Moby Dick - Una squadra che vuole vincere in Europa non può privarsi di Douglas Costa. Sarebbe l’errore più grande della storia bianconera. Al confronto la scelta di cedere Henry sarebbe un peccato veniale

Corrispondente "The Sun", autore di 9 libri. Autore e conduttore programma #Alvolante per AntennaSud. Vincitore Overtime Festival della Comunicazione del giornalismo e del premio Campione Odg Puglia
23.05.2018 00:38 di  Alvise Cagnazzo  Twitter:    vedi letture
Moby Dick - Una squadra che vuole vincere in Europa non può privarsi di Douglas Costa. Sarebbe l’errore più grande della storia bianconera. Al confronto la scelta di cedere Henry sarebbe un peccato veniale

Nel progetto “più ampio” discusso fa Allegri con il presidente Agnelli, Marotta e Paratici vi è un riferimento tutt’altro che scontato ad una crescita qualitativa dell’intero organico. Una Juventus senza Douglas Costa o Dybala, senza Cuadrado o Higuain è una squadra destinata a perdere quelle caratteristiche ritenute necessarie da Allegri per centrare il grande obiettivo della storia bianconera. La Coppa dei Campioni si conquista con il talento e la goliardia, con l’incoscienza e l’imprevedibilità.

 

Allegri è stato chiaro e, senza giri di parole, ha chiesto di irrobustire la squadra senza perdere i migliori giocatori. La Juventus non sarà mai come il Real Madrid o il Barcellona ma, in compenso, potrà ispirarsi al Bayern Monaco, società che i campioni affermati, di solito, non lo cede. Per vincere non esiste una regola precisa, eppure la via indicata da Allegri nel corso della riunione sul mercato appare la più logica e lineare. Gli addii di Buffon, Asamoah e Lichsteiner Consentino di svecchiare l’organico ed abbassare il monte ingaggi della squadra.

 

Caldara ed Emre Can sono ottimi innesti ma non consentono di far compiere il salto di qualità. Douglas Costa è l’unico calciatore della massima serie capace di alterare gli equilibri di una partita, riscattarlo per poi cederlo al miglior offerente sarebbe il più grande errore dell’ultra centenaria storia della Juventus. Ancor più grave dell’errore di valutazione su Henry, tanto per rimanere in tema di velocisti con il vizio del dribbling e dello spettacolo puro. 

 

Douglas Costa ha scelto Torino per metter radici, si è trasferito con tutta la famiglia, gioca alla PlayStation con un joystick bianconero, non perdendo l’occasione per definire la Juventus come la scelta più felice della propria carriera. Un cambiamento di strategie, a Torino, sarebbe inspiegabile oltre che deleterio...