SOTTOBOSCO - Monaco, pro e contro. Escludo Pjanic+Marchisio. Sacchismo congedato. Le bufale sul mercato Juve. Retroscena Allegri-Gagliardini. Colletta per Conti. Genoa in Antimafia, due pesi e due misure. Il sultanato Tavecchio e Pecoraro

23.04.2017 00:00 di  Andrea Bosco   vedi letture
SOTTOBOSCO - Monaco, pro e contro. Escludo Pjanic+Marchisio. Sacchismo congedato. Le bufale sul mercato Juve. Retroscena Allegri-Gagliardini. Colletta per Conti. Genoa in Antimafia, due pesi e due misure. Il sultanato Tavecchio e Pecoraro
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

Per cominciare un grazie ai lettori che hanno gratificato la mia ultima “Imboscata“ con numeri davvero sontuosi. Grazie davvero .

Dunque sarà il Monaco, l'avversario della Juventus in semifinale. Dall'altra parte il derby iberico tra Real e Atletico. Ma se in Spagna il fattore campo praticamente si annulla, la Juventus deve rallegrarsi per poter giocare la prima nel Principato e la seconda allo Stadium.

Il Monaco era la mia seconda scelta (chi mi ha letto sa che avrei preferito per la Juve un duplice incontro con il Real). Ora, sarà saggio da parte della banda di Allegri, non pensare di aver pescato l'avversario più abbordabile. Il Monaco contro ogni pronostico è arrivato in semifinale, E corre in Francia per il triplete. Va rispettato e temuto. Per come gioca e per la qualità del suo gioco. L'ho visto un paio di volte e mi ha dato l'impressione di una squadra che si sta divertendo. Ci sono squadre che  si vede che stanno facendo un lavoro: senza gioia e senza fantasia. Quindi, calma e gesso. La Juventus ha la possibilità di andare in finale. Ma non sarà una passeggiata. Paradossalmente il Monaco è più pericoloso fuori casa che nel Principato.

Vediamo comunque i cinque motivi per i quali il Monaco va temuto. E i cinque che  possono far volare la Juventus a Cardiff .

MONACO IMPREVEDIBILE

Il primo: il Monaco, gioca un calcio tecnico e veloce. Inutile pensare di contrastarlo, aspettandolo. Contro i monegaschi sarà più che mai indispensabile per la Juventus occupare gli spazi e fare come tanto piace ad Arrigo Sacchi “densità“ .

Il secondo: il Monaco si affida soprattutto alle giocate geniali di Bernardo Silva, alla solidità a  centrocampo di Bakayoko, ad un vecchio barracuda dell'area come Falcao, e  all'imprevedibilità di Mbappè: vero rabdomante del gol che si esprime con la malizia – a dispetto della sua giovanissima età – di un veterano

Il terzo: il Monaco non ha sulle spalle il peso del pronostico. La semifinale è per gli uomini del bravo Jardim, già un grande traguardo.  Non partono favoriti, ma sono un mina vagante: non escludi un City e un Dortmund se non hai qualità ed equilibrio. Il Monaco sa stare dentro ad una partita. E strada facendo ha acquisito autostima. Non ha nulla da perdere. Tutto invece ha da guadagnare.

Il quarto: il Monaco, nonostante la qualità di alcune sue stelle è soprattutto un collettivo. Imprevedibile in alcune giocate. Si muovono certamente dentro ad uno schema. Ma spesso si affidano all'estro. Mbappè è un atipico, fisicamente parlando, un fenicottero magro eppure solidissimo. Leve lunghe ma piedi educatissimi. Lo hanno paragonato ad Henry. In qualche situazione lo ricorda. Ma diversamente da Henry che il gol lo “cercava“ con la corsa e l'abilità nel dribbling, Mbappè, i gol sovente li “trova“. Fa gol come li faceva Pippo Inzaghi, micidiale su ogni carambola in area di rigore. La Juventus dovrà temere le traiettorie sporche. Perché è su quelle che si avventa Mbappè con le sue lunghissime gambe . 

