David Endt: "Juve quasi imbattibile nel suo stadio, l'Ajax di oggi è l'erede di quella degli anni '90. Doping? Chiedo scusa alla società e ai suoi tifosi"
E' stato dapprima calciatore e poi team manager dell'Ajax, per questo è impossibile non definirlo un tifoso dei lancieri. A far risaltare il nome e cognome di David Endt, qualche settimana fa, è stata una sua dichiarazione in cui aveva accusato la Juventus di doping nella finale di Roma del 1996. Una affermazione, questa, che lo stesso Endt discute ai nostri microfoni di TuttoJuve e Radio BiancoNera affrontando, inoltre, gli argomenti principali che coinvolgono Juventus ed Ajax, imminente quarto di finale di Champions League:
A tuo parere, che sfida ti aspetti dall'Ajax a Torino?
"Per l'Ajax sarà una partita difficilissima, perché in campo europeo l'1-1 sta meglio alla squadra che gioca in trasferta. Per noi sarà difficilissimo ribaltare il risultato, la Juve nel suo stadio è veramente quasi imbattibile ma abbiamo le armi giuste per affrontare questa battaglia. Sicuramente, i bianconeri non avranno vita facile da questo confronto. C'è fiducia e coraggio che possono aiutare a conseguire un risultato positivo".
L'Ajax, all'andata, ci ha fatto vedere tutte le sue potenzialità oppure a Torino dobbiamo aspettarci ancora qualcosa di meglio?
"Penso che non cambierà tanto rispetto alla partita della settimana scorsa, un piccolo vantaggio potrebbe esser dato dal fatto che a Torino ci sarà un po' più di spazio per attaccare. Ad Amsterdam, infatti, la Juventus si è chiusa magnificamente e ha tolto tanti spazi ai giocatori dell'Ajax. La "Vecchia Signora può giocare anche per lo 0-0, ma ci sono i giusti presupposti per creare di più dal punto di vista offensivo".
Hai elogiato le qualità difensive della Juventus, ma te l'aspettavi così difensiva?
"Mi aspetto una Juventus che presserà in un modo micidiale sin dalle prime battute, esattamente come ha fatto contro l'Atletico. L'intento sarà quello di sorprendere gli avversari, ma l'Ajax dovrà resistere nella maniera migliore per poi sfruttare gli spazi che si potrebbero venire a creare".
Quanto fa paura Cristiano Ronaldo?
"La parola paura non esiste nell'Ajax, è una emozione negativa in un quarto di finale. Conosciamo bene Ronaldo, ha fatto quel gran gol ma poi è sparito dalla partita forse per la condizione fisica non perfetta. Dobbiamo essere fiduciosi della possibilità di poter siglare un gol a Torino".
Potrebbe essere un aspetto negativo l'assenza di De Jong?
"Sì, sarebbe una grande perdita perché è il metronomo del centrocampo e dispone di grande qualità. Contro l'Excelsior è uscito al momento giusto, per cui credo che domani potrà essere della partita. E' molto motivato per affrontare il ritorno con la Juve, tutto dipenderà da come reagirà in questi giorni. In caso contrario, c'è quel giovanotto di belle speranze che si chiama Ekkelenkamp anche se non gioca proprio nello stesso ruolo di De Jong".
A tuo avviso, Huntelaar potrebbe candidarsi ad una maglia da titolare?
"Credo che non comincerà dall'inizio, le sue qualità sono preziose a partita in corso perché ha un buon fiuto del gol e potrebbe ribaltare una situazione di svantaggio. Affrontare l'Excelsior in Olanda non è come sfidare la Juventus in Europa, ma a trentacinque anni rimane un grande goleador anche se ha perso un po' di velocità. Non è adatto per il gioco veloce dell'Ajax".
Il fattore esperienza, presente più nella Juve che nell'Ajax, potrebbe esser decisivo per il passaggio del turno? Ricordando che la tua squadra, quella dei successi europei, aveva giocatori che calcavano con continuità il palcoscenico europeo.
"La mia squadra aveva un'età media di ventitré anni, non più di tanto superiore. Onestamente, non vedo molte differenze tra questo Ajax e quello di fine anni '90. La Juventus ha più esperienza nei suoi uomini, noi a differenza loro abbiamo solo Huntelaar, Tadic e Blind. Sì, è un bel vantaggio e non possiamo cambiare questo aspetto, ma dovremo puntare sulla fame e sulla freschezza di questi giovani. Così come lo abbiamo dimostrato nel 1995 quando abbiamo battuto il Milan, c'erano giovani come Davids, Seedorf e Kluivert che fecero molto bene".
Questa generazione, a tuo parere, può essere considerata l'erede di quella degli anni '90 citata poc'anzi?
"Sono molto d'accordo con questa affermazione, specialmente nella maniera spavalda in cui entrano in partita".
Qualche settimana fa, una tua dichiarazione ha scatenato delle piccate risposte da parte di ex calciatori della Juventus. In particolare, hai accusato di doping quella squadra che si laureò campione d'Europa nella finale del 1996 proprio contro di voi. Ci puoi spiegare le motivazioni?
"Ho sbagliato a rispondere, da tifoso, alla domanda 'se la Juve avesse preso qualcosa per batterci'. Lavoravo per l'Ajax ed ero presente nella finale del 1996, ma nessuno ha mai pensato che i bianconeri avessero vinto in quel modo. Eravamo molto delusi dalla nostra prestazione, la squadra era stanca, a pezzi e in più mancavano tanti giocatori. Non c'è mai stato nessun pensiero di una sconfitta avvenuta in circostanze strane, quelle vicende si sono poi susseguite dopo (riferimento a Calciopoli ndr). Mi sento di chiedere umilmente scusa per queste dichiarazioni, che sono state interpretate male, alla Juventus e ai suoi tifosi. Ho sbagliato ad affrontare questo argomento".
Ti hanno, forse, un po' indotto ad utilizzare quel termine?
"No, sono stato io a sbagliare nella reazione. Sono passati ventitré anni ed è tutto ormai passato, le squadre sono completamente diverse e non voglio che questo influenzi la partita. Ho pensato più ad una frase ironica che ad un rimprovero".
Chiudendo la questione, non è che la vostra sconfitta arrivò per eccesso di sicurezza? Ci fu una dichiarazione di Van Gaal in cui faceva capire che la coppa sarebbe andata ad Amsterdam.
"Anche questa è stata una frase non capita bene, perché il nostro mister è sempre stato rispettoso nei confronti di tutti quanti. A lui chiesero se c'era fiducia per rivincere la coppa e rispose affermativamente. D'altronde, questa risposta serviva anche per motivare il gruppo. Posso assicurare che non è mai stato presuntuoso, ha sempre avuto rispetto per la Juventus".
In caso di passaggio del turno, credi che la Juve possa ambire a vincere la Champions?
"Sì, la Juve sta cercando da tanti anni di rivincerla ed è un club molto agguerrito. Ha aggiunto Cristiano Ronaldo nel momento giusto, ma bisogna sempre battere gli avversari. Ho questo pensiero ancor prima che pescasse l'Ajax nell'urna di Nyon. Inter? E' possibile che i bianconeri perdano una partita, ma c'è più probabilità che vincano. L'Inter è una squadra sbilanciata e al momento non ha la forza giusta per competere con gli avversari che rimangono superiori in Italia".
Si ringrazia David Endt per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.