LIVE - LICHTSTEINER: "Gara col Napoli molto sentita e tosta. Più importante Europa League dei 100 punti, ma magari prendiamo tutto. Voglio la Champions a tutti i costi. Con Caceres mai problemi"

Stephan Lichtsteiner è stato ospite oggi pomeriggio negli studi di JTV per il consueto "Filo Diretto" settimanale con i tifosi bianconero. TuttoJuve.com ha riportato integralmente e in tempo reale le dichiarazioni rilasciate dall'esterno svizzero nel corso della puntata condotta da Cristina Chiabotto.
Ciao Stephan come stai
"Bene".
Allenamento finito...
"Tutto fatto".
Come la senti la sfida contro il Napoli di domenica sera?
"E' sentita come sempre la sfida contro il Napoli. E' una partita, molto molto dura, molto sentita, perchè si gioca tra due big e si gioca per vincere sempre, quindi è una partita molto tosta".
Poi c'è un altro percorso importantissimo per voi, quello dell'Europa League. E' un percorso che senti vicino?
"Certo, perchè come giocatore si sogna di vincere tutto. Dopo essere usciti con il Galatasaray in Champions League secondo me è importante rialzarsi subito e sperare di vincere almeno questa".
Facciamo 2000 chilometri per vedere giocare giocatori come Lichtsteiner. Preferisci andare in vacanza in un posto di mare come Ischia o andare a sciare?
"Vogliamo in prima fila ringraziare te per il supporto, perchè credo che per la Juve sia importante avere anche dei tifosi che fanno così tanti chilometri per la squadra. Grazie mille a te. Poi per uno che è cresciuto senza il mare è difficile dire no alla montagna. Anche il mare mi piace tanto, ma noi svizzeri non siamo abituati al mare".
Questa carica ti appartiene anche fuori dal calcio o la senti solo durante le partite?
"No, solo in campo. Meno male, se no è difficile per gli altri (sorride, ndr). No, è solo nel campo, perchè come ho già detto voglio vincere, sento la pressione. E' importante sul campo essere un altro uomo, perchè sul campo se sei troppo gentile non vinci niente, non vai da nessuna parte. Fa parte del mio carattere. Poi ci sono altri che sono più calmi. L'importa in una squadra è avere il giusto mix".
In un futuro lontano ti vedi come allenatore?
"Perchè no? Ma credo che dopo la carriera da calciatore mi serve un po' di tempo, un paio di anni di una vita normale, di fare qualcosa di bello con la famiglia. Poi secondo me ci sta sicuramente".
Preferisci il tuo attuale ruolo, coprire tutta la fascia destra nel 3-5-2, o il ruolo di terzino destro puro in una difesa a 4?
"Sicuramente preferisco giocare in una difesa a quattro, come terzino, perchè corri un po' meno per gli altri, invece come quinto di centrocampo fai tanto lavoro per gli altri e sei lontano dai duelli a volte, perchè parti alto, quando la squadra perde il pallone allunghi le distanze, a volte ti manca la freschezza per fare la differenza nell'uno contro uno, sia in fase difensiva che in fase offensiva. Sicuramente per me è molto più facile giocare nella difesa a quattro come terzino destro".
In Juve-Parma ti hanno inquadrato che discutevi con Caceres. Che cosa vi siete detti? Si può dire?
"Certamente, perchè sul campo vengono dette le cose tattiche, quando forse uno dice di uscire più veloce, l'altro invece dice che bisogna stare più vicino all'uomo. Poi tra Martin e me non ci sono mai problemi, visto che da quella parte non soffriamo quasi mai. E' importante che si parli sul campo, anche se poi qualcuno ha paura che ci sia la rissa tra di noi, ma non c'è proprio niente di mare".
Hai mai pensato da ragazzo che un giorno avresti giocato nella Juve?
"Il sogno è sempre quello di giocare in una società, nella squadra più grande d'Europa e al mondo, quindi sicuramente ho sognato di giocare in una squadra come la Juventus".
Quali erano i tuoi modelli da ragazzo?
"Cafù, Roberto Carlos, i terzini che spingevano e che difendevano bene erano i miei punti di riferimento".
Cosa provi quando indossi la maglia della Juve? Ti trovi bene a Torino?
