A DOMANDA RISPONDE - Xavier Jacobelli: "Higuain incubo Napoli. Trattamento incivile e antisportivo, è ora di piantarla. Pipita vs Icardi, scontro tra titani. Allegri è diventato uno dei migliori strateghi, ora tutti sul suo carro"

04.12.2017 00:50 di Xavier Jacobelli Twitter:    vedi letture
A DOMANDA RISPONDE - Xavier Jacobelli: "Higuain incubo Napoli. Trattamento incivile e antisportivo, è ora di piantarla. Pipita vs Icardi, scontro tra titani. Allegri è diventato uno dei migliori strateghi, ora tutti sul suo carro"

Ogni lunedì la redazione di Tuttojuve.com analizza i temi caldi del nostro calcio con una delle firme più autorevoli del giornalismo sportivo italiano, Xavier Jacobelli, editorialista del Corriere dello Sport-Stadio.

L’Inter è tornata in testa al campionato dopo quasi due anni; la Juve ha battuto il Napoli al San Paolo: sabato prossimo a Torino si giocherà Juventus-Inter. Come andrà a finire?

“Juve-Inter sarà una partita bellissima, ma non sarà una partita decisiva, così come non lo è stata Napoli-Juve. La verità è che, mai, da molti anni a questa parte, la lotta per il titolo non era stata tanto avvincente e tanto allargata. Perché lo scudetto non è né un affare a due e nemmeno a tre. Anche Roma e Lazio sono delle partita, tenuto conto dei recuperi rispettivamente con la Samp e con l’Udinese, in programma il 24 gennaio e tenuto conto delle forza delle due romane. In particolare, assolutamente rimarchevole ieri sera è stata la vittoria della Lazio a Marassi. La squadra biancoceleste è stata la prima capace di imporsi in casa dei blucerchiati che, davanti a proprio pubblico, avevano vinto sei partite su sei. E aggiungiamo anche il successo nel derby con il Genoa e la vittoria sul Pescara in Coppa Italia”. 

 

Juve-Inter sarà anche Higuain contro Icardi, senza dimenticare Dybala, Perisic, Candreva, Buffon, Handanovic e tutti gli altri grandi attori della supersfida. Ma sono certamente Higuain e Icardi a calamitare le attenzioni, considerato l’eccellente stato di forma dei due attaccanti. Si aspettava che Higuain potesse essere così decisivo al San Paolo?

 

“Sinceramente sì. Sin dal tempo in cui Higuain veniva criticato perché non segnava un gol a partita o, quantomeno, questo si reclamava dal fuoriclasse argentino. Come se anche un giocatore della sua levatura non potesse accusare una pausa di rendimento. Da quando si è trasferito alla Juve, Higuain ha segnato 5 gol al Napoli e ne è diventato l’autentico incubo. Soltanto un campione vero  poteva sopportare fischi e insulti, reagendo sul campo e segnando addirittura il gol partita. A questo proposito, credo sarebbe ora di piantarla con questo trattamento incivile e antisportivo. Fra Napoli, Higuain e Juve l’affare l’hanno fatto in tre: il Napoli ha reinvestito i 90 milioni di euro sul mercato ingaggiando Zielinski, Milik, Diawara, Rog; Higuain è diventato uno dei giocatori meglio pagati della serie A; la Juve, grazie anche ai gol dell’argentino, ha vinto il sesto scudetto, la terza Coppa Italia ed è arrivata alla seconda finale di Champions League nell’arco delle ultime tre edizioni. 

 

Se dovesse definire Icardi, come lo definirebbe?

“Nell’area piccola, Icardi è il più forte attaccante del mondo. Il suo fiuto del gol è eccezionale. Come i suoi numeri: 24 anni, 94 gol in 161 gare ufficiali con la maglia dell’Inter”. Un degno epigono di Higuain che, a sua volta, ha un curriculum eccezionale: “121 gol in 264 gare nel Real Madrid; 91 gol in 146 partite con il Napoli; 43 gol in 75 partite con la Juve. Decisamente, lo Stadium sarà teatro di uno scontro fra titani”.

 

La vittoria di Napoli ha riportato Allegri al centro dell’attenzione. Eppure, nelle scorse settimane, il tecnico era stato criticato da più parti. Si diceva addirittura che non sapesse più quali pesci pigliare, che la Juve fosse precipitata in uno stato di confusione tattica, che l’allenatore non sapesse sfruttare l’organico a sua disposizione: lei, invece, ha sempre difeso il lavoro di Allegri. E’ stupito di quanto stia accadendo dopo la vittoria di Napoli?

 

“No e credo che il primo a non meravigliarsene sia proprio Allegri. In Italia, gli sport più praticati sono due: lo scaricabarile (ne abbiamo avuto una riprova dopo l’eliminazione dell’Italia dalla corsa al mondiale) e la rincorsa al carro del vincitore. La verità è semplice: basti ricordare che, tre anni fa, quando Allegri prese il posto di Conte meno di ventiquattro ore dopo l’addio dell’attuale tecnico del Chelsea, una parte della tifoseria juventina non lo accolse lanciando petali di rose. Le critiche e i pregiudizi furono tanto feroci quanto superficiali. Alla fine, però, il lavoro paga sempre. Allegri, come la Juve, sta cambiando pelle: è diventato uno dei migliori strateghi del nostro calcio. Soprattutto, credo che uno dei suoi pregi sia la capacità di impiegare al meglio i giocatori a disposizione, esaltandone le loro caratteristiche e non deprimendole, oltre a non essere schiavo di nessun modulo. Esattamente, ciò che non ha saputo fare Ventura da ct”.

 

Quindi lei vedrebbe bene Allegri alla guida della Nazionale? 

“Benissimo. Come vedrei benissimo Ancelotti. Malauguratamente, il marasma ai vertici della Federazione mi induce a pensare che né Allegri né Ancelotti per ora non siederanno sulla panchina della Nazionale”.