Un mercato da 10 e lode. Vlahovic? Il vero capolavoro sono le cessioni

01.02.2022 00:00 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
Un mercato da 10 e lode. Vlahovic? Il vero capolavoro sono le cessioni
TuttoJuve.com

Così attonita la Serie A al nunzio sta. Fortuna che non sarebbe stato un mercato di gennaio interessante o impegnativo. E che la squadra al 99 per cento sarebbe rimasta uguale. Il principale insegnamento per il futuro è che, quando Arrivabene o Allegri diranno i propri piani per il futuro la prossima volta, bisognerà attendersi l’esatto contrario. Una bella notizia, per i tifosi della Juventus, se si considera che un mercato senza colpi di teatro - sempre per usare le parole dell’ad bianconero - si è rivelato il miglior gennaio possibile. Consapevole di non poter davvero rischiare di non qualificarsi alla prossima Champions League, la Vecchia Signora ha usato tutta la propria potenza economica - ma anche le proprie capacità dirigenziali, va detto - per ricordare a tutti chi comanda. E non c’è neanche da chiedersi quale sia stata la regina del mercato.

Voto 10. E lode. L’operazione Dusan Vlahovic è il colpo da copertina, il fulmine a ciel sereno che ha cambiato un gennaio fin lì piuttosto avaro di emozioni ed aspettative. Ha giocato d’anticipo, la Juve, sul centravanti serbo ma anche su Zakaria. Non aspettatevi un misto fra Maradona e Pelé, ma un buon centrocampista di gamba, più di lotta che di governo ma con una discreta propensione all’inserimento, quello sì. Pure per Gatti, i bianconeri si sono mossi prima della concorrenza. Cioè, non proprio prima, ma almeno più velocemente. Tornando a DV7, è il miglior affare che la Juve potesse fare in questo momento, il miglior giocatore da prendere. In estate forse non lo sarebbe stato, o forse sì: togliersi il dubbio è stata comunque un’ottima idea. Come andrà? Non c’è da attendersi salvatore della patria: se la Juve giocherà come nelle ultime uscite, sarà complicato anche per lui, ma meglio di così era impossibile chiedere. Non è Dusan, comunque, la ciliegina sulla torta.

Il bravo direttore sportivo, si dice, si vede non da come compra ma da come vende. Il vero capolavoro, più che Vlahovic, sono le cessioni. A proposito di ciliegina, l’apice è quella di Aaron Ramsey: “problema” non risolto in via definitiva, ma pur sempre meglio di niente. Vendere è un’arte che a Torino negli ultimi anni si è coltivato con grandissima difficoltà. Per questo che la Juve ceda e ceda anche bene è una notizia. Sorvolando, per carità, sulle ironie relative a Paratici: la Premier League è un altro mondo, economicamente, e a Torino sono stati bravi a massimizzare il ricavato per due giocatori - Bentancur e Kulusevski - non esattamente centrali nei piani tattici di Allegri. Sullo svedese, un 2000 tra i più promettenti d’Europa, resta il dubbio che prima o poi ce ne si possa pentire. Oggi come oggi, però, averlo salutato potenzialmente a una cifra superiore a quella del suo acquisto è un piccolo grande capolavoro, appunto.