"Certo, mi trovo molto bene a Torino, perchè è simile alla Svizzera, molto pulita, organizzata, quindi bella proprio da vivere".
E' più importante per te raggiungere i 100 punti o vincere l'Europa League?
"Se mi chiedi che cosa è più importante, sicuramente contano i titoli, è più importante vincere due titoli invece di uno a cento punti. Però magari però prendiamo tutte e tre le cose".
Su twitter ti chiamano lo Swiss Express. Lo sai che qui c'è olo il Frecciarossa?
"Lo so (ride, ndr)".
Riesci ad avere degli attimi di tranquillità nonostante i tanti impegni con la Juve?
"Certo, poi, come ho detto, quando esco da Vinovo sono un po' più tranquillo, in campo sono una persona, fuori un'altra, quindi riesco a stare tranquillo fuori".
Con chi hai legato di più da quando sei alla Juventus?
"Il primo anno sicuramente con Alex Manninger, che parla la stessa lingua e ha una mentalità molto più vicina alla mia. Ora sto molto bene con Padoin, Pogba, eccetera, eccetera... è un gruppo con cui si parla insieme, si fanno scherzi. Forse parlo un po' più con quei due".
Tu sei già passato alla storia. L'11 settembre è una giornata tragica per tutta l'umanità, ma io voglio ricordare l'11 settembre per il primo gol ufficiale allo Juventus Stadium che porta la tua firma. Tra 10, 100, 1000 anni rimarrà sempre Stephan Lichtsteiner il primo che ha fatto gol in uno stadio di proprietà in Italia. Tre domande veloci: noi dopo Calciopoli abbiamo perso tanti giocatori perchè la Juve andava male e non faceva le coppe. Tu hai accettato di venire alla Juve nonostante non si facessero le coppe. Cosa ti ha spinto a venire alla Juve? Conoscendo Conte, ti è venuto il dubbio che ti abbia scelto dopo aver visto il tuo spot, quando battevi l'ascensore?
"Sicuramente sapevo che la Juve veniva da un momento molto difficile, però la Juve rimane sempre la Juve, anche se arriva da un paio d'anni di difficoltà. Sapevo che c'era un progetto molto importante, sono venuto da un'altra società molto importante come la Lazio, ma la Juve era uno step in avanti. Speravo di fare poi quello che stiamo facendo ora".
Conte ha visto lo spot dell'ascensore?
"Non credo (sorride, ndr)".
Ti aspettavi una Juve con così tanti punti di vantaggio?
"No, non ci si può aspettare una cosa del genere, ma per quello lavori, per quello sudi tutti i giorni, ma non è normale. Sento troppa gente che dice: 'Ormai la Juve è troppo forte, la Serie A è un po' più debole rispetto ai vecchi tempi...'. Ma non è così, perchè lavoriamo proprio da anni per questi successi, sudiamo e non è per niente normale ritrovarsi lì dove ci troviamo noi".
Rispetto agli altri anni, cosa è cambiato nella squadra di Benitez?
"Giochiamo in casa loro, quindi gli dà un po' più di forza. Quando abbiamo giocato allo Juventus Stadium loro sono stati un po' timidi, hanno avuto forse un po' di paura dei nostri grandi tifosi. Lì sono sicuramente carichi perchè non hanno niente da perdere, quindi ci vorranno mettere in grande difficoltà".
Cosa provi nell'essere fermato per strada per foto e autografi?
"E' bello sicuramente perchè vuol dire che stiamo facendo sicuramente un lavoro importante. Se i tifosi sono contenti sicuramente anche noi, perchè vuol dire che stiamo vincendo. E questo credo che per la società, per i giocatori, per tutti, sia la la cosa più importante".
Quest'anno ce la facciamo a raggiungere la finale dell'Europa League?
"Magari, lavoriamo per quello. Ma nulla è scontato, visto che tutti dicono che sul foglio la Juve è la squadra più forte. Però solo per il fatto di essere favorito non si vince niente. La squadra comunque è pronta, è forte, per quello credo che possiamo farcela".
C'è un sogno che vorresti realizzare?
"La Champions, la Champions, voglio vincerla a tutti i costi, però anche quello è molto difficile, viste le squadre, le società in giro che spendono, che hanno degli ottimi giocatori. Non è proprio facile vincerla, ma sicuramente è un sogno grandissimo".(redazione Tuttojuve.com)
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