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TJ - ALLEGRI in conferenza: "Giovedì sera ho capito che non sarei stato più l'allenatore della Juve. La scommessa di Galeone e Iaconi..."

20.05.2019 00:03 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
LIVE TJ - ALLEGRI in conferenza: "Giovedì sera ho capito che non sarei stato più l'allenatore della Juve. La scommessa di Galeone e Iaconi..."

Massimiliano Allegri risponde alle domande dei cronisti in conferenza. Ecco quanto evidenziato da Tuttojuve.com:

Si aspettava cinque anni fa di restare per tutto questo periodo alla Juve? E si è divertito?
"Sono arrivato il primo anno ed ero convinto che avremmo fatto una grande stagione, soprattutto in Champions. Mi sono divertito molto, perchè altrimenti avrei smesso prima. E abbiamo concluso nel migliore dei modi, giocando una buona partita, divertendoci, stasera abbiamo tirato tantissime volte in porta, l'abbiamo presa poche volte, però finire il campionato imbattuti in casa con soltanto tre pareggi, è un altro risultato importante che ha fatto la squadra, in un'annata in cui tanti hanno parlato di annata fallimentare perchè non abbiamo vinto la Champions, invece la squadra ha vinto due trofei. Ha reso facile quello che non era facile, cioè il campionato. Quindi sono contento, ora abbiamo l'ultima partita con la Sampdoria e poi andremo in vacanza".

Quando realizzerà che non sarà più l'allenatore della Juventus il prossimo anno.
"Realizzato l'ho già realizzato giovedì sera quando sono uscito dalla sede, ero convinto che non sarei stato più l'allenatore della Juventus".

Ha detto le strade della vita sono imprevedibili. Esclude in maniera assoluto che un giorno potrà tornare qui?
"Non lo so, inutile dire sì, no, non è che mi rimangono tanti anni da allenare. Per come sono fatto non allenerò per tanto tempo. Cinque anni fatti così per me sarebbero difficili da ripetere. L'importante con la Juve è lasciarsi in ottimi rapporti e così è stato. Non siamo arrivati a parlare di niente e vuol dire che il presidente aveva capito perfettamente da persona intelligente che non era giusto andare avanti".

Ieri dovevi dire il nome di un allenatore candidato alla tua successione e non l'ha detto perchè altrimenti veniva giù tutto. Oggi ce lo puoi dire?
"Non ho detto assolutamente niente, era una battuta. E' responsabilità del settore tecnico della Juventus, sceglieranno sicuramente un allenatore all'altezza della Juventus, un allenatore che erediterà una squadra vincente, una squadra che come dice giustamente il vicepresidente è difficilmente migliorabile. Quindi avrà la possibilità di fare una grande Champions. Io quest'anno ero convinto che la Juventus arrivasse veramente in fondo, poi però mi sono accorto - e li bisogna essere svegli - che la cosa non si stava mettendo bene, sia per la Champions che per il campionato. Quindi nel momento decisivo ho spostato l'obiettivo sul campionato perchè venivamo da una sconfitta con l'Atletico Madrid. Il campionato anche se agli occhi di tutti sembrava chiuso, non era assolutamente chiuso. Basta vedere il finale di stagione".

La Juve avrà un allenatore che in qualche modo ti assomiglia come stile e come filosofia calcistica? O cambieranno totalmente?
"Questo non lo so e non sono in grado di dirlo, perchè non sono quello che sceglierà l'allenatore, già faccio fatica a scegliere i giocatori. Però credo che la società prenderà un allenatore all'altezza di allenare la Juventus. La Juventus comunque ha una società dietro che riesce ad aiutare l'allenatore in certi momenti di difficoltà". 

Ma lei l'avrebbe cambiato l'allenatore della Juventus?
"Vi racconto questo aneddoto: C'era una scommessa tra Giovanni Galeone e Andrea Iaconi. Giovanni Galeone ha fatto un testamento delle sue cose: se vai via dalla Juventus lo prendi tu, altrimenti andava tutto a Iaconi. Andrea Iacomi mi telefonava e mi diceva: stai alla Juventus. Quell'altro mi telefonava e mi diceva: se vuoi il mio testamento vai via dalla Juventus. Appena ho saputo che mi avrebbero mandato via, ho telefonato e ho detto: il testamento èè mio. Ha la barca... un po' di robe ce le ha...". 

