Moby Dick - Ritorno Bonucci non sarebbe un atto di forza della Juventus ma una debolezza del calciatore. Caldara al Milan può essere il più grande errore di mercato di Marotta

Corrispondente "The Sun", autore di 9 libri. Autore e conduttore programma #Alvolante per AntennaSud. Vincitore Overtime Festival della Comunicazione del giornalismo e del premio Campione Odg Puglia
30.07.2018 01:49 di  Alvise Cagnazzo  Twitter:    vedi letture
Moby Dick -  Ritorno Bonucci non sarebbe un atto di forza della Juventus ma una debolezza del calciatore. Caldara al Milan può essere il più grande errore di mercato di Marotta

Andare in “Curva” ed incitare, battendosi il petto, la Juventus. Lasciare i bianconeri trasferendosi al Milan, chiedendo ed ottenendo la fascia da capitano. Segnare allo “Stadium” rivolgendosi a quella stessa Curva della quale era parte mimando il gesto dello sciacquo di bocca. Sembrerebbe il diario argomentato di un confuso protagonista kafkiano ma è soltanto la semplice cronistoria degli ultimi trentasei mesi calcistici di Leonardo Bonucci. 

Cercare una linea di confine fra realtà è fantascienza in un mercato che ha visto passare Cristiano Ronaldo dal Real Madrid alla Juventus è diventato un esercizio assai difficile da svolgere. Le confessioni di Bonucci a Gattuso sono il chiaro segnale del capolinea rossonero di Leonardo. La decisione, in fondo, è stata presa ad Aprile, come viene vociferato da tempo dalle parti di Milanello.

Quel “vorrei tornare a Torino” riferito all’ex mediano di un Milan nel quale la fascia attaccata al braccio aveva un peso ecumenico, si è insinuato fra le spalle di Gattuso come un coltello in un panetto di burro. Escluso Montolivo, in partenza Bonucci, il Milan ha perso in un colpo ben due capitani, aprendo scenari di precarietà in uno spogliatoio storicamente ancorato ad antiche tradizioni conservatrici.

Per liberare ed assecondare Bonucci, però, il Milan ha chiesto alla Juventus il sacrificio di Caldara. L’ex talento prodigio della Sampdoria, un Vierchowod in embrione con ampi margini di miglioramento, è uno dei pupilli di Allegri. La trattativa si sarebbe arenata proprio sul nome del difensore atalantino, riprendendo vigore attorno al momento di Pjaca. Per costruire successi occorre usare i migliori mattoni a disposizione e la Juventus non può permettersi di perdere Caldara...



 

 

 

CHI E' ALVISE CAGNAZZO - Alvise Cagnazzo (1987) è nato a Bergamo e vive a Bari. Giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo, è il più giovane vincitore del premio “Miglior giornalista di Puglia” sezione carta stampata -sport, istituito dall’Odg. È autore dei libri “Tutti zitti, parlano loro”, (2007), “Semplicemente Rafa” (2010) e, “Montero, l’ultimo Guerriero (2010) e, sempre per Bradipolibri, "Antonio Conte, l'ultimo gladiatore" (2011). Ha collaborato con Carlo Nesti. Ha condotto, per centosessantaquattro puntate, il programma televisivo “Parliamo di calcio”, in onda su Rtg Puglia in prima serata. Ha partecipato come opinionista tv a “Quelli che il calcio” su Rai 2 e “La giostra dei Gol” su Rai International. Ha collabarota con  Calcio2000, mensile nazionale e internazionale fondato da Marino Bartoletti, diffuso in trentadue paesi. Attualmente collabora con l tabloid "The Sun". Collabora con il giornale “Puglia”, fondato da Mario Gismondi, ex direttore del “Corriere dello Sport”. Collabora con “Il Riformista”. Editorialista per “Tuttojuve.com con la rubrica Moby Dick”. Conduce "#AlVolante" su Antenna Sud.  https://www.facebook.com/alvisecagnazzo.alvolante/