SOTTOBOSCO - Mandzukic leader silenzioso e arma letale. Ora cessione Higuain ha una spiegazione. Parole Chiellini emblematiche. Il destino di Dybala è scritto. Messi-Juve: per Agnelli nulla è impossibile, ma...

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
23.12.2018 00:45 di Andrea Bosco   vedi letture
SOTTOBOSCO - Mandzukic leader silenzioso e arma letale. Ora cessione Higuain ha una spiegazione. Parole Chiellini emblematiche. Il destino di Dybala è scritto. Messi-Juve: per Agnelli nulla è impossibile, ma...
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

Francamente è difficile commentare l'ennesima vittoria di Madama. Ancora una, ancora con Mandzukic. Il suo rendimento fa capire perché a giugno, la Juventus abbia ceduto senza soverchi rimpianti, Higuain. Riportato al centro dell'attacco, Mario Mandzukic, dopo aver sgobbato da ala, mediano e  terzino è tornato ad essere letale anche in zona gol. Oggi è lui il leader della squadra. Silenzioso, sostanzioso, poco personaggio rispetto a Ronaldo, ma letale. Stanno trattando il rinnovo: facciano presto, uno così non si trova.

 La classifica resta invariata, solo perché Meret è un portiere bravo almeno quanto l'Olsen visto all'Allianz. Ma il Napoli è l'unica squadra ancora in scia. Le altre si sono dissolte. L'Inter, terza, veleggia a 16 punti di distacco, la Lazio ha dato segni di vita ma è lontana. Il Milan non è mai entrato nel lotto dei competitor. La Roma è stata doppiata. Ne mancano due alla fine del girone d'andata e la Juve è già matematicamente campione d'inverno. Conta un tubo ma sovente si è rivelato un indizio su come finirà poi in estate .

Ci sono alcune cose indicative su quanto “mostruosa“ sia questa squadra. Non per i gol fatti, con Ronaldo ne ha fatti di meno, finora rispetto allo stesso periodo delle scorsa stagione. Ma per i gol subito. Da sei gare la porta della Juve è inviolata. Dal Cagliari hanno stretto le “viti“ con i risultati che conosciamo. Eppure, le prime parole di Chiellini sono state: “Dobbiamo fare meglio, perché  altrimenti arrischiamo di ripetere finali come quello contro lo United“ .

Stiamo parlando di gente che ha vinto sette scudetti di fila. Come facciano ad avere  ancora questa fame, questa determinazione, è francamente inspiegabile. O forse no: la spiegazione si  deve chiamare per forza Massimiliano Allegri. Deve essere complicato gestire uno spogliatoio come quello della Juve.

Sia pure non a livelli di eccellenza, qualche spogliatoio l'ho frequentato. E negli spogliatoi si formano rivalità, gelosie, incomprensioni. Gli spogliatoi diventano un blocco granitico quando vieni dal “nulla“ e annusi l'impresa: il Cagliari di Scopigno, la Lazio di Maestrelli, il Verona di Bagnoli, la Sampdoria di Boskov. Ma se potendo avere aragosta e champagne sei viceversa disponibile a sgranocchiare pannocchie, perché questa è la dieta che l'allenatore ti impone, allora quell'allenatore è un grandissimo. Che davanti alle telecamere magari dispensa ironia e “halma“ ma che ha le idee chiarissime, su cosa fare e su come farlo fare.

Dybala non è uscito sereno dal campo. Ma sarà meglio uscire dagli equivoci e scordare il Dybala goleador: Allegri lo vuole centrocampista e quello sarà il suo destino fino alla fine della stagione.

La Roma ha perso, a tratti è stata dominata ma non ha sfigurato. Il fatto è che chiunque incontri la Juve, gioca in un modo diverso rispetto a quello abituale. Tanto è il timore di venire “piallati“ da Ronaldo e compagni. Onore alle rivali della Juve: il campionato sembra non essere mai iniziato, ma è un campionato dove è la Juve che sta facendo una corsa da supercar. Negli altri campionati a volte chi è leader stecca: in Premier, in Spagna, in Germania. Basta dare un'occhiata alle classifiche. La Juve mai.

Mentre si sta allontanando Pogba e si starebbe avvicinando (a giugno) Ramsey (Marotta pare sia battuto in ritirata dopo le richieste economiche del gallese, superiori a quelle presentate da Wanda per Icardi), la Juve dallo sponsor Adidas è stata sommersa da una pioggia di euro. Diciamo che le risorse per acquistare De Ligt, Adidas le ha messe a disposizione.

Lasciate stare “Messi alla Juve“. Non perché non sia possibile. Niente alla Juve di Andrea Agnelli, sembra ormai impossibile. Ma perché uno non può avere contemporaneamente una relazione con Charlize Theron e Kate Blanchet: troppo impegnativa .

Infine: non contesto le decisioni arbitrali, lo sapete. Ma se vi piace questo calcio, non dico la Var “assente“ , ma la Var “petulante“, beh accomodatevi . A me non piace.

E state in campana. Perché questo modo di gestire (piegati agli strilli di qualche isterico presidente e al sempre attivo “sentire popolare“), potrebbe essere l'anticamera della fine. Siete vicini all'eutanasia del calcio. Al resto provvederà l'ignavia dei  gattopardi. Come da decenni hanno sempre fatto .