Il quinto: l'ultimo incrocio tra Juventus e Monaco è stato di vera sofferenza per i campioni d'Italia. A segno allo Stadium grazie ad un generoso  rigore. Chiusi come  l'Inter di Herrera al ritorno. Allora la stella era Martial, uno che a Manchester con Mourinho scalda la panca. Il Monaco di Mbappè sembra più attrezzato di quello di Martial. Anche perché quello di Martial un Falcao non l'aveva.

JUVE: SI PUO'

Primo: la Juve gioca la prima fuori casa. Indubbiamente un vantaggio. Il Monaco in casa cercherà di fare pressione per trovare la rete. La Juve può sfruttare, come sa, il contropiede. Potrebbe essere la gara ideale per Higuain. Lo sarà certamente per Cuadrado, Dybala e Alex Sandro.

Secondo: la Juve nel piccolo Stadio del Principato di Monaco sarà priva di Khedira, squalificato. Un guaio in assoluto considerata la forma fisica del tedesco e la sua sapienza tattica. Khedira per quanto sa essere perfetto nell'arrivare sempre dove staziona la palla deve avere un paio di occhi clandestini in grado di dargli una visione a 360 gradi. Ma nello specifico la sua assenza potrebbe essere un vantaggio. Il Monaco correrà come sa fare. Avere un incontrista accanto a Pjanic può essere una buona cosa. Tenderei ad escludere da parte di Allegri l'impiego contemporaneo di Pjanic e Marchisio. Se la giocheranno Sturaro e Rincon. Sturaro sa andare negli spazi, Rincon è un maestro nella gestione della palla davanti alla difesa. Io propenderei per Sturaro.

Terzo: la Juventus ha conseguito uno status importante di squadra. Lavora a fisarmonica, un gruppo omogeneo che sa allungarsi e contrarsi a seconda delle situazioni. E' la Juventus ormai che decide il tipo di gara da concedere all'avversario . Perché la Juventus non ha un solo modulo. Di volta in volta nell'ambito di una gara puoi trovare Mandzukic a fare il terzino, Alex Sandro a fare l'ala, Bonucci a fare il regista, Dybala a correre sull'out e Dani Alves ad  “entrare“ nel campo come una mezz'ala. Quella di Allegri è stata una vera rivoluzione. Nessuno gioca come la Juventus. Nessuno ha la sua capacità di cambiare pelle a seconda delle situazioni. La Juve vista allo Stadium con il Barcellona era una cosa. La Juve vista al Camp Nou, altra cosa. La modernità della Juventus è il segno distintivo del lavoro di Allegri. Ho scritto che Madama ha messo una pietra tombale sul tiki-taka. Con buona pace  di Sacchi e dei suoi imitatori, il sacchismo è stato congedato. Le quattro semifinaliste di Champions non fanno il tiki-taka. Il giro palla sterile non produce effetti.  E se guardate bene, anche il Napoli che gioca divinamente, non si ispira a Guardiola e neppure a Sacchi. Sarri ha inventato un dispositivo che privilegia il triangolo di passaggi in mezzo al campo per l'imbucata vincente sulle fasce. Spesso la velocità è tale da far trovare ai partenopei l'imbucata produttiva in verticale. E' Sarri e solo Sarri. Che come il teorico Zeman è vulnerabile nella difesa. Giocare a tre accorcia la squadra e consente soluzioni diverse in mezzo al campo. Ma ti espone alla qualità offensiva di chi ha punte capaci di attaccare gli spazi. La Juventus di Allegri, scommessa vinta grazie alla sapienza tattica di Khedira e la propensione al sacrificio di Mandzukic, è il nuovo che avanza. Quando attacca,  la Juve porta nella metà campo avversaria spesso sei giocatori. Sulle palle inattiva, arriva anche a sette o a otto . Spesso sui calci da fermo ti sorprendi a vedere  che l'ultimo uomo davanti (si fa per dire) a Buffon è Lichsteiner o Cuadrado, o Marchisio. Un calcio dal sapore antico a metà strada tra quello dell'Olanda degli anni Settanta e quello camaleontico di Lippi. La variabile indipendente è Mandzukic . Non un Eto'o, non un Ravanelli, non Kuyt. Ma un poco di tutti loro. E con una scorza che nessuno di loro aveva .

