stati superiori al dovuto. I meriti di Maurizio Sarri sono evidenti: sta seminando nel dna della Juventus qualche cosa di diverso, di “alieno“. La Juventus è sempre stata, nella sua lunga storia, cinica (Trapattoni), operaia (Heriberto), pragmatica (Lippi), devastante (Conte), implacabile (Allegri), ma solo episodicamente è stata anche bella. Io rammento quella di Brocic e quella di Cesarini: quella con Boniperti, Charles e Sivori. Non ho memoria di quella, anni Cinquanta, con Martino, Boniperti, John Hansen e Praest. L'Avvocato sosteneva fosse “la  più bella“. Forse perché era stata la “sua“, quella della sua presidenza. L'altra, quella Sivori-dipendente l'aveva costruita il Dottore, suo fratello Umberto.

Niente in confronto a quello che ha realizzato Andrea Agnelli con il conforto del cugino John Elkann: 8 scudetti di fila e qualche coppa nostrana, due finali di Champions, fatturato a 500 milioni, nell'ultima stagione, oltre all' Allianz, alla Continassa e scusate se è poco a Cr7:  un curriculum da sballo. Intanto domenica in terra d'Arabia si proverà ad incamerare l'ennesima Supercoppa contro la Lazio, unica squadra nella corrente stagione ad aver sconfitto la Juventus .

Quindi benvenuto Maurizio Sarri, con la sua idea di bellezza, di estetica, di calcio fatto di “triangoli” e di pensieri di prima intenzione.

Nondimeno non mi accoderò al processo (in atto)  di beatificazione di Sarri. La Juventus ha in questi mesi, accanto ai pregi, evidenziato difetti. Alcuni, a mio parere, gravi. Tradotto: pericolosi.

Il primo, una costante: non riuscire a tenere il vantaggio per più di una decina di minuti. Con una  difesa che sta prendendo una caterva di gol in più rispetto alle passate stagioni. Rammenti Sarri cosa dicono in Nba: “L'attacco fa vendere i biglietti, ma è la difesa a vincere le partite“ .

La “grande bellezza“ espressa in attacco, non infrequentemente presenta rughe. La Juventus sembra specchiarsi nella sua tecnica individuale. Lo si è visto a Genova contro una Sampdoria i cui limiti sono evidenziati dalla classifica. La Juventus l'ha vinta con due sublimi giocate. Il tiro al volo di Dybala che ha rammentato certe esecuzioni di Platini e  Del Piero. E poi lo stacco cestistico di Ronaldo, che ha rammentato l'incornata di Pelè, sulla testa di Burgnich in Brasile- Italia a Mexico City .

Io non sono convinto, né da Danilo (dalle scelte non infrequentemente discutibili), né da Rabiot. A  una mezz'ala si chiede di recuperare e di contrastare. Si chiede di andare in verticale e di correre con la palla. Si chiede di lanciare gli attaccanti . Il gioco “piatto“ da un paio di metri ( mia – tua- tua -mia )  produce zero. Solo uno sterile possesso palla. E' auspicabile che, presto, Rabiot faccia vedere le sue qualità. 

Ma neppure questo è il problema più evidente. Ovviamente a mio parere. Sono altri . Allegri aveva passato l'intera scorsa stagione a convincerci che Dybala doveva giocare arretrato, anche a 70 metri dalla porta avversaria. Con evidenza, sbagliava. Dybala restituito ad una distanza più prossima alla porta sta producendo cose importanti.

 Oggi con Sarri tocca a Bernardeschi:  l'allenatore della Juventus lo “vede“ trequartista. Pessima idea. Che lo dica io, conta poco. Contano le prestazioni di Bernardeschi in quella posizione. Mancini in Nazionale lo usa esterno, ma anche un orbo constaterebbe  che ormai Bernardeschi “vede“ il gioco da interno. Sarri ha affermato che “con il tempo... eccetera“ : il tempo è “ora“. Il rischio è quello di “perdere“, Bernardeschi .

Sono un anti-Sarri? Non lo sono. E chi mi dovesse accusare di esserlo sarebbe in malafede. Ma mi piace dire le cose come le vedo. Sarri ha ancora molto lavoro da fare. Non sempre i suoi fuoriclasse potranno togliergli le castagne dal fuoco. Lo rammenti, Sarri, per la Supercoppa: rammenti che Luis Alberto e Milinkovic Savic l'hanno fatto a fette a Roma. Due trequartisti che Inzaghi usa come mediani. Ma  domenica rientrerà a centrocampo Bentancur, uno decisamente più affidabile di Rabiot .

Vincere sarebbe un tonico: per l'ego di CR7 tornato a livelli spaziali. Per la società e per la squadra tutta. E per Sarri: sarebbe il primo trofeo con la “tuta“ della Juventus. E sarebbe un buon viatico per il futuro .

 Ai lettori dico: scordatevi di vedere una Juve stile Napoli o stile Chelsea. La Juventus di Sarri ha giocatori con caratteristiche differenti. E ha ragione lui quando afferma che solo contro alcune squadre sarà possibile proporre il tridente: non credo contro la Lazio .