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Luigi Maifredi: "Ko utile per migliorare, la Juve su 10 partite ne vince 8 contro l'Inter. Napoli? Vi dico cosa sbagliai e che cosa avrei cambiato. Su Gomez..."

19.01.2021 11:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Luigi Maifredi: "Ko utile per migliorare, la Juve su 10 partite ne vince 8 contro l'Inter. Napoli? Vi dico cosa sbagliai e che cosa avrei cambiato. Su Gomez..."
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© foto di Federico Gaetano

"Credo che ad inizio stagione, la dirigenza della Juventus abbia messo in preventivo tutti i pro e i contro, tra cui un allenatore nuovo alla prima esperienza. Tuttavia è ancora in lizza per tutti i trofei, per cui si può dire non sia successo ancora nulla di irreparabile". E' ottimista l'ex tecnico bianconero Luigi Maifredi a due giorni dalla sconfitta con l'Inter, la nostra redazione lo ha contattato telefonicamente, in esclusiva, per parlare del momento non semplice della Juventus e non solo:

Il tuo è un pensiero positivo, al di là del momento che sta vivendo la Juve.

"Paradossalmente la sconfitta di domenica sera può aiutare a migliorare, perché si poteva anche vincere non convincendo. Ora invece è questa la strada da intraprendere, il saper stare in campo è fondamentale oltre ad avere dei grandi giocatori".

C'è modo e modo di perdere, come viene vissuta una sconfitta del genere in un ambiente abituato a vincere come quello bianconero?

"C'è sempre la soluzione a tutto, non è che con l'Inter è stato perso un campionato o una coppa. Bisogna ragionare sul come sia arrivata la sconfitta, ad iniziare dai due gol che erano assolutamente da evitare. Il primo è stato un inserimento di Vidal, non altissimo, che prende il tempo a difensori alti come Bonucci e Chiellini piazzati non nella maniera corretta, il secondo è da analizzare poiché un lancio di sessantametri di un difensore ha tagliato fuori tutta la tua retroguardia. Ecco il perché questo ko può essere utile per certi aspetti".

Ti è mai capitato di prendere un gol come il secondo preso dalla Juve?

"Hai voglia, ne ho presi davvero tanti così. Quelli presi in Supercoppa con la Juve, ad esempio, non si prendono nemmeno in terza categoria. Perché quattro dei cinque gol realizzati sono avvenuti con Tacconi fuori dai pali. Fatico ancora a trovare un senso a distanza di tanti anni, ma il calcio è bello perché non è una scienza adatta".

L'ambiente bianconero, mi riferisco in particolare ai tifosi, non ha preso per niente bene la sconfitta e in maniera molto pessimistica l'ha definita una sconfitta degna delle peggiori gestioni bianconere del passato. Sei d'accordo con questa idea?

"Chi dice una cosa del genere fa un altro mestiere, perché non esiste al mondo una cosa del genere. Fa parte del gioco, la sconfitta bisogna anche saperla accettare. E poi quante volte a Ronaldo succede di rimanere all'asciutto in una grande occasione? Dai, le contiamo sulle punta delle dita".

A livello tattico, specialmente dopo l'1-0, avresti cambiato qualcosa?

"Col senno di poi sono sempre bravi tutti, diciamo che la Juventus possiede i giocatori giusti per cambiare la partita e quella con l'Inter era una giornata no. Ho visto la parata che Handanovic compie su Chiesa, quello è un intervento in cui ti riesce nel momento in cui ti va tutto bene. Ma nel paradosso di una sconfitta così clamorosa, la Juve ha dimostrato di essere più forte dell'Inter".

In che senso?

"Come organico, come tutto. Su dieci incontri con quella stessa squadra, la Juve ne vince otto. E' stata una partita nata e finita così, che può capitare".

Forse anche le assenze pesanti hanno influito sulla resa in campo dei bianconeri.

"Non bisogna mai attaccarsi su queste cose, quelli scesi in campo erano davvero una buona formazione".

Inizialmente hai affermato che non è successo nulla di irreparabile. Dunque la Juve è ancora da scudetto a tuo parere?

"Assolutamente sì, la rosa resta di assoluto valore. Inconsciamente, forse, la Juve può aver pagato il fatto di giocare un impegno così importante come la Supercoppa a distanza ravvicinata. Il dna della società afferma che ogni partita è uguale ad un'altra, ma esiste anche un fattore umano. Magari qualche giocatore non voleva farsi male, qualcuno di loro era diffidato e non ha affondato il colpo".

Resti fedele all'idea che la Juventus abbia bisogno più di Gomez che di una punta centrale o di un centrocampista?

"Direi anche un difensore, perché non ci sono più difensori come Barzagli e i migliori Bonucci e Chiellini. C'è bisogno di mettere un tassello difensivo a questa squadra, è vero che c'è de Ligt ma è più bravo dalla trequarti difensiva in su. Ad oggi non è ancora un grandissimo difensore, ma lo diventerà sugli errori che commetterà. Gli mancano ancora qualità come astuzia e malizia. In questo momento, però, con Gomez puoi rivincere lo scudetto alla grande. La Juve si è molto rinforzata sugli esterni e quindi deve giocare in un certo modo, ma col 'Papu' sarebbe utile un 4-3-1-2 in cui vederlo a sostegno di Ronaldo e Morata. L'argentino è in grado di rinforzare il centrocampo, attacca lo spazio e ha la conclusione".

Parlando della Supercoppa, la Juve parte avvantaggiata?

"Sì, in ogni incontro che si disputa in Italia la Juve è sempre la favorita. Il fattore psicologico sarà molto importante a riguardo: se la Juve dovesse aver già superato le scorie della sconfitta di San Siro, allora porterà a casa l'incontro. Anche perché il Napoli ha giocato un buon incontro, ma con la Fiorentina è andato tutto bene. Sull'1-0 gli ospiti hanno avuto diverse palle gol per pareggiare, ma ogni incontro è a sé. Questo è uno dei traguardi importanti in casa bianconera, dopo la scoppolina con l'Inter credo sia il viatico migliore per rimettersi sulla giusta carreggiata".

Il Napoli, poi, è un po' spauracchio per i colori bianconeri in Supercoppa.

"Con me non ha vinto, gliel'abbiamo regalata noi. Perché se poi durante il campionato il Napoli perde entrambe le volte, allora non c'è tutta questa differenza. Ricordo di aver fatto un grosso sbaglio, ovvero quello di chiedere alla società se fosse importante questo traguardo. Fu un errore da dilettante. Non essendoci Boniperti che poteva stimolarmi, mi venne risposto di no. Quindi ritardai la preparazione, la sconfitta arrivò in quanto non riuscii ad educare i miei giocatori alla difesa a zona. Mi sono preso le colpe, giustamente, poiché erano mie".

Oltre alla preparazione, se potessi tornare indietro a quella data che cosa cambieresti?

"Avrei inserito la formazione migliore, invece di mettere in campo i giocatori che avevano guadagnato la Coppa Italia l'anno precedente. Alla fine scesero in campo solo Baggio ed Hassler, con gli altri nove che erano gli stessi. Per me era giusto dare un riconoscimento di quel tipo, ma alla fine la scelta non pagò. Pazienza. Ormai fa parte del passato ed evidentemente doveva andare così".

Si ringrazia Luigi Maifredi per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.