Quarto: la Juventus troverà a Monaco una squadra tosta, ma non un ambiente ostile. La famiglia Agnelli ha ottimi rapporti con il Principe Alberto. Il Gran Premio e lo charme della Ferrari sono solo il picco dell'iceberg. Nel Principato andava Gianni Agnelli ai tempi di Ranieri e Grace. Nel Principato a volte vanno anche gli eredi di Gianni ed Umberto. Dal  Principato arrivarono Henry e Trezeguet. Il bomber franco-argentino è oggi uno degli ambasciatori della Juventus di Andrea Agnelli nel mondo. Sarà un'occasione per Nedved, Marotta e Paratici per osservare de visu il  giovane Mbappè. Se sarà ritenuto funzionale al progetto Juventus, Madama inizierà una trattativa. La politica del Monaco dai citati Henry e Trezeguet, per passare ai Falcao (rinato da quando è tornato a Monaco) agli James Rodriguez e ai Martial, è quella di formare i giovani giocatori e poi di rivenderli a buon prezzo quando sono pronti per altri palcoscenici. Su Mbappè non c'è ancora un cartellino. Ma io reputo che Agnelli possa spuntare una prelazione sul giocatore. Il Monaco vende al miglior offerente. Ma certamente vendere alla Juve, rappresenta un di più in fatto di charme.

Quinto: al netto di ogni altra considerazione fatta, la Juventus appare una squadra in “missione“. Troverà un avversario come lei impegnato su tre fronti. Ma la Juventus, questa Juventus, sembra aver qualcosa di più rispetto agli avversari, nazionali e europei. Un di più che viene dalla testa. Come ha detto Bonucci  “Dentro al carro armato e avanti fino a fine“. Il Tigre era un panzer tedesco. Un carro potente e veloce in grado di spazzare via gli Sherman americani grazie soprattutto alla sua mobilità. Il Tigre  era in grado di fare spostamenti laterali improvvisi consentendo minori linee di puntamento ai carri nemici . La Juve è così: mobile e imprevedibile. Fa impressione sentir dire Allegri e i suoi giocatori un minuto dopo aver mandato sul divano il Barcellona: “ Ora testa al Genoa. E' una gara che potrebbe consentirci di dare un ulteriore morso al campionato“ .

Già, il Genoa che allo Stadium ha una bella tradizione di gioco. Il Genoa ha giocatori interessanti a cominciare dal Cholito Simeone. La Juventus dovrà recuperare in fretta energie e concentrazione. Ne mancano poche in campionato e il vantaggio di otto punti sulla Roma non va sperperato .

E a proposito del Genoa: nessuno sapeva che il procuratore di Genova, Francesco Cozzi è stato ascoltato dalla Commissione Antimafia. Pesante il commento del coordinatore del Comitato “Mafia e Sport“. Ha detto  Di Lello: “Abbiamo ricevuto conferma di rapporti promiscui dei tifosi pregiudicati con i calciatori, spesso mediati dalla società di Preziosi“ .

Diversa, ma non “migliore“ secondo Di Lello la situazione dalla Sampdoria: “Non idilliaca. Il quadro è sempre lo stesso“. Per la cronaca, la notizia è finita sulla “ Gazzetta dello Sport “ in un trafiletto a pagina 17 .

