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Lionello Manfredonia: "La mia Juve era avanti anni luce, col Monza è favorita. McKennie? A quelle cifre deve esser ceduto"

27.01.2023 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Lionello Manfredonia: "La mia Juve era avanti anni luce, col Monza è favorita. McKennie? A quelle cifre deve esser ceduto"
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© foto di Federico De Luca

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex mediano della Juventus di metà anni '80, precisamente dal 1985 al 1987, Lionello Manfredonia, per avere la sua idea sugli ultimi avvicendamenti in casa Juve e non solo:

Che idea ti sei fatto della penalizzazione che ha colpito la Juventus? E' stata una sentenza corretta o sbagliata?

"E' stata una dura sanzione, dobbiamo andarci un po' cauti coi giudizi in quanto non sono ancora uscite le motivazioni della sentenza. Si parla di illecito amministrativo, ma a mio avviso dobbiamo aspettare a commentare".

Quale può essere l'impatto dal punto di vista psicologico per un calciatore che la giornata scorsa lottava per il campionato e ora si ritrova a metà classifica?

"Non c'è l'impatto psicologico, chi gioca a calcio è consapevole che ogni domenica scende in campo per vincere le partite. Non credo che nessuno di loro pensi alle penalizzazioni, ma l'obiettivo sarà quello di portare a casa più punti possibili. Tra poco tempo ci sarà un contro appello, per cui questa situazione potrebbe anche essere risolta. Bisogna solo andare avanti".

Non solo per i calciatori, ma gli obiettivi sono cambiati anche per il club.

"L'obiettivo è sempre quello di entrare tra le prime quattro, adesso ci sono compagini come Roma, Lazio e Atalanta che corrono abbastanza. Per cui, in questo momento, la vedo dura".

La fame di punti potrebbe comportare un cambio di mentalità all'interno del club? Spesso e volentieri la Juve è stata molto speculatrice, ora invece potrebbe giocare un po' più all'attacco.

"Sono un fan delle squadre propositive, ma il calcio praticato da Allegri ha portato dei risultati importanti negli ultimi anni. Adesso si cerca di recuperare più punti in classifica, ma credo che l'obiettivo sarà quello di recuperare tutti gli infortunati. Anche se qualche giocatore ha deluso le aspettative".

Come hai visto i bianconeri nell'ultimo match di campionato con l'Atalanta?

"Hanno fatto un'ottima partita, l'Atalanta poi è una delle più in forma in questo momento. Il pareggio, a mio avviso, è stato il risultato più giusto".

Sei stupito dal fatto che Paredes, campione del mondo con l'Argentina un mesetto fa, non sia titolare inamovibile nel centrocampo bianconero?

"Allegri valuta i giocatori tutta la settimana, dall'esterno è difficile conoscere quali sono le risposte fornite. Mi piaceva moltissimo a Roma, era riuscito ad attestarsi come uno dei centrocampisti migliori d'Europa. E' tornato un po' scarico dal Mondiale. Credo sia giusto far giocare quelli più in forma, come Locatelli o Fagioli".

E chi potrebbe andar via per una cifra vicina ai 30mln è McKennie. Che ne pensi?

"La Juve deve guardare anche il bilancio, per cui potrebbe sfruttare questa opportunità. A cifre così alte, io non ci penserei neanche un attimo".

Parlando della partita col Monza di domenica pomeriggio, quale è la tua opinione?

"Mi aspetto una partita che la Juventus dovrà vincere a tutti i costi, è sicuramente superiore a livello di rosa del Monza. Anche se i brianzoli stanno proponendo un calcio molto propositivo, i bianconeri sono favoriti".

L'unico confronto giocato a Torino tra le due formazioni risale a ben 38 anni fa, quando Juve e Monza pareggiarono per 1-1 in Coppa Italia.

"Ricordo che segnai il gol del pareggio con un gran sinistro da fuori area. In quel periodo la Juve era anni luce la più forte del mondo, ma non fu un match semplice quello giocato coi brianzoli".

Arrivavi dalla Lazio, come fu trasferirsi alla Juventus? Che ricordi hai?

"La vittoria dell'Intercontinentale il primo anno e lo scudetto in quello successivo sono dei ricordi che conservo ancora oggi. In due anni ho avuto la fortuna di poter scendere molte volte in campo, mi era molto dispiaciuto lasciarla dopo soli due anni. Però l'occasione di tornare a Roma non me la potevo proprio lasciar sfuggire".

Come era lo spogliatoio di quella "Juve avanti anni luce"?

"Fantastico! Venivo dall'ambiente romano che era molto difficile, poi per un ragazzo di quella città è sempre complicato. A Torino c'era invece più tranquillità e meno pressione, anche in una squadra così importante. Non c'era lo stesso numero di persone a vedere gli allenamenti, al contrario di Roma in cui c'erano 4000/5000 persone e se perdevi la domenica precedente erano guai. Ho giocato due campionati importanti".

Si ringrazia Lionello Manfredonia per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.