Un raggio di sole tedesco e un fine 2018 a ostacoli. Juve, il limite per gennaio è la lista: in Champions non c’è posto

Nasce a Bari il 23.02.1988 e di lì in poi vaga. Laurea in giurisprudenza, titolo di avvocato e dottorato di ricerca: tutto nel cassetto, per scrivere di calcio. Su TuttoMercatoWeb.com
20.11.2018 01:15 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
Un raggio di sole tedesco e un fine 2018 a ostacoli. Juve, il limite per gennaio è la lista: in Champions non c’è posto
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Un raggio di sole tedesco a Torino. Mentre l’Italia riscopre il freddo, si rivede Emre Can: il centrocampista è tornato alla base e pare che possa tornare in campo già nel mese di dicembre. Un bel sorriso e un sospiro di sollievo. La salute prima di tutto, dice la saggezza popolare: il comunicato della Juventus sulle condizioni dell’ex Liverpool aveva allarmato diversi tifosi e appassionati, l’aver rivisto il giocatore in tempi così brevi, e con notizie confortanti, è un segnale positivo, anzitutto a livello personale per il ragazzo. E poi perché completa il quadro di una sosta che a tutti gli effetti può considerarsi benedetta. Pjanic sta recuperando, Khedira ci prova, Matuidi sarà pure stanco ma è uno dei migliori di una Francia deludente. In sostanza, che siano rose o meno, i centrocampisti della Juve paiono fiorire.

Una buona notizia per Massimiliano Allegri, che prima della sosta ha dovuto reinventarsi un centrocampo ridotto all’osso, e ora ha bisogno di tutti gli effettivi per un periodo che si presenta tutto fuorchè facile. L’impegno con la SPAL, con tutto il rispetto per la squadra estense, sarà l’ultimo semplice di un calendario che poi potrebbe diventare decisivo per il resto della stagione. La gara interna con il Valencia è di quelle da non sbagliare: il passo falso col Manchester sarà stato pure indolore, ma contro gli iberici vanno blindati qualificazione e primo posto. Anche perché poi ci sono Fiorentina, Inter, Torino, Roma, Atalanta, Sampdoria. La Juve schiacciasassi di questo campionato non deve aver paura di nessuno. Ma se l’avvio di stagione è stato morbido, la fine del 2018 non lo sarà di certo. E lo scudetto passa anche da questa lunga trafila di big match o presunti tali.

Poi, il mercato. E qualche riflessione: la Juve cerca un centrocampista, sussurrano i rumor di mercato. Sarebbe pure logico, rosa alla mano: cinque centrocampisti per una squadra che nella maggior parte dei casi gioca con tre giocatori in mediana sono pochi. Bernardeschi e Cuadrado interni non sono esperimenti bocciati ma sono pur sempre esperimenti e ancora tutti da verificare. C’è il più classico dei però: la lista. Quella Champions in particolare.

In estate, i bianconeri hanno presentato 22 calciatori più Moise Kean (inserito in Lista B) per la massima competizione continentale. Da quest’anno, le regole non vietano alcun sogno al mercato di gennaio. Per fare un nome su tutti, Paul Pogba potrebbe tornare in bianconero e giocare la fase a eliminazione diretta, a differenza di quanto accadeva nelle scorse stagioni. Il problema, per la società, è che non c’è posto. Per eventuali nuovi acquisti, ma anche per lo stesso Leonardo Spinazzola, che tutti aspettiamo con ansia perché potrebbe far rifiatare Alex Sandro.

Di quei 22 giocatori, soltanto Pinsoglio è cresciuto nella Juventus. Per l’Europa: in Italia funziona diversamente, e lo diventano sia Chiellini che Spinazzola. In Europa, appunto, no. Solo Pinsoglio. La UEFA, di calciatori cresciuti nel vivaio del club, ne chiede almeno 4, altrimenti la lista (che può arrivare fino a 25 elementi) si riduce. È quello che ha dovuto fare la Juve: 22 giocatori non sono stati una scelta, ma il limite massimo per la Vecchia Signora. Che ora, se volesse regalare un rinforzo ad Allegri, dovrebbe fare una scelta: o trovare sul mercato un giocatore cresciuto nel vivaio bianconero da poter inserire senza limiti, o escludere qualcun altro (oltre a Spinazzola, ovvio) dalla lista, magari cedendolo.

La prima via è da escludere: l’unico calciatore di alto livello cresciuto nel vivaio bianconero in giro per l’Europa è un certo Claudio Marchisio. Cessione frettolosa? La seconda via, invece, sarebbe anche percorribile, in teoria. In pratica, si tradurrebbe in un movimento in uscita, perché pare difficile immaginare che Allegri e la società vogliano fare un torto a un elemento della rosa (minutaggio alla mano, uno tra Barzagli e Rugani). Gli indiziati, da questo punto di vista, scarseggiano, e una cessione in alcuni casi complicherebbe le cose, anziché semplificarle. Se partisse un big (Dybala o Alex Sandro), andrebbe sostituito nel suo ruolo, e tanti saluti all’ipotetico colpo (qualcuno ha detto polpo?) a centrocampo. Se partisse un giocatore poco impiegato, la lista si ridurrebbe al solo Rugani (impensabile cedere Barzagli) o magari Benatia (che però al momento è avanti all’ex Empoli nelle gerarchie di Allegri). Un rebus, la cui soluzione pare servita: farà vendere meno copie (o nel caso specifico fare meno letture), ma a gennaio un grande colpo della Juve sul mercato è complicato e improbabile, per usare un eufemismo. Sarebbe peraltro in linea con la filosofia bianconera: a gennaio si ripara, e in questa squadra c’è poco da riparare. Le vie del mercato, si obietterà, sono infinite: siamo qui per questo. Ma prima del mercato c’è la soluzione alla lista da trovare.