Undici metri - Ajax insidioso, servirà intelligenza. Fondamentale chiudere la pratica Scudetto. In molti dovrebbero scusarsi con Allegri

Brian Liotti è una delle voci più popolari e apprezzate del panorama radiofonico nazionale, giornalista nonché appassionato ed esperto di calcio.
16.03.2019 08:15 di Brian Liotti   vedi letture
Undici metri  - Ajax insidioso, servirà intelligenza. Fondamentale chiudere la pratica Scudetto. In molti dovrebbero scusarsi con Allegri

Martedì sera anche chi non è tifoso della Juve guardando la partita si sarà emozionato. Uno Stadium da brividi, una partita giocata con il cuore, con la testa e con carattere. La Juve rimontando l’Atletico e passando il turno, ha dato una prova di forza, di compattezza, incredibile. E’ stata la serata di Cr7, il vero Re di questa Champions, decisivo come mai. Campione in campo con la sua classe, “capopopolo” e motivatore assoluto.
Cristiano sembra nato per serate come questa, serate da ricordare, di quelle che restano scolpite nella memoria. E’ stata la vittoria di tutti, ma soprattutto è stata la vittoria di Allegri. Credo che tanti debbano delle scuse a Max, criticato oltre misura e in maniera esagerata.
L’ho scritto in tempi non sospetti e lo ribadisco, io sto con Allegri.
Solo quando il mister andrà via molti si renderanno conto di ciò che avevano: un fine tattico, perfetto gestore, intelligente nel capire i momenti della gara. Bravo nei cambi e (a volte) anche con un pò di buona sorte, la qual cosa non guasta mai.
Il mister contro l’Atletico ha azzeccato tutto, ha annichilito Simeone con due mosse tattiche pazzesche. L’Allegrata è stata schierare dietro e sull’esterno Emre Can a protezione di Cancelo, l’altra mossa decisiva è stato Spinazzola autore di una partita meravigliosa. Bravi tutti dicevo ma (Cr7 a parte che è fuori categoria) chi ha è stato fondamentale è stato Berardeschi autore di una partita pazzesca: corsa, dribbling, scatti, grinta, voglia. Quella contro l’Atletico è stata senza ombra di dubbio la partita perfetta.



I tifosi vorrebbero vedere in Champions sempre una Juve così aggressiva, arrembante combattiva. Forse questo è il vero mistero che va avanti da qualche anno: perché questa squadra sfodera prestazioni così maiuscole e così belle solo dopo aver preso nelle gare di andata sonori schiaffoni. Nelle passate edizioni di Champions la rimonta è rimasta incompiuta (contro Bayern e Real), stavolta la missione è stata compiuta. Quello che sembrava un crocevia delicato e una quasi certa eliminazione si è trasformata in una partita che ha dato alla squadra nuovi stimoli e uno slancio che potrebbe portare fino a Madrid, tutte le altre squadre sono avvisate, contro questa Juve e contro il RE Cr7 non si scherza. La Dea bendata ha assegnato ai quarti l’Ajax, i lancieri sono una squadra da non sottovalutare, hanno dalla loro la gioventù, l’incoscienza di chi ha meno pressione addosso, un gioco meraviglioso e tanta voglia di dimostrare. I bianconeri dovranno giocare due gare intelligenti e con ritmo, lo stesso mostrato contro l’Atletico allo Stadium. Guai a sottovalutare l’Ajax, potrebbe essere molto pericoloso.

Ci sarà tempo per pensare alla Champions, ora bisogna chiudere la pratica scudetto. 18 punti di vantaggio sono un’enormità ma fin quando non ci sarà la matematica non bisogna smettere di pedalare.
La trasferta di Genova nasconde molte insidie, la principale potrebbe essere un po’ di (normale) rilassamento dopo una notte come quella di martedì: sarebbe un errore clamoroso.
Alla Juve per la matematica vittoria del titolo mancano 5 vittorie. Occorre farle il prima possibile per poi dedicarsi anima, testa e corpo alla Champions. Allegri e i suoi hanno un bonus importante in Campionato, bisogna chiudere la pratica e poi dedicarsi totalmente alla Champions.
Questo potrebbe essere l’anno giusto. Se la Juve gioca come contro la banda di Simeone e con un Cr7 così decisivo tutto è possibile. Proprio per questo evito di parlarvi degli spifferi di mercato (che pure ci sono). La posta in gioco è troppo alta, meglio pensare al campo. Ci sarà modo di parlare dei colpi possibili e del futuro di Allegri (resto dell’idea che alla fine andrà via ma forse per scelta sua). Quello che conta oggi è continuare a vincere e avvicinarsi ai traguardi, fino alla fine.