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Il doppio ex Andrade: "Porto preoccupato, farei giocare Buffon. Inspiegabile non aver vinto la Champions. CR7? Vi racconto un aneddoto, Pirlo lo accosto a Conceição"

08.03.2021 12:00 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Il doppio ex Andrade: "Porto preoccupato, farei giocare Buffon. Inspiegabile non aver vinto la Champions. CR7? Vi racconto un aneddoto, Pirlo lo accosto a Conceição"

Jorge Andrade aveva giocato con noi anche la sfida del 2017, quella in cui la Juve allenata da Allegri riuscì a battere in entrambi i match il Porto all'epoca guidato da Nuno Espirito Santo. Quella di domani sera, invece, sarà un ottavo di finale ancor più infuocato, perché i bianconeri sconfitti al Do Dragao hanno bisogno di fare almeno un gol per passare al turno successivo. La nostra redazione ha contattato nuovamente telefonicamente uno dei pochi ex della gara per parlare approfonditamente di Juventus-Porto e non solo:

Uno stralcio dell'intervento sarà possibile ascoltarlo durante la messa in onda di "Cose di Calcio", visibile su Radio Bianconera sul canale 68 del digitale terrestre:

Quali sono le tue sensazioni in vista del ritorno di domani sera? Come vedi la Juve?

"L'ho vista bene contro la Lazio, una squadra che ha avuto una reazione del genere non può non far bene nel successivo match in Champions. E' importante che Pirlo abbia ritrovato alcuni dei suoi giocatori migliori che erano infortunati, in più Ronaldo è stato recuperato completamente per il Porto. L'obiettivo, chiaramente, è arrivare nel migliore dei modi al match di domani sera".

Alla Juventus basterà un gol per qualificarsi, dunque te l'aspetterai diversa dal match del "Do Dragao"?

"Sì, sicuramente sarà una squadra diversa. La verità è che è rimasta sorpresa dall'atteggiamento aggressivo degli avversari, il Porto ha attuato un forte pressing sin dall'inizio e lo ha pienamente sfruttato. La Juventus sembrava un po' addormentata, anche Szczesny non è stato impeccabile sul primo gol. I dragões erano veramente offensivi, ma la sensazione è che a distanza di alcune settimane non siano nella stessa condizione".

Insomma, è più semplice che la Juve vinca piuttosto che il Porto rifaccia la stessa partita.

"Il Porto conosce bene la capacità di rimonta dell'avversario, basti pensare a quanto fatto dalla Juve un paio di anni fa con l'Atletico Madrid. Normalmente i bianconeri sono sempre capaci di segnare un gol all'interno delle mura amiche, dall'altro lato c'è una squadra come quella portoghese che va in sofferenza quando non è pienamente al 100%. Ho visto che Pepe e Corona non sono usciti benissimo dalla sfida con il Gil Vicente, anche Mbemba ha problemi muscolari. Per queste ragioni, c'è un po' di preoccupazione nel club".

C'è preoccupazione anche in Portogallo? Il pensiero è che il Porto non riesca a superare il turno?

"Non c'è un pensiero diverso in Portogallo, tutto il mondo è a conoscenza del fatto che la Champions è l'obiettivo principale della Juventus. D'altronde quando acquisti Cristiano Ronaldo, è questo il messaggio che mandi ai tuoi concorrenti. La Juve arriva forte, farà di tutto per giocar bene e metterà nelle migliori condizioni CR7 per rendere al meglio. I bianconeri possiedono il desiderio di passare il turno".

Nell'intervista rilasciata a Tmw qualche settimana fa, esprimevi la tua grande convinzione per la vittoria della Champions da parte dei bianconeri. Quindi la tua idea non è cambiata?

"Non ho cambiato idea, anzi chi supererà il turno può avere grosse possibilità di vittoria. La Juventus, in particolare, è da anni che sta pianificando questo successo, eppure non è ancora riuscita a vincere la Champions. Non me lo so spiegare, è la squadra più forte italiana e la rosa è piena zeppa di campioni. Se dovesse superare il turno con il Porto, questo potrebbe essere l'anno buono. Il campionato non sembra un obiettivo come gli altri anni".

E ci sono Buffon e Chiellini che la meriterebbero ancora di più.

