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L'orgoglio di Bonatti: "Soulé top, Miretti si consacrerà con il gol. Huijsen? Già più forte di quelli che allenavo. Su Iling Jr e Barrenechea..."

06.02.2023 11:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - L'orgoglio di Bonatti: "Soulé top, Miretti si consacrerà con il gol. Huijsen? Già più forte di quelli che allenavo. Su Iling Jr e Barrenechea..."

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex allenatore del settore giovanile bianconero e commentatore tv per Sportitalia, Andrea Bonatti, per parlare approfonditamente dei "suoi" giovani e non solo:

Immagino il tuo stato d'animo nel vedere i tuoi giovani che crescono bene tra U19, Next Gen e prima squadra. Quale è il tuo punto di vista a riguardo?

"I miei ragazzi si stanno facendo tutti le ossa, il salto poi da un campionato primavera ad uno professionistico non è semplice. Quest'anno il girone di Serie C della Next Gen è altamente competitivo, difficile, molto strutturato, perché c'è grandissimo equilibrio tra la zona alta e quella bassa. Basti pensare alla Pro Sesto, indicata come una delle candidate a retrocedere, che è prima con merito. Riuscire ad affrontare al meglio una competizione così è più che importante per la loro formazione, è il giusto percorso dopo l'esperienza maturata nel settore giovanile e nella Youth League".

La Next Gen, dopo qualche passaggio a vuoto, è riuscita a ritrovarsi e a ritornare con prepotenza in zona play-off.

"Sono davvero molto contento di questo, ma come dicevo il campionato è più che equilibrato. Il Vicenza, ai nastri di partenza, sembrava dovesse vincere a mani basse, e invece si trova a rincorrere. Già negli anni scorsi si era un po' aperta la situazione, salvo poi richiudersi durante le partite finali. C'era una netta differenza tra chi competeva per i play-off e i play-out, oggi non è più così marcata. Quest'anno rischi di fare 45 punti per salvarti, contro i 42 dello scorso anno, e magari con 50 vai alle partite ad eliminazione diretta. Saranno decisive le ultime due giornate".

C'è qualcuno che ti sta un po' più rubando l'occhio in Next Gen?

"Non ce ne è uno in particolare, ma ho molto apprezzato la scelta della società di confermare più giocatori rispetto alle annate precedenti: così possono giocare di più. Ci sono alcuni calciatori, come Nzouango e Muharemovic, che stanno incontrando un po' di difficoltà. Anche per Bonetti possiamo dire lo stesso a livello di minutaggio, ma davanti c'è un 'maestro' come Enzo Barrenechea che a me piace tantissimo. Turicchia lo vedo spesso alternarsi con Mulazzi, sono contento di Savona che si sta riprendendo da un infortunio".

Barrenechea, appena nominato, e Barbieri sono due dei talenti più importanti bianconeri che sono riusciti ad arrivare nel giro della prima squadra. Riusciranno a confermarsi in pianta stabile?

"Un ragazzo come Barrenechea è in possesso di tutte le qualità per poter fare questo passo, lo so per certo perché l'ho allenato ed è molto intelligente dal punto di vista tattico. Lui è molto tecnico, calcia indifferentemente con entrambi i piedi, lancia lungo o corto a seconda della situazione, bravo nel gioco aereo e può arrivare ad un livello superiore. Barbieri non l'ho mai avuto, ma è al quarto anno pieno in Serie C. Ed è soltanto un 2002. Ha già maturato una grande esperienza, poi ogni ragazzo deve seguire il proprio percorso. Fagioli, ad esempio, è dovuto andare a Cremona per mostrare le sue qualità. Ed è rientrato alla grande. La dirigenza sta confermando quella che era il progetto iniziale, per cui sono molto tranquillo a riguardo".

Un altro predestinato sembra esser Dean Huijsen, che da qualche mese è riuscito a conquistare la titolarità in Next Gen. E non è ancora maggiorenne.

"Non l'ho allenato, ma lo avevo convocato qualche volta nel periodo in cui c'erano molti infortuni nel reparto difensivo. La verità è che già l'anno scorso era più forte di alcuni di quelli che avevo. Il suo livello era pari o superiore rispetto ad alcuni di noi, di un altro livello nei confronti dei suoi coetanei, ma non potevi portarlo in pianta stabile in Primavera. Dovevi, giustamente, favorire la crescita di tutti. E' stato corretto aspettare qualche mese, così è riuscito a fare da protagonista la prima parte di stagione. E' ancora da formarsi dal punto di vista del fisico e della struttura".

C'era qualcosa che ti aveva colpito del giovane talento olandese?

