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Evelina Christillin: "Transizione Juve brusca, ma credo nello scudetto. Allegri troverà la quadra, sono risultatista come lui. Dybala? E' ora che dimostri sul campo"

21.09.2021 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Evelina Christillin: "Transizione Juve brusca, ma credo nello scudetto. Allegri troverà la quadra, sono risultatista come lui. Dybala? E' ora che dimostri sul campo"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, la manager torinese membro aggiuntivo Uefa del consiglio Fifa - nonché tifosissima doc bianconera, Evelina Christillin, per parlare della sua Juventus e non solo: "Prima di iniziare l'intervista ci terrei moltissimo a ringraziare tantissimo Dejan Kulusevski e Federico Chiesa che sono venuti a trovarci al Museo Egizio - ha commentato -. Mi ha fatto molto piacere".

Accantonando i saluti, è stata sempre promotrice del ritorno di Allegri. Si immaginava un avvio di campionato con due punti in quattro giornate?

"Non me lo aspettavo come qualsiasi tifoso juventino, ma un uomo dell'esperienza di Allegri saprà ritrovare presto la quadra. Nella prima ora di gioco si è rivista la vera Juve, poi c'è stata qualche difficoltà nel finale. Sicuramente è avvilente questo inizio un po' claudicante, era da sessant'anni che non riuscivamo ad ottenere una vittoria nelle prime quattro partite ma non bisogna stracciarsi troppo le vesti. Ci rialzeremo".

Alla domanda del collega Stefano Borghi di Dazn, che chiedeva numi sul modulo, Allegri ha risposto che in quel momento si doveva pensare soltanto a difendere il risultato. E qui c'è il bivio: avrebbe preferito vedere una Juve difensiva oppure una Juve alla ricerca del secondo gol?

"Sinceramente, da spettatrice non ho capito il passaggio al 4-3-3. Però qui torniamo al solito tema dei risultatisti e dei giochisti, perché in fondo è la ragione per cui Allegri perse il posto. Anche se a molti non piacerà, faccio parte del primo schieramento a patto che arrivi il risultato (sorride ndr)".

Crede nella rimonta scudetto? A suo parere la Juve può fare come cinque anni fa?

"Non sono disfattista o pessimista, sono dell'idea che bisogna guardare sempre avanti. Però la squadra di cinque anni fa era diversa e più forte, soprattutto a centrocampo. Il reparto, mi spiace dirlo, ma non è all'altezza, la speranza è che Locatelli possa elevarne la qualità. E' inutile concentrarci sugli errori fatali dei singoli nelle precedenti, credo più al fatto che i risultati non arrivino per una somma di fattori e per una mancanza di quadra e personalità. In Champions abbiamo fatto una buona partita, ma non giocavamo contro il Real Madrid".

Fa un po' sorridere, in maniera ironica e anche beffarda, che ad oggi la Juve abbia più punti in Champions che in campionato.

"E' vero, ma cosa si può dire dell'Empoli che ha conquistato gli unici tre punti contro di noi? Le partite si giocano una per una, ci mancherebbe. Penso che la trasferta di Malmö fosse la più semplice, i primi giudizi si potranno trarre dalla sfida con il Chelsea. Timore? Ma no, siamo sempre una Signora squadra con un proprio palmares e blasone. Tutti i cicli hanno una propria transizione, questa è un po' brusca. Lo dico con affetto e fiducia".

Ha sempre fiducia per lo scudetto, no?

"Sì, anche se il divario è piuttosto ampio. Di certo è difficile, ma non impossibile. D'altronde è già accaduto che la Juve abbia rimontato uno svantaggio così grande nel corso di un campionato".

Quella Juve riuscì nell'impresa anche grazie ad un grande Dybala, accadrà lo stesso anche adesso?

"E' un giocatore più esperto e maturo rispetto a cinque anni fa, togliendo i nostri senatori è colui con più classe all'interno della rosa. La mia sensazione è che lui soffrisse molto Ronaldo, ora senza di lui vedremo quanto nobile riuscirà ad essere Paulo. E' ora di smettere con le influenze, perché un po' può esser stato influenzato dalla superstar, per cui è ora di dimostrare sul campo tutto il suo valore".