"Gigi e Giorgio, oltre ad essere due leggende, sono i leader giusti per guidare i loro compagni verso la vittoria. Per il match di domani sera mi piacerebbe vedere in campo Buffon, poiché possiede la giusta esperienza per partite così importanti".

Bonucci, Cuadrado o Arthur: quale tra questi giocatori è più mancato alla Juventus?

"Penso siano mancati tutti allo stesso modo, in particolare il recupero di questi tre grandi giocatori porterà la Juventus ad esser più offensiva. C'è bisogno di questo, perché in attacco di fianco a Ronaldo non c'è più uno forte come Mandzukic. Alla Juventus manca un numero 9, qualcuno che aiuti Cristiano a segnare ancora di più".

Però in questo momento la Juve ha il suo numero 9: Alvaro Morata. E si è sentita parecchio la sua mancanza.

"Morata è un giocatore che spesso aiuta Cristiano, ma qui mi riferisco ad un attaccante di peso come lo è Lukaku per l'Inter o Ibrahimovic per il Milan. La verità è che la Juventus non è così forte in attacco come negli scorsi anni".

Sei uno di quelli che conosce meglio Cristiano Ronaldo, visto che giocasti con lui l'Europeo in Portogallo del 2004. C'è un ricordo a cui sei più legato?

"Ronaldo, fin dai suoi esordi, è sempre stato cattivo in area di rigore. Con gli anni è maturato, cresciuto, è diventato il migliore al mondo. Quando era un ragazzino trasmetteva una grande allegria, era sempre contento di scendere in campo e giocare a calcio. L'allegria è un elemento che manca a tanti giovani, perché questo sport va vissuto così in questo modo. Quando lo vedevi in campo, a diciannove anni, era l'uomo più felice al mondo".

E già pensava a quei tempi di essere il migliore al mondo?

"Non so lui che idea avesse, ma a quei tempi il talento più brillante in Portogallo era Quaresma. Jorge Mendes, il suo storico procuratore, ripeteva sempre che nello Sporting Club c'era un altro giocatore che sarebbe diventato il più forte al mondo. Noi ci chiedevamo se davvero dicesse la verità, sono bastati pochi anni per trovare la risposta (sorride ndr). Il Ronaldo di oggi è influente, una macchina costruita per vincere, vincere e vincere".

Che consiglio daresti al tuo amico Cristiano per domani sera?

"Non ho nessun consiglio per domani sera, semplicemente perché Cristiano possiede sempre la giusta fiducia per vincere questi match. Adora questa competizione, la Champions è il suo terreno di caccia. C'è un qualcosa che vorrei dirgli: la Juventus è, oltre che una società forte, prima di tutto una grande famiglia. Penso che ci siano le condizioni per restare ancora a Torino, quindi rinnova il tuo contratto visto che stai bene in Italia".

Lo affrontasti da giocatore col tuo Depor che ribaltò il quarto di finale del 2004 con il Milan, quale è il tuo pensiero sul Pirlo allenatore?

"Credo che Pirlo possa essere accostato a Sérgio Conceição che in questo momento possiede un po' più d'esperienza a livello di club, visto che con il Porto ha già vinto diversi trofei. Il percorso che sta seguendo è molto simile al suo, i primi anni per Sérgio non furono semplici ma poi è diventato lo stesso campione che era da calciatore. Lo stesso accadrà anche ad Andrea, ne sono sicuro".

de Ligt e Demiral, a tuo avviso, sono i difensori giusti per ereditare la volontà di fuoco appartenente a Bonucci e Chiellini?

"Sono due giocatori molto giovani, de Ligt è giovane, forte, ha fiducia nei suoi mezzi mentre Demiral nelle ultime partite sta acquisendo sempre più sicurezza. A mio avviso contro il Porto c'è bisogno di esperienza, con il rientro di Bonucci non giocherà uno dei due".

In conclusione, Jorge, chi passerà il turno tra Juve e Porto?

"Sono due squadre in cui ho giocato e sono rimasto legato, è difficile fare una previsione. Vince chi segna, sia la Juve con l'1-0 e sia il Porto con l'1-1. Posso risolverla così: sarò felice chiunque passerà il turno delle due formazioni".

Si ringrazia Jorge Andrade per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.