Mondiale e mercato: Juve, pesca tra gli esclusi. Prova di forza Cancelo, CR7-Dybala tra favole e realtà. Siete sicuri di cedere Pjaca? Juve-Napoli, soffiando sul fuoco divampa l'incendio

Nasce a Bari il 23.02.1988 e di lì in poi vaga. Laurea in giurisprudenza, titolo di avvocato e dottorato di ricerca: tutto nel cassetto, per scrivere di calcio. Su TuttoMercatoWeb.com
12.06.2018 00:15 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
Mondiale e mercato: Juve, pesca tra gli esclusi. Prova di forza Cancelo, CR7-Dybala tra favole e realtà. Siete sicuri di cedere Pjaca? Juve-Napoli, soffiando sul fuoco divampa l'incendio
TuttoJuve.com

Inizia il mondiale, beati loro. Noi non ci siamo dentro, e quel 14 novembre non è stato, a sorpresa, il giorno zero del nostro calcio. Dopo la Svezia, quante cose sono cambiate? Pochissime, l'impressione è che il commissariamento non abbia prodotto quella rivoluzione da molti attesa. È arrivato Mancini come ct (bene ma era la priorità?), è stato istituzionalizzato il diritto di ricompra (bene ma, anche qui, era una priorità?), sono state introdotte le seconde squadre (bene ma ora sembra che non le voglia nessuno). Ci sederemo sul divano a guardare gli altri contendersi una coppa che abbiamo vinto 4 volte. Tiferemo Giappone, Islanda, Brasile, Francia. Chi prenderà in simpatia gli ultimi, chi i più forti. Sarà un mondiale senza Italia, e non sarà un vero mondiale. Ma può portare occasioni di mercato. 

La Juve, come tutte le altre big, è alla finestra per i migliori talenti del panorama internazionale. Conviene però andare a pescare tra gli esclusi del mondiale. Dello scambio Icardi-Higuain abbiamo già parlato, ma è un buon esempio: il primo non vedrà il suo valore aumentare nel prossimo mese, il secondo potrebbe. Un altro che al mondiale ci andrà è Milinkovic-Savic: gran campione, ma occhio al prezzo. Con un paio di buone prestazioni diventa subito fuori mercato. Negli ultimi mesi ci siamo divertiti un po’ tutti a stilare top 11 di calciatori esclusi dal mondiale. Ecco, la Juve potrebbe pescare lì, ci sono campioni sicuri. Uno è Joao Cancelo: piace da tempo, i bianconeri hanno la mano giusta per tentare la prova di forza. Perché, per quanto Jorge Mendes sia potente, è difficile immaginare che un calciatore possa preferire il Wolverhampton alla Juventus. Se così sarà, tanto vale chiudere la baracca e darsi all’ippica. Che in certi casi, comunque, sarebbe opportuno. 

La notizia dello scambio Cristiano Ronaldo-Paulo Dybala arriva dalla meno attendibile delle fonti. Don Balon era rivista prestigiosa e valida, ma ha chiuso i battenti da anni. L’ha sostituita un sito col nome ma senza la sostanza. È stata ripresa un po’ ovunque perché dava il titolo, ma nessuno ci può credere davvero. Quella è e resta una non-notizia. Si basa però su un sottofondo di possibilità, e per questo qualcuno ci ha creduto. Non parliamo di Dybala: le ultime dicono che resterà, soprattutto perché non conviene venderlo. Se poi in Russia a Messi dovesse venire il mal di pancia e il buon Paulo dovesse segnare a raffica, allora le cose potrebbero cambiare. Nel discorso del rapporto fra valore di mercato e Mondiale, Cristiano Ronaldo è una delle poche eccezioni: non ha bisogno di vetrina, è lui la miglior vetrina internazionale per questo spot. Al 70% tornerà a Manchester, perché l’ha detto la mamma, e non è una battuta: disse che un giorno avrebbe dovuto giocare al Real Madrid, e così è andata. Ora ha detto che sarebbe il caso di tornare a Manchester, e possiamo sederci sulla riva del fiume ad aspettare. Noi e il PSG, la principale concorrente. L’Italia, però, è stata indicata sin da subito tra le possibili destinazioni del supercampione portoghese. E la domanda, in chiave Juve, viene di conseguenza: perché no? Perché costa troppo, si risponderà. Però Cristiano Ronaldo è un’impresa, che costa e produce al tempo stesso. Può ripagare in tempi, magari non brevissimi, dell’investimento fatto. Sul campo e fuori dal campo. È una suggestione quasi impossibile, come del resto lo era Higuain però. Sarebbe comunque un affare, nel lungo periodo. Ecco, se tra le due vie indicate un paio di editoriali fa, quella giovane del futuro a medio periodo e quella più “anziana” del breve periodo, dovesse prevalere la seconda, Cristiano Ronaldo sarebbe il nome perfetto. Più che difficile, resta, appunto, quasi impossibile. Appunto, quasi.

A proposito di affari, sicuro che salutare Marko Pjaca lo sia? Il ragazzo ha cambiato cognome in “contropartita”. Ieri andava alla Fiorentina, oggi alla Lazio, domani al Valencia, e via dicendo. La Juve, a leggere le cronache di mercato, pare ansiosa di inserirlo in ogni trattativa. Più realistico è pensare che tutti i club vengano a bussare per lui. Il croato è stato sfortunato, ma prima della sfortuna ha mostrato talento. Allo Schalke 04 è andata così così, ma ha la stoffa del potenziale campione. Senza sapere quali siano davvero i piani di Marotta e Paratici sul suo futuro, solo una domanda: siete sicuri che debba essere ceduto?

Quei cori non li volevamo proprio sentire. Non è buonismo spicciolo, ma pura verità. La sfida Under 15 tra Juventus e Napoli ha regalato un finale disgustoso, soprattutto perché a cantare quei cori erano ragazzini. Ora, parlare di discriminazione territoriale, applicata ai cittadini di Napoli, è una cosa che mi ha sempre fatto ridere. Perché non ha senso invocare il razzismo, perché Napoli è più bella di mille altre città italiane, perché non è razzismo. Tante volte è sfottò, brutto e becero, ma sono due cose diverse. Detto questo, quando arriva da ragazzini non è solo uno sfottò che va punito, ma  occorre che i grandi riflettano. I valori che stanno insegnando, purtroppo, sono questi. E nessuno vorrebbe davvero una partita dove i calciatori si facessero i complimenti a vicenda. Ma stringersi la mano a fine gara e dirsi bravo, quello sì che sarebbe utile. È una conseguenza, non logica ma comunque conseguenza, di una stagione passata a soffiare vento sulla brace accesa. Dovremmo impararlo da altri settori della nostra vita: quando si fomenta l’odio, si finisce così. A cantarsi “Napoli usa il sapone”. Forse è il caso di fermarsi.