A DOMANDA RISPONDE - Grande Lazio, piccola Juve. E meno male che la cessione di Bonucci non avrebbe spostato gli equilibri. De Sciglio e Benatia bocciati. Ripartire da Dybala e Douglas Costa. Ma la società prenda un difensore e un centrocampista

14.08.2017 00:40 di  Xavier Jacobelli  Twitter:    vedi letture
A DOMANDA RISPONDE - Grande Lazio, piccola Juve. E meno male che la cessione di Bonucci non avrebbe spostato gli equilibri. De Sciglio e Benatia bocciati. Ripartire da Dybala e Douglas Costa. Ma la società prenda un difensore e un centrocampista

Ogni lunedì la redazione di Tuttojuve.com analizza i temi caldi del nostro calcio con una delle firme più autorevoli del giornalismo sportivo italiano, Xavier Jacobelli, editorialista del Corriere dello Sport-Stadio.

Dopo Doha e Cardiff, Roma: la Juve ha perso la terza finale di Coppa in meno di otto mesi. Perché i bianconeri sono caduti all'Olimpico?

 

“Perché ieri sera la squadra si è svegliata troppo tardi, perché ha sbagliato i primi sessanta minuti di gioco affrontando un avversario pimpante e risoluto con una sufficienza e una mollezza imperdonabili. Perché, atleticamente, la Juve è stata sovrastata da una grande Lazio che ha meritato dI vincere la finale grazie al capolavoro tattico di Simone Inzaghi, bravissimo anche a superare la tempesta del caso Keita. Perché non può bastare la doppietta di Dybala a consolare i tifosi di fronte ad una prova tanto sconcertante quanto negativa. Perché, l’avevamo detto lunedì scorso, commentando la sconfitta di Wembley con il Tottenham e lo ripetiamo oggi: la cessione di Bonucci al Milan ha aperto una voragine in difesa: la Juve ha preso 5 reti nelle ultime due partite e l’ultimo in ordine di tempo, quello firmato da Murgia che ha consegnato la Supercoppa alla Lazio, è stato “un gol da polli”, come ha detto Allegri. E non c’è bisogno di aggiungere altro. Se non ...”.

 

Se non...

 

"Se non ribadire che la precipitosa operazione Bonucci rischierebbe di rivelarsi un boomerang micidiale per i campioni d’Italia, qualora non corressero ai ripari. A caldo, in casa bianconera, dopo la partenza del difensore si minimizzò: “Questa cessione non sposta gli equilibri” (Chiellini dixit). I fatti dimostrano il contrario, purtroppo per la Juve. Il guaio è che fra Hummels, Manolas, Garay, De Vrij, la girandola dei nomi non si ferma mai, ma una soluzione bisogna trovarla. E presto. Il mercato chiude il 31 agosto alle 23. E oggi siamo già al 14 agosto”.

 

Allegri non ha schierato nessuno nuovo acquisto dal primo minuto. Che cosa ne pensa?

 

“Le scelte iniziali del tecnico non mi hanno stupito. Storicamente, da quando siede sulla panchina bianconera, Allegri ha sempre inserito con la massima gradualità i nuovi arrivati. Il problema è che la stecca è stata corale ad eccezione di Buffon: se non ci fosse stato lui ad arginare gli attacchi biancocelesti con le sue grandi parate, il punteggio sarebbe stato più severo. Ma se Buffon è già il migliore in campo a Ferragosto, vuol dire che molto non funziona. E ancora: Pjanic, Khedira e Mandzukic hanno giocato sotto ritmo; a centrocampo manca un mastino modello Vidal dei bei tempi andati, per intenderci; in attacco, Higuain è lontano dalla  miglior condizione, sebbene abbia ricevuto pochi palloni giocabili, ma De Vrij l’ha letteralmente annullato".

 

Che cosa deve fare la società, a cinque giorni dal debutto in campionato?

“Serrare i ranghi perché non è da Juve perdere come ha perso contro una Lazio scatenata; sciogliere il nodo del difensore e del centrocampista: N'Zonzi o Matuidi o Emre Can, purché ne arrivi  almeno uno. E alla svelta.

 

Quali sono state le prove più negative dell’Olimpico?

De Sciglio in primis: sull’azione del 3-2 biancoceleste, Lukaku l’ha piantato in asso con una disinvoltura disarmante, lasciandolo letteralmente di sasso. A ruota Benatia: il rigore su Immobile è scaturito da un suo errore e sul raddoppio dell’attaccante della Nazionale è rimasto di sasso. Male Khedira: inopinatamente fuori forma.

 

Da dove ripartire?

Da Dybala e Douglas Costa. L’argentino ha onorato la prima vota con la maglia Numero Dieci. L’ex Bayern doveva partire titolare perché in questo momento fra lui e Cuadrado non c’è corsa”.