Primo giorno di scuola, la vera novità di Pirlo è l’entusiasmo. Dybala, Dzeko e gli altri: il mercato balla sulle punte. Il peccato? Essersi fatti soffiare Haaland

25.08.2020 00:00 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
Primo giorno di scuola, la vera novità di Pirlo è l’entusiasmo. Dybala, Dzeko e gli altri: il mercato balla sulle punte. Il peccato? Essersi fatti soffiare Haaland
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Antonio Conte fu accolto bene, ma dietro quella positività c’era la rabbia e la voglia di riscatto di un popolo reduce da due settimi posti consecutivi. A Massimiliano Allegri sono state, ingenerosamente, riservate le uova. Quanto a Maurizio Sarri, il suo arrivo è stato salutato da una coltre di diffidenza che lo ha accompagnato sino al suo esonero. La novità di Andrea Pirlo sta anche in questo: il primo giorno di scuola è stato salutato con applausi e autografi, con l’entusiasmo che la fine di una stagione vincente ma noiosa ha risvegliato. È paradossale, se paragoniamo il suo curriculum, pressoché nullo, a quello dei tre predecessori citati. Ma forse almeno in questo è già un piccolo successo. Certo, l’importante è come si va via, non come si arriva. 

Quello del valzer delle punte è un luogo comune trito e ritrito che eviteremmo volentieri di riproporvi. In effetti, quale ritmo ballerà la Juve di Pirlo è tutto da scoprire, speriamo sia un filo più moderno. È sugli attaccanti che. comunque, si gioca in gran parte il mercato della squadra che sarà. A dirla tutte, le uscite sono fondamentali, ma di questo avete già letto e riletto. Le scelte sull’attacco, però, diranno tantissimo su quali siano le stelle guida del mercato. Una su tutte? Se Pirlo dovesse giocare con un attacco a due, privarsi di Dybala sarebbe un vero e proprio delitto. Al netto dell’argentino, puntare su Dzeko vorrebbe dire scegliere un grandissimo giocatore ma senza dubbi guardando al portafogli. Discorso diverso andando su un profilo alla Benzema (discorso non troppo aperto, da quel che sappiamo) o Suarez (non se ne parla). Se consideriamo che fino a qualche giorno fa ragionavamo di Milik e oggi sembra una pista secondaria, questo basta a capire quanti siano i tavoli da tenere d’occhio. Il vero peccato? L’ha Juve l’ha già commesso: essersi fatta scappare uno come Haaland, giovane, forte e neanche troppo costoso. Ha imparato dagli errori (e Kulusevski ne è una bella dimostrazione), ma sul numero 9 il profilo perfetto era già in circolazione.