Come è cambiata la filosofia di Allegri in questi cinque anni? E' più rilassato? 
"Diciamo che ci siamo venuti incontro a vicenda, io per il mio modo di essere e il mio carattere cerco di sdrammatizzare un po'. Questo non vuol dire non essere professionali, ma esaminare con lucidità e spensieratezza le cose che vanno e che non vanno. Farsi prendere dall'ansia sempre è un problema. Ho imparato tantissimo dalla Juventus il fatto della quotidianità, del lavoro, del voler arrivare a tutti i costi all'obiettivo. E sarò sempre grato per quello che mi hanno insegnato e per quello che ho appreso".

Tra dieci anni. chi sarà un bravo allenatore tra questi ragazzi che ha avuto nello  spogliatoio? Chi sarà tra 10 anni il più bravo allenatore d'Italia?
"In Italia credo che si debba cambiare, non dico buttare... l'ho detto tante volte... Bisogna cercare di trasmettere alle nuove leve di allenatori non solo la teoria, ma la pratica. Quando parlo di pratica, non dico giocare bene o male, parlo di gestione della partita, di lettura della partita dalla panchina, di avere la percezione di cosa serva alla squadra in quel momento della partita, nella settimana. Queste cose si possono imparare solo ascoltando le esperienze degli allenatori che hanno avuto successi, che hanno avuto a che fare con i grandi campioni, farsi raccontare quelle che sono le loro esperienze. Io sono stato al Milan i primi due anni, poi hanno smesso i grandi campioni e il terzo anno ho cominciato con una squadra nuova, con ragazzi che avevano poca esperienza. Giocare nel Milan e nella Juventus non è così semplice, avevamo iniziato male la stagione. Mi sono chiesto: ma sono io che chiedo ai giocatori delle cose che non sono in grado di darmi? Perchè magari ero abituato a una squadra diversa, a una squadra di campioni. ho dovuto cambiare quindi il modo di approcciarmi alla squadra. Da lì la squadra ha svoltato totalmente. Alla Juve ll primo anno ho ereditato una squadra organizzata, dedita al lavoro, poi l'ho aggiustata. Il secondo anno siamo partiti e dopo 10 partite avevamo 12 punti. I problemi ci sono, ma quello più bravo è quello che trova subito la soluzione. Non si può sempre dire che questo pallone è tondo, ma se bisogna farlo diventare quadrato bisogna trovare una soluzione, altrimenti passa il tempo e gli altri scappano. Il terzo anno uguale, dopo Firenze dovevo trovare una soluzione perchè la squadra più di così non poteva fare e ho messo i quattro attaccanti. L'anno scorso è stata un'altra roba diversa, quest'anno un'altra roba diversa ancora, perchè è arrivato il giocatore più forte e importante al mondo, che aveva determinate caratteristiche. Intorno a lui dovevo mettere giocatori con caratteristiche ben precise. non è che invento il calcio, hanno determinate caratteristiche. Vedo questi foglietti...  4-3-2, 5-8-18-24-32... non è così, è molto più semplice. E' più facile dire 3-5-2 che uno fa un controllo difensivo o offensivo. Emre Can, che ha fatto molto bene da difensore centrale, tutti i controlli che ha fatto da centrocampista sono stati tutti difensivi. Difensivi vuol dire che andavano verso la nostra porta, invece bisognava andare verso l'altra. Ne puoi fare uno difensivo, non dieci.. poi vai a vedere i ragazzini, ma questo deve fare la diagonale, quello la copertura, la copertura dove? A letto la sera gli metti la coperta.... Si va verso questa strada. Spero me la passino e non facciano polemica... lo ripeto, il calcio è un gioco stupido per persone intelligenti. Lo vogliono far diventare un gioco complicato per persone stupide. Vanno costruiti giocatori pensanti. Questo nei settori giovanili non viene più fatto. Ecco dove si costruiscono gli allenatori". 

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