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Evelina Christillin: "Juve disagio condiviso, prendiamo esempio dall'Italia operaia di Mancini. Scommetto su Bremer, sul FPF..."

28.09.2022 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Evelina Christillin: "Juve disagio condiviso, prendiamo esempio dall'Italia operaia di Mancini. Scommetto su Bremer, sul FPF..."
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, la manager torinese membro aggiuntivo Uefa del consiglio Fifa - nonché tifosissima doc bianconera, Evelina Christillin, per parlare della sua Juventus e non solo:

La Juve di Allegri dovrà prendere esempio dall'Italia di Mancini per ripartire e rimettersi in carreggiata?

"Sì, perché quest'Italia è una squadra di operai che lavora insieme per ottenere il risultato. Al contrario della Juve, piena di star, la cui individualità è eccellente, ma il collettivo non è efficiente. Non vedo la giusta grinta, la voglia di fare, forse non c'è nemmeno il modulo giusto in questo momento".

Vorrebbe essere nei panni di Allegri e gestire il momento più difficile degli ultimi 11 anni?

"Non vorrei essere nei suoi panni, così come non vorrei essere in quelli di Enrico Letta o Matteo Salvini per fare una equidistanza politica. Ma questo non è un qualcosa che riguarda solo Allegri, ma siamo coinvolti tutti noi tifosi bianconeri. Il prossimo sarà il centenario della famiglia Agnelli, per cui sarà un' annata molto particolare. Nella scorsa stagione ha dovuto fare con quel che aveva, ma quest'anno è stato accontentato in tutto e per tutto sul mercato. La Juve ha messo mani nel portafoglio, qui non si può dir nulla, anche perché sappiamo come è la situazione economica".

E se i risultati, almeno nell'immediato, non dovessero arrivare?

"Se i risultati non dovessero arrivare: al primo posto i problemi sono dell'allenatore e della società, al secondo posto la squadra che dovrà mettere testa e cuore e al terzo posto ci sono i tifosi. E' un disagio condiviso".

Quindi non è mai stata favorevole all'idea di un traghettatore, come vociferato, che poteva essere Paolo Montero?

"Ma no, aspettiamo di vedere ciò che succederà. Anzi. Un'altra sterzata potrebbe disorientare ancora di più l'ambiente, ricordiamoci che Allegri è stato fortemente voluto dalla proprietà ed è stato fatto un contratto quadriennale. Credo che cambiare sempre allenatore o dirigenti non sia affatto una buona politica, poi potrebbero esserci delle ripercussioni anche sulla squadra e i giocatori. E' prematuro delle croci adesso. Ci saranno due partite importanti in Champions contro il Maccabi, se le vinciamo tutte e due andremo a giocarcela a Lisbona il prossimo 25 ottobre".

E se, invece, nella peggiore delle ipotesi, la Juve dovesse essere eliminata in questo girone e terminare la stagione fuori dalla Champions?

"Non me lo auguro davvero, ma in questo caso i conti saranno più economici che sportivi. E lì la società dovrà pensare a cosa fare: interrompere un contratto quadriennale oppure perdere i premi legati alle coppe europee? Che cosa conterebbe di più? Ovviamente quella è una loro decisione, ma per quanto mi riguarda non è il momento di tirare una croce sopra. Aspettiamo".

Che ne penserebbe di un eventuale ritorno di Antonio Conte?

"Il 'torno e vai' non è la miglior soluzione, poi è chiaro che si può sempre scrivere di tutto. La cosa più importante, in questo momento, è parlare a quattr'occhi e non farlo attraverso i media; un bel silenzio e pedalare è quello che mi sentirei di consigliare a tutti".

Prima ha accennato alla situazione economica bianconera, il cui passivo è stimato sui 254 milioni e c'è stata anche la sanzione per il FFP.

"Fino al 2017 i bilanci sono stati sempre in attivo, poi dall'anno seguente è cominciata l'escalation in negativo. Purtroppo l'affare Ronaldo non ha portato il risultato sperato, Di Maria spesso si fa male e non sono molto propensa alle star. La via giusta da seguire è quella dei giovani, mi piace la fiducia di Allegri riposta in Miretti. Sul Fair play finanziario, invece, non c'è stata alcuna polemica, la decisione è stata condivisa anche dai vertici juventini. Lo so perché ho parlato con i diretti interessati, posso assicurare che non c'è stato nessun desiderio punitivo da parte della Uefa". 

Se dovesse puntare un centesimo su uno dei nuovi arrivati, la scelta su chi ricadrebbe?

"Scommetto su Bremer, è un giocatore di classe ed è molto forte. Può fare di più di quanto sta facendo attualmente".

Si ringrazia Evelina Christillin per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.