Perché la Juve non ha fretta di tornare sul mercato. Cristiano Ronaldo, il problema che tutti vorrebbero

I bianconeri sono alla finestra, ma difficilmente lavoreranno in entrata a gennaio. CR7 e una tripletta scaccia guai. Ma era vera crisi?
07.01.2020 00:00 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
Perché la Juve non ha fretta di tornare sul mercato. Cristiano Ronaldo, il problema che tutti vorrebbero
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Kulusevski c'è. Per giugno, però, nonostante il tentativo fatto da Paratici per portare il svedese di origini macedoni a Torino già da gennaio. Bene così: l'idea era legittima, il ragazzo ha i numeri. Però il salto è complicato e sei mesi a Parma possono farlo crescere ancora. Soprattutto, meglio prepararlo in estate al grande salto. Preso Kulusevski, Rabiot chiude la porta all'addio e anche Emre Can a questo punto pare destinato a rimanere. Perché la Juve, soprattutto in entrata, non ha alcuna fretta di muoversi. 

È un piccolo dispiacere per gli appassionati del mercato, soprattutto per gli amanti del mercato sempre e comunque. Ma Paratici l'ha detto mille volte e, anche se non vogliamo mai credergli, è difficile far finta che non sia così. Nessun movimento in entrata, perché la squadra non è stata costruita a caso. Anzi. Prendendo giocatori come Ramsey e Rabiot, bisognosi di tempo per ritrovare il ritmo partita, la Juve ha scelto di aspettare. Una mossa in linea con l'altra decisione, quella di puntare su un nuovo corso tecnico, in netta spaccatura rispetto al passato. 

Sarri ha bisogno di tempo, come i suoi giocatori. Probabilmente anche di sbagliare: la tentazione HDR è comprensibile per qualsiasi tifoso del calcio bello e divertente, ma dal primo minuto quel tridente non lo vedremo più tanto spesso. Le rivoluzioni non si fanno in due giorni, e non si fanno cambiando percorso a metà strada. È per questo tempo, che la Juve ha scelto di prendersi, che cambiare a gennaio non avrebbe molto senso. Certo, da queste parti crediamo che alcuni miglioramenti si potrebbero fare. Per esempio, che se davvero Pogba si potesse fare sarebbe un affare da chiudere a tutti i costi. Però c'è da riconoscere che un rinnovato movimentismo sarebbe un controsenso, per chi ha scelto di aspettare già in estate. Sapendo che non sarebbe stato facile. E che l'esito è ancora da scrivere. Ma questa è tutta un'altra storia. 

È un'altra storia anche quella di chi immaginava Cristiano Ronaldo come un problema per la Juve. In un anno e mezzo ha segnato a tutte le squadre di Serie A: sembra normale solo perché parliamo del portoghese, altrimenti sarebbbe fantascienza. Ha avuto alti e bassi, va gestito anche a livello psicologico. E lo ripetiamo, può andare in panchina se non è in forma. Però è a quota 13 gol in campionato, è ripartito al meglio nel 2020. Ha il guizzo del campione, come pochi altri in giro per il pianeta. Mentre la Serie A si esalta per un (grandissimo) 38 enne, fa un po' ridere rileggere chi parlava di crisi, come se la stella di CR7 si fosse davvero eclissata. Magari non sarà ancora il calciatore più forte al mondo (non diteglielo, per favore), ma nel nostro povero campionato resta pur sempre un alieno. E non certo un problema per la Juve.