Mossa Kansas City in attacco, Lukaku per arrivare a Icardi. C'è un caso Kean?

La Juve vigile sul belga, che resta più vicino all'Inter. E sbloccherebbe Maurito. Tra uscite a rilento e il rischio di perdere il miglior talento italiano.
30.07.2019 01:40 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
Mossa Kansas City in attacco, Lukaku per arrivare a Icardi. C'è un caso Kean?
TuttoJuve.com

È quando loro guardano a destra e tu vai a sinistra. Quello che sta facendo la Juventus in questa fase del mercato, soprattutto per quanto riguarda le prime punte. Tratta Romelu Lukaku ma pensa a Mauro Icardi, perché il centravanti belga resta più vicino all’Inter di quanto le ultime novità non facciano pensare. E il futuro di Paulo Dybala è ancora tutto da scrivere, ma non è detto che sia legato a quello del bomber del Manchester United. Andiamo con ordine, prima i fatti. La Juve, in questo momento, è vigile su Lukaku. Al netto delle smentite sugli incontri degli ultimi giorni che possano filtrare sia dall’ambiente del club bianconero che dall’entourage del giocatore. Detto questo, Big Rom rimane un giocatore che non è ai primissimi posti nel gradimento né di Fabio Paratici né di Maurizio Sarri. Ragion per cui, se la manovra bianconera non può definirsi tout-court un’azione di disturbo, non è neanche quella trattativa in fase così avanzata di cui si parla nelle ultime ore. Sta nel mezzo, serve ad altro.

Accelerare su Lukaku per sbloccare il vero obiettivo, quell’Icardi che invece piace tantissimo sia al ds che all’allenatore: il primo lo ha paragonato a Cristiano Ronaldo ricordando le valutazioni dell’anno scorso, il secondo lo voleva già al Napoli. Potrebbe arrivare, a patto che l’Inter si muova sul giocatore del Manchester United. A proposito: i nerazzurri non possono farselo scappare. È, di fatto, l’unico nome che Conte ha indicato come imprescindibile alla dirigenza e alla proprietà, al punto da arrivare a convincere gli Zhang. Ha fatto un solo nome: immaginate cosa potrebbe succedere se non dovesse arrivare. Con Lukaku (e Dzeko), l’Inter avrebbe a maggior ragione tutto l’interesse a facilitare l’uscita di Icardi, già decisa ma a quel punto anche indispensabile. Senza alternative, l’argentino per Conte & Co può anche essere un piano B nel caso tutto il resto dovesse andare male (e non è un caso che ora sia stato reintegrato); con il belga e il bosniaco, non avrebbe più senso fare resistenza. Si andrà a trattare: gli 80 milioni che chiede l’Inter sono ormai utopia, i 40 a cui spera di chiudere la Juve una cifra comunque piuttosto bassa. Sarà il gioco tra domanda e offerta, a fare il suo. A proposito di valutazioni: Lukaku, anche ammettendo che sia un obiettivo concreto di questa Juve, resta complicato anche per la valutazione di Paulo Dybala. La Vecchia Signora l’ha fissata in 100 milioni, già al ribasso. Lo United gradisce ma non è detto che sia d’accordo.

Dopo i fatti, le opinioni. Lukaku non è un giocatore per Sarri. Non più di quanto non lo sia Mandzukic, decisamente meno rispetto a Gonzalo Higuain. A quel punto, tanto meglio sarebbe trattenere il Pipita, e sul tema ci siamo già espressi: cedere Higuain per fare posto a Icardi può avere un senso. Per qualsiasi altro giocatore, un po’ meno. Su Dybala: se dev’essere sacrificato in una trattativa col Manchester United, che arrivi Paul Pogba. Altrimenti, meglio cercare di rialzarne il valore, oltre quei 100-110 milioni di cui sopra. Dybala può avere ancora un futuro nella Juve di Sarri: è un giocatore unico, perché può agire in qualsiasi ruolo dell’attacco, ha la qualità che il tecnico di Figline ricerca. Non dev’essere incedibile, ma non puntarci a priori. Detto questo, non prendiamo in giro nessuno: la Juve effettuerà da qui al 2 settembre una cessione eccellente. E qui entriamo in un terreno minato, quello delle uscite che vanno a rilento.

Se Atene piange, Sparta non ride. Abbiamo brevemente parlato dell’Inter: che disastro, finora, sulle cessioni. La Juve è un passo avanti, ma è un passettino. Nella rosa attuale vi sono almeno 4-5 giocatori che anche i muri sanno destinati all’addio. Forse il problema è proprio quello, perché su giocatori in uscita è inevitabile che gli altri club abbiano più potere contrattuale. I nomi? Perin, Khedira, Matuidi, Mandzukic e Higuain. Cessioni il teoria già decise, manca solo un piccolo dettaglio: dei compratori. In qualche caso (Higuain su tutti), manca anche che il diretto interessato si convinca. Poi ci sono altre situazioni più border-line: Cancelo, Douglas Costa, lo stesso Dybala. E torniamo alla maxi-cessione. La Juve non li ha messi sull’uscio, ça va sans dire. Ma ha valutazioni piuttosto chiare e se qualcuno dovesse presentarsi con la giusta offerta non ci metterebbe troppo a chiudere l’affare. È un dato di fatto, comunque, che lo sfoltimento della rosa non proceda fin qui spedito. Capitolo a parte il ballottaggio Demiral-Rugani. Potrebbero rimanere entrambi, ma solo se Chiellini non dovesse dare garanzie di affidabilità. Altrimenti, più lontano Rugani che Demiral. Del turco abbiamo scritto nei giorni scorsi su TMW: la Juve è di fatto impossibilitata a cederlo a titolo definitivo, valuterebbe un prestito ma in questo momento non ci pensa. L’italiano, invece, forse ha capito che deve cambiare aria per realizzare quella maturazione che, nonostante un grandissimo potenziale, gli è mancata nelle ultime stagioni.

Salutiamoci con una spina nel fianco del mercato Juve che diventa sempre meno piccola. Da tesoro per il futuro a grana il passo a quanto pare è breve. Parliamo di Moise Kean. La Vecchia Signora è imbottigliata in una situazione da cui è complicato uscire. Il giovane non avrebbe fretta di lasciare Torino, ma non ha neanche voglia di vivere un’altra stagione ai margini. E, per ora, sia Mandzukic che Higuain sono ancora lì, a fargli ombra. È la ragione principale per cui non ha ancora rinnovato il proprio contratto, al netto di una distanza sulle cifre che non è un problema insormontabile. Ha mercato in Premier League, dove il mercato chiuderà l’8 agosto, e il suo accordo con la Juve scadrà nel 2020. È questa, invece, la ragione principale per cui i bianconeri hanno pochi margini nel trattare con l’Everton l’inserimento della ricompra: senza rinnovo del contratto, Kean potrebbe andare via a parametro zero a fine stagione. Perderebbe un anno, ma ne ha 19: può permetterselo. Di conseguenza, senza rinnovo di contratto, la Juve avrebbe due scelte: incassare quel che può ora (non poco, 25-30 milioni), oppure accettare di perderlo a zero tra 12 mesi. In entrambi i casi, sarebbe un peccato: deve confermarsi, lavorare, sudare, essere umile. Ma di giocatori con quel potenziale se ne vedono molto di rado.