Undici metri - Come una finale

11.07.2020 20:52 di  Brian Liotti   vedi letture
Undici metri - Come una finale

La brutta sconfitta contro il Milan ha sicuramente lasciato il segno. Dopo 60 minuti di buona Juve con trame interessanti e con il vantaggio di 2 gol, la squadra è crollata. Un blackout pericoloso che potrebbe avere ripercussioni pesanti. Sia chiaro, perdere a Milano contro il Milan (soprattutto degli ultimi tempi) ci sta, ma perdere come ha fatto la Juve è qualcosa che non segue una logica. La squadra si è rilassata, disunita, quasi sciolta.
La scoppola di Milano mi ha ricordato tremendamente il 4 a 2 che la Juve subì a Firenze nel 2013, anche lì si era sul 2 a 0 (segnarono Tevez e Pogba) e avevano la gara in controllo, poi accadde l’imponderabile con i bianconeri di Conte travolti dall’onda viola e da Pepito Rossi che fece ben 3 gol. Quella sconfitta fu salutare, perché poi la squadra si ricompattò e inanellò una serie di risultati che la portarono allo scudetto. Se la sconfitta di Milano sarà salutare come lo fu all’epoca quella di Firenze, lo scopriremo stasera.
Juve – Atalanta è come una finale. A parer mio è una partita fondamentale per la stagione bianconera, qui si capirà davvero come sta la squadra di Sarri.

A Torino arriva la squadra più in forma d’Italia e paradossalmente se Gasperini e i suoi dovessero vincere, potrebbero clamorosamente pensare anche al titolo sfruttando l’onda emotiva e una condizione psico-fisica fantastica.
L’Atalanta rappresenta oggi un banco di prova importante, il più duro. Vincere e giocare bene contro i nerazzurri avvicinerebbe la Juve allo scudetto e scaccerebbe i fantasmi ma non sarà semplice.
Sarri ne è consapevole e sa bene che questa gara è importante anche per lui, per legittimare la bontà del suo progetto e del suo lavoro. Questa è una delle partite della stagione da non sbagliare, topparla metterebbe anche il campionato in discussione.
Le certezze per Sarri sono una squadra che, blackout a parte, a Milano per 60 minuti ha giocato bene e il ritorno di Dybala e De Ligt. Ora più che mai la Joya deve prendere per mano la squadra. L’assenza di De Ligt invece ha fatto capire ancora di più, quanto sia forte e fondamentale l’olandese. Per superare l’Atalanta bisognerà correre e soprattutto giocare in velocità. Sarà una bella gara, su questo non ho dubbi.


Sul fronte mercato tante cose bollono in pentola, ci sono trattative in corso, si fanno tanti nomi. La certezza è che la Juve è già proiettata al futuro e ad un ricambio generazionale che va fatto gradualmente e che porterà grandi benefici.

Paratici ha già cominciato lo scorso anno. De Ligt e Demiral (prossimo al rientro) sono la coppia di centrali del futuro e hanno poco più di 20 anni. Kulusevski è senza dubbio il miglior talento emergente del nostro campionato con grandi margini di crescita e anche lui ha 20 anni. Arthur (che arriverà nell’operazione che ha visto Pjanic firmare per il Barcellona), è un altro potenziale campione e ha solo 23 anni. Bentancur grazie al lavoro di Sarri è sbocciato e oggi è una certezza. Ci saranno novità sulle fasce in difesa, e soprattutto a centrocampo con i nomi caldi di Jorginho e Zaniolo. Pogba sembra destinato a rimanere un sogno ma chissà... Davanti le certezze sono Dybala e Cr7. Da definire il futuro di Douglas Costa e Bernardeschi. Piace Milik (e non è una novità) ma De Laurentiis spara altissimo, si studiano alternative.
Leggo molte cose e c’è chi ipotizza addirittura una separazione da Sarri. Onestamente non credo a questa ipotesi e sono convinto che Sarri debba rimanere. Cambiare radicalmente filosofia e rivoluzionare il modo di giocare e di stare in campo ha bisogno di uomini adatti e di tempo. Anche nel Napoli Sarri cominciò a far vedere compiutamente il suo bellissimo calcio dalla seconda stagione, quindi a parer mio bisogna essere fiduciosi e andare avanti.
Intanto ieri ci sono stati ieri i sorteggi di Champions, il primo step per la Juve sarà comunque cercare di superare il Lione per volare in Portogallo, poi si comincerà a ragionare. Parliamo del mese di Agosto. Prima di pensare alla Champions c’è da mettere in ghiaccio lo scudetto e in tal senso i prossimi 10 giorni saranno decisivi, cominciando da stasera. Juve”qui si parrà la tua nobilitate”, tradotto più prosaicamente, capiremo di che pasta sei fatta