Senza soldi non si cantano messe: Arrivabene chiude il mercato, si rischia il circolo vizioso. Il nuovo Barcellona modello da seguire

21.12.2021 00:20 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
Senza soldi non si cantano messe: Arrivabene chiude il mercato, si rischia il circolo vizioso. Il nuovo Barcellona modello da seguire
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Non aspettatevi “colpi di teatro” sul mercato di gennaio. Il virgolettato è di Maurizio Arrivabene, amministratore delegato della Juventus, che lo ha detto chiaro e tondo. Allegri ha ribadito che “questi”, come con accezione non esattamente positiva descrisse la squadra Chiellini, sono e questi rimarranno fino a giugno. La Juve chiude il proprio calciomercato, prima ancora che la sessione invernale inizi. Da riparare, in realtà, ci sarebbe parecchio. Per questo in molti immaginano - immaginavano? - una Vecchia Signora protagonista delle trattative con l’arrivo del freddo. Pare che così non sarà, anche se le smentite e le chiusure nel mercato se le porta via il vento.

Qualche coup de théâtre, in verità, servirebbe a una squadra che si avvia a chiudere il girone di andata con cinque punti in meno rispetto a una stagione in cui è arrivata quarta a fine campionato. Non sarebbe male, per esempio, piazzare Ramsey o Rabiot sostituendo almeno uno dei due con qualcosa di meglio. Che per la cronaca si potrebbe pescare in mezza Serie A. Davanti un centravanti servirebbe come il pane. Insomma, le esigenze tecniche ci sono, inutile nasconderle. Per questo, restiamo convinti che la squadra mercato bianconero possa provare a costruire qualcosa, a patto di fare i conti con la situazione economica. Covid o meno, è questo che è mancato nelle ultime due-tre stagioni. Oggi la Juve non può ripararsi perché senza soldi non si cantano messe. Il rischio è che questo diventi un circolo vizioso: senza Champions i soldi diminuirebbero e le messe figuriamoci. La storia insegna che la società è abbastanza grande per reggere il colpo, ma Raiola che in questo momento immagina uno step in avanti per De Ligt - che pure non ha soddisfatto appieno le aspettative, ma è difficile sia colpa sua - è la prima avvisaglia di quello che potrebbe succedere in un mercato ancora più delicato, quello agostano.

Da questo punto di vista, il nuovo Barcellona di Xavi può essere un modello da seguire. Non perché si guardi sempre all’estero con grande ed eccessivo favore, antico sport italiano specie quando si parla di calcio. Ma perché i catalani sono scesi in basso - a livello economico ma non solo - sfiorando l’inferno e ora hanno individuato l’unica ricetta possibile per risalire. Quella dei Pedri, dei Gavi, dei ragazzi del 2002, del 2004. Non tutti fenomeni: come in ogni nidiata, ci sono quelli che si confermeranno e quelli che si dimostreranno soltanto illusioni. Però quando non hai soldi per rinforzarti altrove devi reperire nelle tue fondamenta le risorse da cui ripartire. Ha senso a livello economico e anche tecnico: è un altro punto, il vivaio, su cui negli anni non si è sempre lavorato al meglio a Torino, ma la strada da seguire quando sul mercato non puoi essere protagonista diventa per forza di cose quella.