E poi qualcuno ancora si meraviglia se i tifosi della Juventus si sentono perseguitati dalla maggior parte dei media. La gente bianconera si sente perseguitata perché SEMPRE va in scena il giochetto dei due pesi e delle due misure. Per la Storia: il presidente del Genoa beccato sul fatto  con una valigia di dobloni per taroccare  una gara, fu graziato grazie alla disponibilità dell' allora  Presidente della Federazione, Franco Carraro . Per la cronaca, sempre  Preziosi concluse di persona con Massimo Moratti il passaggio di Milito e Thiago Motta all'Inter, quando era inibito a farlo. Impuniti entrambi. Fu lo stesso Preziosi a rivelare l'affare, la data, il ristorante, persino il tavolo. Forse per pararsi le terga a futura memoria. Avere come commensale un Massimo Moratti, te le ripara: le terg . Allora sul seggiolone federale c'era uno che proprio non se la sentiva di “decidere”.

MISCELLANEA: NON SOLO MERCATO

Bentancur è un giocatore della Juventus. 9,5 milioni di euro corrisposti al Boca Juniors in doppia  tranche. Contratto fino al 2022. Telenovela finita. Milan a bocca asciutta, Angelici respinto con perdite. Pacta sunt servanda: saluti e baci.

Le pie donne dell'informazione continuano a sfornare bufale di mercato. Allora: Douglas Costa non interessa alla Juventus. E a meno di prezzi scontati neppure Matuidi. La Juventus – da quanto mi risulta - ha mollato la pista Berardi. Dopo Bentancur Madama prenderà almeno un altro centrocampista, visto che sono nel settore, previste uscite. Uno tra Tolisso, Goretzka, Rabiot o Pellegrini arriverà. Più difficilmente Verratti. Dalle uscite dipenderà anche il futuro di Mandragora. Che piace ad Allegri e che vorrebbe tenerlo in rosa. Ma non è da escludere per il ragazzo un anno in prestito altrove .Per l'attacco ci sono molte idee. La più concreta, la più percorsa negli ultimi mesi è quella che porta a Bernadeschi. Con l'assenso del talento viola e del del suo procuratore.

Infine: alcune pie donne sono certe dell'addio di Allegri. Ma il conte Max, ha ancora un anno di contratto. Le premesse affinché rinnovi ci sono. A me risulta che la Juve vorrebbe continuare almeno fino al 2020/21. Allegri non ha alcun problema: né con la dirigenza, né con i giocatori, né con i tifosi. Ma per restare vuole capire il progetto della Juve al termine di questa stagione. Madama è messa bene ma non ha ancora vinto nulla. Dovesse centrare in parte o tutti  i tre gli obiettivi, quale sarebbe il prossimo  piano triennale della vecchia Signora?

 La Juve dovrà fare i conti con la carta d'identità di alcuni giocatori: da Buffon a Barzagli, da Chiellini, da Marchisio allo stesso Mandzukic. Trovare gente migliore di loro sarà impossibile. Si dovrà lavorare con pazienza sui giovani. Che non è detto siano subito all'altezza dell'inossidabile vecchia guardia. Finora le operazioni di mercato sono state fatte di concerto con Allegri. Rivelo un dettaglio che mi è stato raccontato da persona affidabile. La Juventus era molto interessata a Gagliardini. Quando l'Inter ha fatto all'Atalanta una irrinunciabile offerta i vertici Juve e Allegri si sono confrontati: era il caso di pareggiare l'offerta interista? Fatte le debite valutazioni, Max avrebbe detto: “ Gagliardini è un ragazzo molto forte. E certamente ha enormi margini di crescita. Ma in quel ruolo e con quelle caratteristiche ne abbiamo uno nella Primavera di Grosso che sta facendo bene“. Non è chiaro se si riferisse a Muratore o al baby Caligara. A naso, nonostante la straordinaria stagione di Muratore, metronomo con il vizio del gol, reputo si riferisse al  classe 2000, Caligara.

 L'ultima parola spetta alla società. Ma i vari Khedira, Higuain, Pjanic, Pjaca, Dani Alves, Rincon, Lemina, Mandragora (Caldara, Orsolini e Bentancur )  sono arrivati anche con l'assenso di Allegri. Cuadrado è stato voluto fortemente da Allegri. Che in cima alla lista dei desideri (se il giocatore sarà messo in vendita)  ha scritto il nome di Isco. Tutto il resto è folklore.

