Il Giornale - Zapata: "Juve solida, ma più vulnerabile. Se facciamo ciò che sappiamo i tre punti resteranno qui. A Napoli emarginato, meglio che non parli della dirigenza"

19.11.2017 08:45 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture
Il Giornale - Zapata: "Juve solida, ma più vulnerabile. Se facciamo ciò che sappiamo i tre punti resteranno qui. A Napoli emarginato,  meglio che non parli della dirigenza"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

L'attaccante della Sampdoria, Duvan Zapata, è stato intervistato da Il Giornale in vista del match odierno contro la Sampdoria: ""La Juventus è una squadra solida che sa quello che vuole. Per noi sarà una partita complicata, ma se facciamo quello che sappiamo fare, i tre punti resteranno qui. Non pare più una Juventus quasi imbattibile? La classifica dice che rispetto all’anno scorso è più abbordabile. Non sembrano avere la stessa ferocia e la cattiveria, sono più vulnerabili e noi proveremo ad approfittarne".

Sull'amico Cuadrado: "Juan l’ho conosciuto in nazionale, è un bravo ragazzo, anche se rispetto a me, che sono riservato, mostra di più quell’allegria che voi vi aspettate da un colombiano".

Sulla sua avventura genovese: "A Genova credono in me. Mi hanno comprato, mi hanno pagato caro, mi sento uno di loro. Mi trovo bene e credo che in campo si veda. Io a Udine mi trovavo bene ma ero di passaggio, sapevo che sarei tornato a Napoli...".

Sulla sua esperienza all'ombra del Vesuvio: "A Napoli sono arrivato nel 2013 e ho trascorso due stagioni positive, il mio ruolo era chiaro, ero il vice-Higuain e dovevo rubare i minuti possibili. La scorsa estate il ritorno non è stato felice? Avevo capito di non essere parte del loro progetto. Io e Strinic ci allenavamo separatamente, facevamo il riscaldamento con gli altri e i lavori specifici da soli. Sono stati mesi molto duri». Un messaggio per Sarri? Ma no, lui faceva quello che gli aveva chiesto la società, emarginarmi. Della squadra e dei tifosi ho un buon ricordo. Ma dei dirigenti meglio che non parli, non direi qualcosa di educato. Con Milik infortunato avrei avuto chance in più? Ma no, non credo. A me dispiace perché dovrò sempre ringraziare il Napoli che è la società che mi ha portato in Italia e mi ha fatto conoscere".

Su Giampaolo: "Giampaolo è un grande, sa gestire molto bene le squadre. Ha le idee chiare e questo rende tutto più facile. È riuscito a farmi piacere anche giocare in un attacco a due. Prima pensavo che fosse meglio essere solo".