Ricordate quel giorno? JUVENTUS-EMPOLI

La rivisitazione di alcune partite giocate dalla Juventus; storie di vittorie e di sconfitte per riassaporare e rivivere antiche emozioni
30.03.2019 10:29 di  Stefano Bedeschi   vedi letture
Ricordate quel giorno? JUVENTUS-EMPOLI
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© foto di Federico Gaetano

21 dicembre 1997 – Stadio Delle Alpi di Torino
JUVENTUS-EMPOLI 5-2
Juventus: Peruzzi (dal 46’ Rampulla); Birindelli, Ferrara, Iuliano e Torricelli; Di Livio (dall’80’ Dimas), Conte, Davids e Zidane; Del Piero e Inzaghi (dal 77’ Fonseca). In panchina: Aronica, Nicoletto, Pecchia e Tacchinardi. Allenatore: Lippi.
Empoli: Roccati; Fusco, Baldini (dal 79’ Bettella), Bianconi e Ametrano (dal 67’ Cribari); Pane, Ficini, Martusciello e Tonetto; Florijančič (dal 75’ Bisoli) ed Esposito. In panchina: Mazzi, Martino, Masini e Cappellini. Allenatore: Spalletti.
ARBITRO: Serena di Bassano del Grappa.
RETI: Inzaghi al 15’, Del Piero al 16’ e al 26’, Florijančič al 40’, Del Piero al 55’, Esposito su rigore al 72’, autogoal di Tonetto al 76’. 


“LA STAMPA”

Gli umori felici della Juve corrono sulle onde hertziane che trasformano in una festa il 5-2 natalizio contro l’Empoli, come dieci giorni fa l’1-0 con il Manchester in Coppa. Se il Milan dei tempi belli aveva una sponda nei canali TV di Berlusconi, la Juve la sta trovando nella radio, l’amica radio che porta notizie che colorano i sogni e amplificano le ambizioni quando oramai si affievolisce la speranza: anche ieri la vittoria sarebbe stata un episodio marginale della stagione bianconera se la voce da Udine non avesse comunicato la sconfitta dell’Inter, quando a Torino ci si preparava a lasciare lo stadio. Lippi dice che non è ancora il momento di occuparsi di quanto fanno gli altri. Eppure il coro, «Stiamo arrivando», che si è alzato dagli spalti alla novella del goal di Bierhoff traduce la sensazione con la quale i bianconeri si presenteranno a San Siro nella prima partita del 1998: nella corsa per lo scudetto ci sono e, come nell’ultima partita interna con la Lazio, dimostrano più qualità nel gioco.

Il test con l’Empoli non è stato difficile, ma avrebbe potuto esserlo ripensando ad altre vittorie larghe nel punteggio però poco convincenti. La Juve ha invece accantonato l’imbarazzo con due goal a cavallo del quarto d’ora, e con un terzo che al 26’ poneva il sigillo. Venti risultati utili consecutivi in campionato (ultima sconfitta contro l’Udinese in casa, nell’aprile scorso), unica squadra imbattuta in questo torneo ora che è caduta l’Inter, il maggior numero di goal nella Serie A: le cifre dicono che questa squadra imperfetta è meno sballata di altre rivali e nel regno dei ciechi chi ha un occhio solo è il re. Ora poi si intravvedono ampi squarci di gioco, che non è tremendista come in passato ma basta a stordire certi avversari. L’ago della bilancia è sempre più Del Piero: ieri ha segnato tre goal, si è procurato il rigore che avrebbe poi sbagliato, approfittando però della respinta, ed è stato l’uomo che la Juve dei primi mesi non aveva, cioè l’attaccante che crea la superiorità numerica con un dribbling riuscito, oppure sbilancia le difese avversarie che gli corrono dietro.

L’Empoli ha provato a fermarlo con esiti deludenti. Fusco e Bianconi lo marcavano a seconda della posizione in cui si andava a ficcare, ma sono difensori di stoffa grezza che il talentino attuale non patisce. L’altra lacuna dei toscani si è vista a centrocampo: Spalletti per l’eccessiva considerazione di Zidane gli ha appiccicato Ficini come se fosse una punta e di conseguenza il francese l’ha portato a spasso. Il povero Pane è rimasto così il solo a contrastare Conte e Davids, roba da suicidio.

La Juve ha tenuto il controllo della partita. Ha spuntato l’avversarla dell’arma che le aveva permesso di vincere i confronti all’apparenza disperati contro la Lazio, la Fiorentina e la Samp: più aggressivi dei toscani, nonostante il loro mulinare per il campo per dieci minuti, quasi non esistessero i ruoli fissi, i bianconeri superavano l’Empoli nella corsa e naturalmente li surclassavano nella tecnica. Martusciello, la risposta dei poveri al calcio di Ronaldo, non si innescava mai, in compenso ci rimetteva la testa in un paio di scontri e finiva bendato come i giocatori antichi.

La rete di Inzaghi al 15’, lesto a ribattere in porta la respinta di Roccati sul tiro ravvicinato di Del Piero, evitava alla Juve l’incubo di non sbloccare il risultato. Dopo un minuto, Del Piero cominciava il suo pomeriggio con il goal e al 26’, atterrato da Tonetto, si incaricava del rigore del 3-0: Roccati intuiva il tiro, ma il talentino era il più rapido nell’arrivare sulla palla per segnare. La spinta di Torricelli era una realtà, la tenuta di Conte e Davids non creava varchi in mezzo al campo.

La Juve manteneva l’equilibrio, l’Empoli non aveva le occasioni nitide che i bianconeri avevano concesso ad altri. Il goal toscano arrivava soltanto da un’invenzione balistica di Florijančič su punizione e la ripresa, vivace come può esserlo una partita senza affanni, conteneva il cammeo della terza rete delpieresca, grande assist di Zidane e controllo da applausi del nuovo goleador. C’era il tempo per un goal per parte, quello dell’Empoli su rigore, e per non annoiarsi in attesa della radio. La nuova amica della Juve.