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Sergio Porrini: "Bernardeschi arriva al momento giusto come lo fece Del Piero. Bonucci? Non è un difensore che ti cambia la squadra. E su Emre Can..."

22.07.2017 09:00 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Sergio Porrini: "Bernardeschi arriva al momento giusto come lo fece Del Piero. Bonucci? Non è un difensore che ti cambia la squadra. E su Emre Can..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La nostra redazione ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex difensore bianconero, Sergio Porrini, per parlare delle ultime in casa Juventus e non solo:

Buongiorno Sergio, partiamo da una considerazione: dalla partenza di Bonucci la Juventus ha piazzato i colpi Szczesny, De Sciglio e Bernardeschi ormai in fase imminente. Si può dire che si è tranquillamente rialzata.

"Sì, è logico che la perdita di Bonucci sia stata importante e inaspettata. Non è un giocatore che fa una squadra, è con il collettivo che si centrano i grandi obiettivi. Sono convinto che il bravo difensore non è la pedina importante per ottenere i grandissimi risultati. Si sta cercando di acquistare dove c'è più necessità, alla Juve sanno bene come lavorare e quest'anno lo stanno facendo alla grande".

Bernardeschi è stato uno dei migliori nello scorso Europeo Under 21. Arriva nel momento giusto alla Juventus?

"Non è troppo presto, perchè ha dimostrato di possedere delle grandissime qualità. I giocatori con questi caratteristiche trovano sempre il momento giusto per approdare nelle grandissime squadre, anzi hanno più tempo per maturare. Un esempio lampante è stato Alessandro Del Piero, che aveva grandi aspettative e abbiamo visto poi cosa è stato per la Juventus. Sono dell'opinione che i giovani di talento, classe e qualità è meglio portarli a casa il prima possibile".

Vent'anni fa, però, le big erano meno restie a lanciare i giovani. La dimostrazione sarà che per vedere bene in campo l'ex viola passeranno molti mesi.

"Penso che, forse, per un giovane sia più facile giocare in Serie A con continuità oggi rispetto ai miei tempi e a quelli di Del Piero. Secondo me, il giovane deve poter dimostrare il proprio valore nelle grandi squadre. Prima, invece, le big venivano allestite con giocatori più vecchi mentre oggi c'è più abbondanza di giovani talenti. Allegri ha dimostrato che deve lavorarci con loro prima di farli divenire elementi solidi nella squadra, perchè non vuole farli bruciare. Lo abbiamo visto con Dybala, lo stiamo vedendo con Rugani. Se fosse subito pronto, non credo che il mister ci pensi due volte".

E' ancora libera la casacca numero 10. La società la affiderà a lui? Forse non è un po' troppo presto?

"Probabilmente si parla molto della maglia numero 10 perchè, ormai, i cosiddetti trequartisti stanno sparendo nel mondo del calcio di oggi. Oggi c'è più collettivo, c'è più squadra. Io ritengo che questa casacca sia come le altre, non devono poter arrivare alieni di altre dimensioni per poterla indossare. Scordiamoci i Baggio, i Maradona o i Del Piero: ce ne saranno sempre meno. Dimentichiamoci il passato affinchè tutti possano indossare quella maglia".

Emre Can da quanto si vocifera sembra essere il primo obiettivo del centrocampo bianconero. A te piace come giocatore?

"E' un buon giocatore, sicuramente nel panorama internazionale non ha avuto modo di esprimere il proprio valore anche perchè il Liverpool negli ultimi anni ha fatto fatica a livello europeo. La Juve sta vagliando diversi profili e quest'ultimo è un ottimo profilo. Io, sinceramente, lo vedo come un'incognita perchè deve ancora dimostrare".

Un'altra incognita potrebbe essere Gimenez dell'Atletico Madrid. Con lui e Muller del Bayern Monaco, quanto migliorerebbe la Juventus la sua rosa?

"E' una rosa molto competitiva e molto forte di per se. Rispetto alle altre squadre italiane, la Juve parte già da una base importante e non ha avuto la fretta di prendere immediatamente i giocatori. La società sta valutando i giocatori, certo Müller è un profilo d'esperienza che è superiore agli altri nomi fatti. Non è più giovanissimo, ha già tantissime partite sulle spalle disputate nei maggiori tornei ed internazionali. Se il Bayern sta pensando di cederlo forse sta pensando che non è più in grado di offrire le stesse prestazioni di prima, ma come dicevo è superiore rispetto agli altri. Un suo eventuale arrivo continuerebbe la tradizione che vede la Juve acquisire giocatori esperti come Khedira e Dani Alves".

Si ringrazia Sergio Porrini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.