Ultimo mese di mercato: tante occasioni e un pericolo. Neymar al PSG può stravolgere i piani della Juve. Su Keita da evitare gli errori del passato
La Juve pensa a Emre Can, la Juve affonda per Matuidi, la Juve valuta N'Zonzi. A leggere sempre gli stessi nomi, dopo un po' ci si annoia. Per questo, tanto vale chiarire subito una cosa: di novità clamorose, per ora, non ve ne sono. I tre di cui sopra continuano a essere ottimi giocatori, i bianconeri li tengono ancora nel proprio borsino di mercato, ma il fatto che fin qui non si sia arrivati a un'accelerata decisiva dimostra che qualche dubbio vi deve pur essere. E che la tentazione di guardare un po' più in alto, in fin dei conti, è presente. In fondo, con buona pace di Allegri (che dice una cosa sacrosanta), inizia oggi l'ultimo mese di calciomercato. Occasioni e pericoli sono dietro l'angolo.
Il pericolo numero uno, non prendiamoci in giro, ha le fattezze di Paulo Dybala. La Juve non vuole cederlo e lui stesso non ha particolare fretta di traslocare, ma l'affare Neymar può scombussolare tutti i piani. Se il brasiliano si trasferirà al PSG (lasciamo il dubbio, ma l'affare più pazzo del mondo sembra vicino alla fumata bianca), il Barcellona avrà non solo una montagna di soldi da spendere, ma anche il dovere, verso la tifoseria e anche verso gli sponsor, di farlo. Dell'affare Neymar in sé potremmo parlare per ore. È una trattativa pericolosa, per il futuro del calcio. Intanto perché dimostra che le regole sul fair play finanziario sono aggirabili o comunque tenute in ben poca considerazione da chi ha altri interessi (leggi Qatar, che arriverebbe al 2022 con l'asso brasiliano come miglior giocatore e volto del Mondiale). Poi, perché dimostra che la bolla speculativa sul prezzo dei calciatori è arrivata al suo picco. Chi compra Neymar compra un'azienda, va bene. Che però si regge pur sempre sulle capacità di un ragazzo di tirare calci a un pallone: anche chi considera il calcio ben più di un gioco ha difficoltà ad accettare un investimento di questo livello su un "bene" tanto volatile.
Neymar, da queste parti, interessa però per le conseguenze che può avere sul mercato della Juventus. Il Barça, dicevamo, dovrà reagire in maniera decisa e avrà la possibilità di farlo. E in quest'ottica il nome di Dybala è molto spendibile: giovane, sudamericano, dicono molto gradito a Messi. La prestazione incolore di Cardiff incide, ma fino a un certo punto. La Juve, da parte sua, non ha intenzione di privarsene e fa bene: non si può vendere ogni anno il proprio miglior giocatore. Tra il volere e il fare c'è di mezzo un mare di milioni: cosa succederà se il Barcellona deciderà di arrivare a tutti costi alla Joya? La valutazione passa quasi in secondo piano, ma ipotizziamo una cifra tra i 130 e i 150 milioni di euro (a meno, col mercato in scena quest'estate, difficile pensarci). Sono soldi, tanti soldi. Che per assurdo potrebbero bastare a rifondare un nuovo ciclo, ma non a trovare un sostituto all'altezza: sul mercato se ne trovano pochi, forse solo Mbappé e Griezmann, che però sono entrambi quasi inarrivabili. Sono rifiutabili? Difficile, ma sarebbe il segnale che la Juve è entrata fra le big d'Europa: quelle che, se vogliono, possono dire no sempre e comunque. Clausole permettendo, ça va sans dire. Sono considerazioni tutte ipotetiche: Dybala non parte è, al momento, l'unica verità. Ma è anche giusto interrogarsi su cosa potrebbe succedere. E con buone probabilità lo stanno facendo anche nelle stanze dei bottoni bianconere.
Chiudiamo con fatti e occasioni. Sorvoliamo sul calcio giocato il 30 luglio. L'International Champions Cup negli anni potrà diventare qualcosa di più, ma per ora i risultati contano poco o nulla. L'occasione principale, al momento, è quella che porta a Keita. A prescindere dal futuro di Dybala, il senegalese completerebbe l'attuale batteria offensiva a disposizione di Allegri, a un prezzo tutto sommato contenuto. La Juve, forte del volere del ragazzo, sta provando a tirare la corda, ma con Lotito il rischio che si spezzi è sempre concreto. Non paragoniamo Keita a Verratti, come caratura, ma Marotta e Paratici hanno errori da cui poter imparare. Il regista abruzzese sfumò per qualche spicciolo, sarebbe un peccato ripetersi. E poi i rapporti con la Lazio conviene coltivarli: Milinkovic-Savic è un ottimo giocatore e potrebbe diventare molto interessante, anche l'anno prossimo se non subito. Un'occasione, a seconda dei punti di vista, potrebbe arrivare dagli interessamenti nei confronti di Cuadrado: con Keita e (chissà) magari anche Schick, il colombiano potrebbe essere di troppo. Ha grandissime qualità, ma è decisivo solo a sprazzi: con la giusta offerta potrebbe incrementare il tesoretto bianconero. Da spendere dove? Sul centrocampo, non ho dubbi. Inizia l'ultimo mese di mercato, prendiamo i pop corn e sediamoci: i fuochi d'artificio potrebbero essere solo iniziati.