"Sì, in quei tre o quattro allenamenti la prendeva sempre lui sui corner. Impressionante. Al punto che gli avevo chiesto se accadesse anche al Malaga, la squadra da cui proveniva, e mi rispondeva di sì (sorride ndr). Così ho detto ai dirigenti di salvaguardare il valore di questo ragazzo, che può buttar dentro 3/4 gol all'anno su palla inattiva. Poi tira anche i calci di rigore, un altro aspetto da non sottovalutare".

Chi ha bruciato subito le tappe è stato Iling Jr.

"Lui se lo merita, è un ragazzo squisito che ha un'umiltà fantastica ed era sempre sorridente anche nei momenti negativi a livello familiare. Non vuol mai saltare un allenamento, lo fa con quella spontaneità e quell'innocenza tipica nei ragazzi. Le caratteristiche fisiche sono dirompenti, il mancino è potente e preciso, mi ha stupito ma non più di tanto. Per me può mostrare ancor di più quanto appreso in questi due anni: la comprensione del gioco, il giocar dentro al campo, un'attinenza tecnica che aveva già migliorato. L'anno scorso, da esterno di centrocampo, aveva fatto 10 gol. E spesso lo mettevo mezz'ala che ruotava mediano, non male per uno che era abituato a giocare in posizione più offensiva nel Chelsea".

Qualche giorno fa, Allegri lo indirizzava un po' sulla fase difensiva. E' l'aspetto in cui deve migliorare di più?

"Sì, lì deve crescere. Specialmente in un 3-5-2 in cui deve spesso affrontare dei duelli difensivi contro avversari molto forti. Samuel era arrivato dal Chelsea come quarto di un 3-4-3, è chiaro che in Italia dal punto di vista tattico siamo più completi. Con me, infatti, non aveva mai avuto grossi compiti difensivi. Poi sotto l'aspetto aereo è molto bravo, può essere un'arma in più da sfruttare".

Soulé invece, poco a poco, si sta ritagliando il suo spazio. E non è da escludersi che domani potrebbe trovare nuovamente uno scampolo di partita. Come lo possiamo definire?

"Trovar spazio nella Juve è il top dei top, già che lo si pensi significa che c'è del talento. Poi è sul centro-destra che riesce ad esprimere tutte le sue qualità. Se dovesse riuscire a mettere un po' di potenza e a migliorare a livello di assist e gol, allora diventerà ancor più eccezionale. Lui lo è già come ragazzo. Chi invece spero possa sbloccarsi presto è Miretti: c'è la marcatura nel suo repertorio. Gli manca solo quello per consacrarsi definitivamente. Io non posso che esser contento di aver dato il mio piccolo contributo per questi ragazzi".

Che poi tra cinque anni, la prima squadra della Juventus sarà composta dagli stessi ragazzi che hai allenato tu nel settore giovanile.

"Già inserire 4 o 5 giocatori è tanta roba, però non è mai una questione matematica. Spesso puntare sui giovani è una necessità economica, altre volte è un crederci fortemente. Il Barcellona è riuscito ad avviare un grande ciclo con 10/11, per poi avere anni di buio. Sono convinto che la Juventus sia sulla strada giusta. In tre anni, per me, Turco potrà arrivare in prima squadra. E' un talento cristallino, che ad oggi fa fatica a bruciare le tappe per la grande competitività presente in Next Gen. Basti pensare che un giocatore come Da Graca non sta trovando spazio con grande continuità". 

Turco, ma possiamo anche fare altri nomi come Yildiz, lo stesso Huijsen e tanti altri ancora. O sbaglio?

"Yildiz non l'ho mai allenato, ma da quel che ho visto è un gran talento. Però qui stiamo parlando di Juventus, che è equiparabile a Real Madrid e Barcellona come top in Europa. Con tutto il rispetto per il Napoli meraviglioso di oggi, ma il livello è quello dei nove scudetti di fila anche se oggi c'è qualche difficoltà di troppo. E ha ragione Allegri quando parla di livelli, non tutti i calciatori possono riuscire ad ambire a giocare qui".

Una battuta su Salernitana-Juve: che sfida sarà?

"Penso che la Juve ripartirà dalla vittoria con la Lazio, che è stata molto importante anche per equilibrare una situazione difficile per via della penalizzazione. Ci sarà ancora il richiamo a quanto successo all'andata, col gol di Milik regolare annullato per un disallineamento del Var. La Salernitana ha bisogno di punti e concederà poco spazio, ma i favoriti sono i bianconeri".

Si ringrazia Andrea Bonatti per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.