SARRI CRITICATO PER AVER PERSO IN CHAMPIONS, ALTRI OSANNATI PER ESSERE USCITI
Si può essere criticati essendo almeno fino ad ora, primi in campionato, con una posizione ancora rimediabile in Champions League ed in semifinale di Coppa Italia? Evidentemente si.
Si può essere osannati se si è eliminati ia primo turno di Champions League dopo che ti hanno speso la cifra più importante del mercato estivo e nel mercato invernale? Evidentemente si.
Ci sono storie di allenatori che sono simpatici e che trovano sempre il modo di essere spinti dalla società ma anche dei tifosi e ci sono invece altri allenatori che fanno il doppio della fatica perché sono magari più spigolosi meno mediaticamente di appeal e sicuramente devono faticare il doppio per farsi amare e apprezzare.
Uno è il caso di Antonio Conte, arrivato a Milano come il Messia, ormai visto da Torino come un traditore. Conte ha ottenuto tutto, giocatori, carta bianca, una tabula rasa dal precedente ed il compito di far meglio in una società che francamente con quelle spesse era difficile fare peggio.
Maurizio Sarri, invece, appena arrivato a Torino ha subito trovato un clima ostile non solo per il suo passato napoletano ma anche per quel suo essere un pò "burbero" e forse spigoloso e diretto, che non ti rende proprio simpaticissimo. Sarri, però, ha avuto coraggio, la Juve è la Juve, ma andare in una società che vince da otto anni, dove fallisci se non vinci, vuol dire che hai coraggio. Se stravinci forse ti dicono bravo, se vinci e sei primo, come qualche settimana fa, se va bene, non criticano, se perdi qualche colpo, come adesso, finisci alla gogna.
Ci vuole pelo sullo stomaco, come diceva qualcuno, tempo fa, ci vuole "halma", ed è così, ce ne vuole tanta in queste situazioni. Bisogna stare uniti e pensare che domani è una partita cruciale. Una vittoria sarebbe la risposta alle critiche, una sconfitta sarebbe una mezza resa, anche se la posizione rimarrebbe comunque vuota.
Il clima senza tifosi è stato apparecchiato per far vincere gli altri, ma la Juventus anche da sola non deve avere paura, deve trovare dentro di sè la forza per reagire.
Del resto capiamo benissimo il peso mediatico dove vorrebbe il titolo quest'anno, toccherà ai giocatori bianconeri cambiare il vento.