Ricordate quel giorno? JUVENTUS-PARMA

La rivisitazione di alcune partite giocate dalla Juventus; storie di vittorie e di sconfitte per riassaporare e rivivere antiche emozioni
02.02.2019 10:37 di  Stefano Bedeschi   vedi letture
Ricordate quel giorno? JUVENTUS-PARMA
TuttoJuve.com
© foto di Federico Gaetano

5 gennaio 1992 – Stadio Delle Alpi di Torino
JUVENTUS–PARMA 1–0
Juventus: Tacconi; Carrera e De Agostini, Galia, Kohler e Júlio César; Alessio, Marocchi (dal 63’ Di Canio), Schillaci (dal 73’ Conte), Baggio e Casiraghi. In panchina: Peruzzi, Luppi e Corini. Allenatore: Trapattoni.
Parma: Taffarel; Benarrivo e Di Chiara; Minotti, Apolloni e Grun; Melli, Zoratto, Osio (dall’86’ Catanese), Cuoghi e Brolin (dall’82’ Agostini). In panchina: Ballotta, Nava e Pulga. Allenatore: Scala.
ARBITRO: Luci di Firenze.
MARCATORE: Baggio al 71’.

Dopo la nefasta avventura di Maifredi, la novità è il ritorno di Giovanni Trapattoni sulla panchina della Juventus. Nonostante la non eccezionale l’esperienza con Thomas Häßler, i bianconeri tornano sul mercato tedesco ma per acquistare due difensori di razza: Jürgen Kohler e Stefan Reuter. E almeno nel primo caso indovinano la scelta: Kohler rappresenterà per anni il fulcro della retroguardia. Arriva anche un ragazzotto da Lecce e un portierino da Roma che faranno la storia juventina: Antonio Conte e Angelo Peruzzi. La Juve chiude sia campionato che Coppa Italia al secondo posto: lo scudetto è appannaggio dell’imbattuto Milan, mentre il secondo trofeo nazionale va al Parma, che nella partita di ritorno riesce a rimontare l’1–0 incassato a Torino. La stella della squadra è sempre più Roberto Baggio, autore di diciotto reti in campionato, che si avvia a diventare il giocatore numero uno del calcio europeo.


“HURRÀ JUVENTUS”

Dopo una pausa natalizia di tre settimane, il campionato riprende con la Juventus che ospita il lanciato Parma. Nell’ultimo turno disputato prima della sosta, la squadra emiliana ha agevolmente superato la Roma per 3–1, mentre la compagine bianconera è stata sconfitta a Genova dalla Sampdoria per 1–0. La voglia di riscatto che anima gli juventini si scontra con il solido impianto di gioco del Parma, chiuso in difesa, lucido a centrocampo e pericoloso nel contropiede manovrato. La Juventus si batte con grande impegno accompagnato da altrettanta lucidità. Marocchi, cui Trapattoni ha affidato incarichi di regia, si rivela in giornata di scarsa ispirazione. Schillaci e Casiraghi raramente ricevono palloni buoni per cercare di battere Taffarel. Intorno al ventesimo minuto di gioco, Alessio supera due avversari in dribbling e poi serve Schillaci in area, ma il diagonale del centroavanti si perde sul fondo. Schillaci in evidenza anche in avvio di ripresa. Su assist di Casiraghi il siciliano scatta bene ma conclude male: il suo tiro da favorevole posizione è facile preda di Taffarel. La retroguardia juventina, nella quale giganteggia Kohler (insuperabile sia nel gioco aereo sia in quello rasoterra), non concede spazio agli avanti parmensi e Tacconi raramente è chiamato a intervenire. Le due squadre si temono: nessuna si sbilancia troppo per non favorire la rivale. Il pareggio sembra oramai scritto ma la gara, all’improvviso, ha una svolta al 71’. Minotti interrompe una penetrazione in area di Kohler, però fallisce il rilancio verso Zoratto: Baggio come un falco conquista il pallone, avanza e da circa 25 metri scocca un destro di rara bellezza che sorprende Taffarel. Un autentico capolavoro balistico di Roby regala alla Juventus un importante successo.


“CORRIERE DELLA SERA”

Singolare e colorito il passaggio di consegne in sala stampa al Delle Alpi fra Giovanni Trapattoni, che aveva parlato per primo con i cronisti, e Nevio Scala. Al tecnico della Juve l’allenatore del Parma ha teso la mano in segno di saluto dicendo: «Giovanni, hai proprio un bel culo!». Subito dopo Scala ha spiegato: «Scusate l’espressione, che può sembrare volgare, ma volevo invece soltanto scherzosamente dire a Trapattoni che, per quanto ho visto in campo, il Parma avrebbe meritato di tornare a casa con un punto». Il sanguigno tecnico parmense ha mal digerito la sconfitta: «Non ho nulla da rimproverare ai miei, anche se abbiamo avuto difficoltà nel concludere. Siamo andati a sbattere contro i due difensori centrali bianconeri, davvero molto bravi. Il Parma ha giocato una delle sue migliori partite e, se da una parte la sconfitta ci penalizza oltre misura, la Juve esce dal confronto ridimensionato malgrado il successo. Ai miei avevo chiesto una prova di maturità e l’ho ottenuta, a lungo hanno dato più spettacolo dei rivali. Purtroppo ci ha punito l’errore di Minotti, una leggerezza che non è da lui, fino a quel momento fra i migliori in campo. No, non lo rimprovereremo, anzi cercheremo di coccolarlo ancora di più, perché Minotti è uno dei nostri punti di forza. Purtroppo finisce con un regalo e l’amarezza di un risultato positivo che meritavamo e che non abbiamo saputo raccogliere».

Dopo il tecnico, il presidente Pedraneschi: «Sì, il Parma ha fatto davvero un bel regalo alla Juventus, in occasione della Befana. Ci punisce una sola distrazione, mentre i bianconeri non hanno pagato così care le loro indecisioni. Se Melli poi in area, dopo la spinta di Galia, fosse caduto a terra, l’arbitro probabilmente avrebbe fischiato il rigore, invece Melli è rimasto in piedi». Per la squadra, la parola a Minotti e Melli. Il primo ha spiegato l’errore: «Non ho sentito Taffarel che chiamava la palla, ho saltato Kohler, volevo servire Zoratto, invece, un po’ per colpa mia, un po’ a causa del terreno, la palla è finita a Baggio. Purtroppo la Juve è così, quando sbagli ti castiga». «Questa Juve comunque – ha aggiunto Melli – non vale il Milan, non c’è proprio confronto».