DA ZERO A DIECI - ZERO A STRISCIONI E ACCOGLIENZA, DIECI AL CAPITANO CHE DISEGNA LA STRADA

25.08.2019 14:45 di Massimo Pavan Twitter:    vedi letture
DA ZERO A DIECI - ZERO A STRISCIONI E ACCOGLIENZA, DIECI AL CAPITANO CHE DISEGNA LA STRADA
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L’obiettivo era portare a casa i tre punti e la Juventus ce l’ha fatta con una certa fatica dopo un primo tempo di buon livello ed un secondo sicuramente meno convincente con una condizione fisica ancora molto precaria e su cui ci sarà molto da lavorare per la gara con il Napoli che arriva presto ma che è importante anche per eventuali arrivi futuri a pari punti e giochi negli scontri diretti. 

A Parma abbiamo visto cose positive ed altre meno. 

ZERO - ai soliti insulti con cui viene accolto il pullman della Juventus ed agli insulti a Buffon. Francamente non capiamo come possa una leggenda come Buffon che ha fatto la storia a Parma essere accolta in questo modo, un minimo di riconoscenza ci vorrebbe. 

UNO - come le reti della Juventus, la segna Chiellini, una quasi Buona la segna Ronaldo, ma per la prima gara va bene così,bisogna essere più bravi a rendere alcune occasioni potenziali come reali, sugli esterni ieri la Juventus ci è andata parecchio ma non è riuscita a trovare il giusto servizio per gli attaccanti. 

DUE - come le partite che probabilmente salterà Maurizio Sarri, Parma e Napoli, assenza pesante per gli allenamenti dice Martusciello, meno in gara, ieri il tecnico avrà sofferto come tutti sul divano o in altro luogo, bisogna cercare di essere più cinici per chiudere prima le partite. 

TRE - come i punti incassati, non era facile, sapendo che il Napoli avrebbe vinto a Firenze bisognava arrivare allo scontro diretto casalingo a pari, questo per gestire la gara che sarà difficile con tranquillità e spegnere le eventuali possibili polemiche che sappiamo tutti nascono facilmente. 

QUATTRO - come i tanti palloni persi ed errori tecnici, condizione assente, disattenzione o semplice mancanza di automatismi, al Parma forse li puoi concedere, al Napoli no, quindi attenzione ai massimi livelli per sabato.

CINQUE - a Rabiot e Bernardeschi, entrano in partita male male, entrambi, poco lucidi, scelte sbagliate ed errori, il francese lento e macchinoso, passo indietro dopo un bel precampionato.

SEI - Al centrocampo, sufficiente, benino Khedira nel primo tempo, poi finisce la benzina e via, Pjanic, 98 tocchi, ne mancano 52 per arrivare ai livelli che vuole Sarri, bene ma deve ancora prendere in mano la situazione, Matuidi, corsa ma poco altro, si vede quasi mai. Sono mancati gli inserimenti e le conclusioni dei centrocampisti.

SETTE - Allo spirito di Higuain, il Pipita ha tirato solo un paio di volte in porta, murato, mai pericolosissimo, ha sprecato una grande azione non arrivando sul pallone nella ripresa, ma si è messo a disposizione di Cristiano Ronaldo, dandogli una grossa mano. Sette anche agli scatti di Douglas. Segnali di vita da flash che però deve eliminare l’intermittenza ed accendersi con continuità. 

OTTO - a Ronaldo, sempre Cristiano, il protagonista con sei occasioni da gol sue su sette, tutti i tiri sono quasi sempre i suoi. Il gol annullato il suo, è il più in forma, il protagonista ed uomo di copertina di questa Juve, esce arrabbiato, lui voleva segnare all’esordio, del resto punta alla classifica dei cannonieri.  

NOVE - ad un paio di azioni, simbolo del Sarrismo. Primo tempo, scambio in velocità a tre tocchi da Douglas Costa, Pjanic, Higuain e conclusione di Ronaldo, bellissima a lato. Secondo tempo, azione veloce con Alex Sandro che poi serve Higuain che non arriva. Due esempi, due obiettivi, due sprazzi di bella Juve, forse Sarriana.

DIECI - al capitano. Giorgio Chiellini è l’anima di questa Juve, segna ma disegna anche la strada per vincere ancora, la sofferenza delle conquiste e della fatica ed il lavoro per vincere. È una Juve diversa, verissimo, non più bella non più brutta, ma si vuole una cosa, che sia vincente e questi campioni sono l’esempio e miglior elemento per continuare a vincere e bloccare il nuovo che avanza dal Napoli di Ancelotti, all’Inter di Conte.

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