Brighenti a JTV: "Siamo una squadra che se la può giocare con tutti, sono contento di essere tornato"

27.01.2022 21:00 di Martino Cozzi   vedi letture
Brighenti a JTV: "Siamo una squadra che se la può giocare con tutti, sono contento di essere tornato"
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Andrea Brighenti, attaccante della Juventus Under 23, ha rilasciato una lunga intervista a Juventus Tv. Queste le sue parole. 

Il momento che sta vivendo la Juventus Under 23: "Questo è un momento importante. In questo mese e mezzo abbiamo dieci partite da giocare e nel nostro girone possiamo fare risultato con chiunque. Allo stesso tempo, se non siamo attenti al dettaglio e alle piccole cose rischiamo di compromettere quanto di buono fatto sia a livello di classifica ma anche di prestazioni, magari con qualche passaggio a vuoto come successo nel girone d'andata".

La gara con la Pro Vercelli: "A fine primo tempo ci ha spronato a crederci perché vedeva in noi le possibilità di recuperare la partita ed effettivamente nel secondo tempo potevamo riuscire a recuperarla". 

I gol ritrovati: "Dopo l'inizio del girone d'andata in cui sono stato indisponibile per qualche problema fisico, verso la fine del girone sono riuscito a dare un po' di continuità alle presenze. Sono contento di essere tornato ad allenarmi con continuità. Cerco sempre di interpretare al 100% quella che è la proposta dell'allenatore e dello staff tecnico. Poi a livello personale per me è utile riprodurre quello che succede in partita, fare l'allenamento in maniera più reale possibile rispetto alla partita". 

L'esperienza al servizio dei compagni: "Mi sento un compagno di squadra con un po' di esperienza ma cerco di mettermi al pari e al servizio dei miei compagni. Magari, vederti come uno più grande li può in qualche modo bloccare. Cerco di fare in maniera naturale ciò che so fare: aiutarli in campo e, se ce ne fosse bisogno, anche fuori dal campo. Sono ragazzi intelligenti e che hanno voglia di migliorarsi, come me". 

La squadra: "Siamo forti: abbiamo qualità e talento. Ogni giorno dobbiamo cercare di miglioraci e farci trovare pronti quando c'è bisogno o il mister chiama in causa uno di noi. Il fatto di essere riuscito a segnare due gol nelle ultime tre partite mi fa piacere perché venivo da un periodo in cui ero fuori. Non mi piace stare fuori. Voglio stare dentro per aiutare la squadra sia perché sono giovani ma anche a livello tecnico"

Il soprannome "Squalo": "E' un soprannome che mi hanno dato da Monza in poi. Ci fu un contest di tifosi che cercavano di dare ad ogni giocatore un sorpannome. Qualche mio compagno ha cominciato a chiamarmi così e me lo sono portato in campo". 

Il rapporto con la famiglia: "Avere una famiglia numerosa mi aiuta a non pensare sempre alle dinamiche quotidiane del calcio, quando si va a casa bisogna staccare. Sono due anni che sono lontano dalla famiglia e questo un po' mi pesa. Sono sacrifici che si fanno volentieri. Quando riesco a tornare a casa sono davvero felice di stare con loro. I miei due maschi giocano a calcio e mi piace che pratichino questo sport perché oltre all'aspetto agonistico c'è un coinvolgimento educativo perché si impara a stare in gruppo, condividere con i compagni momenti belli e momenti brutti e a superarli". 

Gli obiettivi: "Cerco sempre di fare sempre meglio e guardare chi fa meglio di me. Da qua a giugno spero di riuscire ad assere sempre a disposizione del mister, come non sono stato nel girone di andata".