UNA COLLETTA PER CONTI

E' sostanza invece il trio dell'Atalanta : Caldara, Spinazzola, Conti. Due sono già della Juventus. Manca Conti. A segno ( con Caldara) anche contro il Bologna. Dottor Marotta : prenda Andrea Conti. Cosa deve ancora fare questo ragazzo per essere preso in considerazione ? E' giovane, ha talento, copre due ruoli, fa gol, è juventino ( “ fino al midollo “ ha detto il suo procuratore ) . Sarebbe un delitto separare questi tre : giocano bene e sono amici. Dottor Beppe Marotta, se ha qualche difficoltà di liquidità, me lo dica : indico una colletta. Una colletta per Andrea Conti. Non  se lo faccia scappare. Conti è uno solido. Uno da Juventus . Dottor Marotta : sono a sua disposizione.

GUARINIELLO: UN CAFFE' CON ZEMAN 

 Auguri a Ibra: brutto infortunio. Per tornare a giocare ci vorrà tutta la sua forza. Lui ce l'ha. Lo rivedremo.

Ha parlato Guariniello, magistrato noto solo per la sua inchiesta sul (presunto) doping. Dice Guariniello che quella della Juventus fu “frode sportiva“. Va bene. Adesso Guariniello vada a prendersi un caffè con Zeman e torni nel suo anonimato.

 L'Inter ha trionfalmente spiegato di aver azzerato il conto per il fair play finanziario. Non vero, ha replicato l'Uefa: mancano ancora trenta pippi abbondanti. Sarà inflessibile l'Uefa? Perché  nel caso non lo fosse sarebbe doping finanziario. E il campionato italiano con la Lazio (23 anni di rateizzazioni grazie al decreto berlusconiano per evitare il fallimento) da tempo, sta dando: una basta e avanza. Ciurla con L'Agenzia delle Entrate cominciata nel 2005:  si finirà nel nel 2028. Nessun segnale da parte di Claudio Lotito di voler sanare l'anomalia e il debito, accelerando. Da 12 anni la Lazio di Lotito fa un “mercato“ diverso dalle altre. Per decreto.

Rispetto per l'avversario: da Torino a Monaco, per la semifinale di Champions le voci dei protagonisti sono state educate ed equilibrate. Tranne una: quella di Glik, polacco già in forza al Torino. Sgradevole su facebook, arrogante e protervo. Ricordato a Torino per le sue performance stile Padova di Nereo Rocco. “Tira a tuto queo che passa dalle tue parti: se el xe el balòn, mejo“.

IL SULTANATO DI TAVECCHIO

Carletto Tavecchio stante l'irrisolta faida in Lega è diventato (oltre che Presidente Federale) anche Commissario della medesima. In pratica, un sultano del calcio italiano. Per prima cosa ha sancito (se verrà autorizzata dal board europeo) l'introduzione della Var nel campionato dalla prossima stagione. Se sarà un bene o un male lo vedremo vivendo. Ma certamente si tratta di una scelta innovativa alla quale personalmente plaudo. Adesso, forza Carletto: ci sono le seconde squadre, c'è da ridurre il numero delle partecipanti ai campionati di A e B. C'è da sfrondare ulteriormente in Lega Pro e il quella Dilettanti. C'è la grana (auguri)  sulla spartizione dei diritti televisivi. Ci sono riforme da attuare sulle norme per l'elezione del presidente Federale e quella della Lega. Poi c'è quella cosuccia sulla riapertura del Processo Sportivo noto come Calciopoli. Magari prima che esprima il Consiglio di Stato sul ricorso milionario della Juventus.  

E' tutto. Anzi no. Ceterum censeo: da  ultimo penso, che Giuseppe Pecoraro debba essere obbligato a fare gli scatoloni . Da lei, signor presidente Tavecchio. Da lei. Non mi piace fare il Catone: ma se non da lei, presidente Tavecchio, da chi?