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Lores Varela su Dybala: "Paulo un fratello, la sua forza è la famiglia. E' come Benzema, l'Argentina deve dargli più fiducia. Juve? Deve restare. Sul rinnovo..."

28.04.2021 13:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Lores Varela su Dybala: "Paulo un fratello, la sua forza è la famiglia. E' come Benzema, l'Argentina deve dargli più fiducia. Juve? Deve restare. Sul rinnovo..."
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© foto di Alessio Alaimo

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'attaccante del Peñarol ed ex compagno di squadra a Palermo di Paulo Dybala, Ignacio Lores Varela, per parlare approfonditamente del numero 10 bianconero e non solo:

Quando senti nominare Paulo Dybala, quale cassetto dei tuoi ricordi si apre per primo?

"Ovviamente quello in cui è conservato il nostro primo incontro, Paulo aveva destato una grandissima impressione all'Instituto ed era appena arrivato a Palermo. Mi trovai di fronte un ragazzino molto esile senza barba, che non ha tutt'ora, ma ogni volta che toccava il pallone ti innamoravi delle sue giocate. Era già una fuoriserie, noi non c'entravamo nulla con lui. Inizialmente abbiamo vissuto insieme, eravamo inseparabili e lo ricordo sempre con il sorriso stampato in faccia. All'epoca non sapeva nemmeno cucinare un piatto di pasta (sorride ndr), ma ama gli scherzi. Era un vero rompiscatole".

Lo hai più sentito in questi anni?

"Gli avevo scritto quando era stato convocato in nazionale, in effetti è da un po' che non ci sentiamo. Ma vedo che non è affatto cambiato, è sempre lo stesso ragazzo umile di Palermo e il successo non gli ha dato alla testa. Quando non giocavo ed ero triste, lui era lì per supportarmi ed incitarmi. Per questo gli voglio bene come un fratello. Paulo è molto legato a sua mamma e alla sua famiglia, penso che la sua forza sia proprio questa".

Ti aspettavi che potesse diventare così forte?

"Onestamente me lo aspettavo, aveva già la cattiveria e la voglia di arrivare in alto. A Paulo non importava di aver davanti Miccoli o Ilicic, lui voleva giocare a tutti i costi. E si arrabbiava quando il mister non lo impiegava. Una volta in allenamento Gattuso lo schierò come esterno d'attacco, lui gli rispose senza mezzi termini che era un attaccante e voleva essere schierato in quella zona di campo".

Hai conosciuto un Paulo Dybala molto esile, mentre invece oggi è davvero molto definito a livello muscolare.

"Si vede molto la muscolatura, specialmente quella nelle gambe, che ha acquisito nel corso degli anni. Quando un avversario prova a buttarlo giù, difficilmente Paulo cade o cede il passo. Questo è perché nel tempo ha saputo acquisire l'intelligenza giusta che lo rende un giocatore inattaccabile. Il tiro a giro lo ha conservato e perfezionato, il modo di calciare è diverso rispetto ai tempi di Palermo. Per me oggi è davvero completo".

Come lo hai visto accanto ad Higuain e Ronaldo?

"L'ho visto sempre molto bene, anche se non è semplice giocare accanto a quei due mostri sacri. Se dipendesse da me, gli concederei sempre il suo spazio perché tanto sono sicuro che prima o poi mi inventa la giocata per risolvere la partita".

La storia d'amore con la Juve è iniziata alla grande, è andato vicino a vincer la Champions ma poi nell'ultimo anno di Allegri era spesso in panchina. A tuo avviso, che cosa non aveva funzionato?

"Credo che i problemi fisici lo abbiano un po' limitato nel corso degli anni. A qualcuno piace mettere in risalto le sue prestazioni negative, ma le critiche espresse nei suoi confronti sono ingenerose. E' un po' la stessa cosa che succede a Benzema nel Real Madrid, spesso li paragono per questa situazione. Paulo è ormai da tanti anni che veste il bianconero, si sente molto responsabile per la squadra ed ama moltissimo la Juventus. Lui soffre quando gioca male la squadra, per questo cerco sempre di vedere il lato positivo. Auguro il meglio a lui e alla sua famiglia".

Non è che Paulo ha un po' sofferto il paragone e il continuo accostamento con Messi?

"E' difficile paragonarlo a Messi, ancor di più cercare di farli coesistere nello stesso contesto. Il calcio italiano in cui Paulo ha dimostrato la sua grande qualità è più complesso rispetto a quello spagnolo, anche se chiaramente Messi ha fatto cose inimmaginabili. Paulo lo vedo nella sua stessa posizione, la dichiarazione che fece qualche anno fa non è stata compresa fino in fondo. Messi non si discute ma sta arrivando ad una certa età, per questo mi piacerebbe un po' più di fiducia per Paulo da parte dell'Argentina. Non ha iniziato a giocare ieri, sono ormai svariati anni che gioca ad alti livelli ed è il numero 10 in un club importantissimo come la Juventus".

Domandone finale da un milione di euro: Dybala rimarrà ancora alla Juventus?

"Per me sì, deve rimanere. Lo vedo felice nell'indossare questa maglia, lo fa capire anche quando esulta dopo un gol. Sicuramente in un grande club non puoi avere dei punti di flessione, ma Paulo lavora sodo per fare sempre del suo meglio. Rinnovo? Per come lo conosco non è un problema economico, ultimamente è sempre messo in discussione e credo voglia solo un po' di amore e di affetto da parte della società".

Si ringrazia Ignacio Lores Varela per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.