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Josè Alberti: "Colidio ha grandi qualità, Bentancur in Argentina non è considerato un fenomeno. Dybala? L'ho scoperto io. E sul consiglio ad Higuain..."

29.06.2017 09:00 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Josè Alberti: "Colidio ha grandi qualità, Bentancur in Argentina non è considerato un fenomeno. Dybala? L'ho scoperto io. E sul consiglio ad Higuain..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La redazione di TuttoJuve ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il noto procuratore argentino, Josè Alberti, per parlare del giovanissimo Facundo Colidio e non solo:

Buongiorno Josè, la Juve è vicina a mettere le mani sul classe 2000 del Boca Juniors, Facundo Colidio. Che giocatore è?

"Questo ragazzo ha delle grosse qualità, nella sua divisione sta facendo sfracelli ed è uno dei più forti in tutta l'Argentina. L'ho visto giocare in qualche suo match, i miei amici mi hanno sempre detto che è uno dei più promettenti. Proviene da uno dei migliori settori giovanili del paese, il Boca ha come insegnanti tutti ex calciatori e anche Tevez, una volta che smetterà, ne farà parte".

Lo definiscono la nuova "Joya". Assomiglia così tanto come stile di gioco a Dybala?

Sì, dicono assomigli molto a Dybala per le sue caratteristiche, ma il numero 21 bianconero l'ho scoperto io. A Cordoba lo osservai quando aveva sedici anni e riconobbi subito le sue grandi qualità, si muoveva già come un grande calciatore. Consigliai al Palermo di prenderlo, il Napoli si rifiutò di acquistarlo perchè giocava in Serie B".

I tifosi bianconeri cosa devono aspettarsi da un'altra promessa del calcio argentino, Rodrigo Bentancur?

"Bentancur, in Argentina, è considerato un buon giocatore e non un fenomeno. Non è indispensabile nel Boca, gioca e non gioca, è il dodicesimo o il tredicesimo giocatore della sua squadra. Non so dove lo utilizzerà la Juve, probabilmente penso in Primavera e il ragazzo potrebbe trovare delle difficoltà perchè è un calcio molto diverso da quello argentino".

Prima mi accennava di Dybala.

"Giocava in prima squadra quando aveva diciassette anni, feci degli sforzi non indifferenti per farlo andare in Italia al Palermo. E' stato pagato 6 milioni che è una cifra irrisoria, anche se il ragazzo ha faticato ad abituarsi ai ritmi del calcio italiano, come un po' tutti i grandi argentini del passato. Si è ambientato e in punta di piedi, è divenuto un fenomeno. Difficoltà? Ha giocatori accanto come Higuain che gli tolgono spazio. Al Palermo lo servivano tutti, qui tocca meno palloni ed ha più difficoltà".

Cosa succede ad Higuain quando gioca le finali?

"Lo conosco bene perchè sono amico di suo padre, nel River Plate e nel Real Madrid, quando giocava, faceva sempre gol. Nella Juventus è il finalizzatore, lo devono servire affinchè lui possa segnare. Dybala lo cerca sempre e quando vive una giornata negativa in cui è marcato molto stretto (Cardiff ndr), Higuain trova delle difficoltà perchè non è il giocatore che ti parte palla al piede e dribbla tutti. Rispetto al Napoli, poi, deve tornare indietro ad aiutare difensivamente e questo lo rende meno lucido sotto porta. Questa è la realtà. E' più difficile poter far gol così. Una volta dissi a Gonzalo che 'quando lo marca un avversario, deve stringere e fargli sentire il fiato addosso all'avversario'. Così gli ho consigliato di marcare il suo rivale affinchè ne abbia due addosso, liberando un suo compagno dalla marcatura. Sarà più facile colpire una squadra che, avendo subito la marcatura, sarà riversata tutta in avanti a caccia del pareggio".

Difficile che arrivi Di Maria, ma l'esterno del PSG sarebbe il giocatore adatto per questa squadra?

"In Argentina era già considerato un fenomeno, in Europa si è ancor più affermato. E' un giocatore che quando prende la palla riesce a dribblare minimo due avversari, creando così superiorità numerica per i suoi compagni che hanno più opportunità di far gol. Non è la mentalità attuale della Juventus, non è la stessa di Real, Barcellona e Bayern. Infatti, per me, è la quarta squadra europea in questo momento. Non ha giocatori come Cristiano Ronaldo che in velocità sanno saltare l'uomo".

Si ringrazia Josè Alberti per la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.