ESCLUSIVA TJ - Giuseppe Galderisi: "Ho lanciato Verratti a 15 anni: è lui il futuro. Occhio anche a due giovani della Triestina..."

In esclusiva per TuttoJuve.com Giuseppe Galderisi ci parla di Marco Verratti, che lo stesso "Nanù" lanciò nel calcio professionistico ad appena 15 anni. L'attuale tecnico della Triestina, inoltre, ci dà anche qualche consiglio per gli acquisti.
Giuseppe Galderisi, Lei ha avuto il merito di far esordire fra i professionisti Marco Verratti
“Giocatore fantastico, incredibilmente bravo non solo tecnicamente. Ha una marcia in più in fase di possesso e anche qualche anno fa nell’esuberanza della sua gioventù sapeva cosa fare del pallone e trovare la soluzione. L’ho fatto esordire a 15 anni e mi ha lasciato senza parole, ricordo che era in Coppa Italia contro l’Albinoleffe. Era il terzo di centrocampo e ha ricoperto quel ruolo con una facilità entusiasmante. È il talento del futuro, l’ho sempre pensato e detto a tutti, a cominciare da Ciro Ferrara. Sono contento che abbia un tecnico come Zeman, che gli sta dando nozioni importanti e sono convinto che nel futuro diventerà una stella”.
Per chi non l’avesse visto giocare come descriverebbe Marco Verratti?
“È un centrocampista completo, apparentemente sembra debolino fisicamente ma è tignoso. Quando va al contrasto è forte, ha tempo sulla palla e potrebbe fare anche il trequartista. Personalmente uno così lo terrei dietro le punte”.
Non sarebbe stato meglio un passaggio in massima categoria prima?
“Se non ha fatto il salto di qualità prima è perché legato a Pescara e alla sua famiglia. Si erano interessati a lui già prima e sarebbe stato pronto. Sicuramente ha perso qualche anno, ma tutto sommato sono importanti due cose: voleva stare con la sua famiglia e poi ha cominciato a fare la gavetta. Ora spero il Pescara vada in A e in ogni caso credo che per Marco sia il momento di farsi vedere dal mondo calcistico”.
Lei che lo ha lanciato a 15 anni dev’esserne rimasto folgorato. Ci vuole coraggio a puntare su ragazzi così giovani…
“All’epoca al Pescara c’era una situazione societaria particolare, ma al di là di questo lui ha sempre giocato. Lo vedevi subito che era forte, capivi che era un giocatore vero, con una qualità e un modo di vedere il campo pazzesco. E poi anche io ho esordito prestissimo: a 15 anni ero al fianco di Bettega al centro dell’attacco della Juve contro l’Udinese e a 16 anni ero in Serie A. Per questo io me ne frego dell’anagrafe, se uno è forte è forte e gli do fiducia”.
Anche a Trieste sta lanciando diversi giovani. C’è qualcuno di cui sentiremo parlare?
“Segnatevi questo nome: Cristiano Rossi. È un centrocampista classe ’93 che ricorda un po’ Marchisio, o Nicola Berti, per rendere l’idea. E poi Luca Cecchini, anche lui classe ’93, difensore esterno”.