A DOMANDA RISPONDE - Tabella Scudetto: i calcoli. Spalletti "unfit", panchina Juve a un allenatore che può entrare nella storia del calcio mondiale. Provvedimento improvvido, le ragioni di Agnelli

20.03.2017 11:20 di Xavier Jacobelli Twitter:    vedi letture
A DOMANDA RISPONDE - Tabella Scudetto: i calcoli. Spalletti "unfit", panchina Juve a un allenatore che può entrare nella storia del calcio mondiale. Provvedimento improvvido, le ragioni di Agnelli
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Ogni lunedì la redazione di Tuttojuve.com analizza i temi caldi del nostro calcio con una delle firme più autorevoli del giornalismo sportivo italiano, Xavier Jacobelli, editorialista del Corriere dello Sport-Stadio.

Perché Allegri s'è arrabbiato tanto a Genova, nonostante la vittoria sulla Samp abbia ulteriormente avvicinato la conquista del sesto scudetto consecutivo?

"Allegri sa bene che, sino a quando l'aritmetica non avrà emesso il suo verdetto definitivo, è necessario che la Juve non si distragga mai. O si distragga pochissimo. A Marassi, il primo tempo è stato sontuoso, suggellato dal terzo, pesantissimo gol di Cuadrado (quando segna lui la Juve vince per 1-0 e siamo già al terzo successo siglato dal colombiano che ha fruttato 9 punti). Ma nella ripresa, i campioni d'Italia hanno accusato un calo evidente, anche perché, di fronte avevano una Samp che veniva da sette risultati utili consecutivi, culminati con la vittoria nel derby ligure".

 

Aprile sarà il mese decisivo per la Juve: in campionato, in Coppa Italia e in Champions League. Sul fronte tricolore, quale scenario si prospetta?

"Secondo Allegri, la quota scudetto è fissata a 93 punti. Calcoli alla mano, quand'anche la Juve non dovesse fare risultato pieno negli scontri diretti con il Napoli e con la Roma, rimarrebbe in testa alla classifica. Ad esempio,  i bianconeri potrebbero permettersi di pareggiare con il Napoli, pareggiare con il Torino e perdere con la Roma per raggiungere la quota tricolore, anche se la Roma dovesse vincere 9 partite di fila".

 

La Roma ha battuto il Sassuolo, il Napoli ha infranto il tabù empolese, passando per la prima volta sul terreno dell'ex squadra di Sarri. Quale inseguitrice sta meglio?

"Il Napoli. Le disquisizioni sui due gol incassati al Castellani lasciano il tempo che trovano. I partenopei hanno segnato tre gol nel primo tempo e, nella ripresa, è stato comprensibile un calo prima di tutto psicologico. Ma il Napoli ha firmato la quinta vittoria esterna consecutiva, ha portato Martens a 20 gol nella classifica cannonieri, dove avanza anche Insigne che ha toccato quota 12“.

 

E la Roma?

"La Roma ha rimontato il Sassuolo che nel primo tempo l'ha fatta soffrire. Paredes, Salah e Dzeko hanno ribaltato la partita, tenendo in corsa i giallorossi. Ma pesano le grottesche dichiarazioni di Pallotta sulle radio romane e il nervosismo di Spalletti che non sopporta le libere critiche della stampa capitolina. Forse incide anche il digiuno di successi del tecnico toscano che non vince nulla da cinque anni: il suo ultimo trofeo è stato lo scudetto russo con lo Zenit, datato 2012 e, nella stagione in corso, ha già fallito due obiettivi (eliminato nel preliminare di Champions League dal Porto, poi liquidato dalla Juve; eliminato negli ottavi di finale del'Europa Ligue dal Lione, quanto in Francia staccato di 21 punti dalla capolista Monaco)".

 

Eppure c'è chi dice che, se Allegri non rimanesse alla Juve, il primo candidato alla successione sarebbe proprio Spalletti.

"Allegri alla guida della Juve si è già consegnato alla storia del calcio italiano. Se centra il sesto titolo consecutivo, si consegnerà anche alla storia del calcio mondiale. E' auspicabile rimanga ancora a lungo sulla panchina bianconera. Spalletti? Come direbbero gli inglesi, per il poco che vale la mia opinione, è unfit, è inadatto alla panchina della prima squadra italiana".  

Che cosa pensa del deferimento di Andrea Agnelli, deciso dalla procura Figc in relazione all'inchiesta Alto Piemonte su biglietti e ultrà? 

"Penso sia l'ennesima conferma dell'esigenza di rifondare la giustizia sportiva. Il presidente della Juve ha il sacrosanto diritto di rivendicare la totale insussistenza del deferimento perché ne ha validi motivi. I dipendenti della Juve hanno collaborato con la magistratura in veste di testimoni, sottolineo testimoni. Nessun tesserato della Juve risulta essere mai stato indagato penalmente nella vicenda. Nessuno. Agnelli ha fatto benissimo a contestare un provvedimento improvvido. Undici anni dopo Calciopoli, il calcio italiano non ha bisogno di nuovi, "curiosi procedimenti sperimentali della giustizia sportiva", per usare il lessico del presidente bianconero. Sarebbe ora lo capissero anche in Via Allegri.