Moby Dick - Quando ci si appende ad un poster si rischia di strapparlo... La Juventus rischia di abbandonare prematuramente l’Europa. Colpa di un carattere che latita e di un pizzico di sfortuna
È stata una zuppa inglese indigesta quella che si è posata sulla bocca dello stomaco di una Juventus ancora troppo acerba per reggere i ritmi europei. L’errore di Buffon in occasione del pareggio inglese, colpevole di un passetto laterale di troppo e di un abbozzo di respinta “molle” sul tiro di Eriksen, è peccato capitale che potrebbe costare la qualificazione. Un inizio fulmineo, la doppietta di Higuain ed un controllo moderato della partita hanno illuso la Juventus. Fosse stato realizzato il secondo calcio di rigore, il cinismo dei bianconeri avrebbe nascosto le crepe caratteriali di una squadra ridotta nel proprio cantone difensivo per troppi minuti di gioco, perennemente sotto la pressione degli inglesi.
L’errore dal dischetto dell’argentino pesa come un macigno sul risultato finale di una gara che, nei primi dieci minuti, sembrava incanalata nella più classica delle scampagnate serali di fine inverno. A mancare è il carattere. Il primo gol subito è un inno alla superficialità, il secondo è la dimostrazione del declino del calcio italiano. Ad appendersi ad un poster si rischia di strapparlo, questo Buffon dovrebbe saperlo. Il ritorno in Nazionale sembra il preludio ad un rinnovo con la Juventus. Per il bene della società occorre fare chiarezza ed evitare scomode sovrapposizioni mediatiche.
Un calcio che ha bisogno di simboli per sopravvivere è un calcio in crisi. Buffon è ancora utile ma per il bene di una società storicamente attenta alle strategie imprenditoriali occorre sin da subito una maggiore chiarezza espositiva. A ritmi elevati, Buffon è un portiere normale non in grado di reggere gli impegni ravvicinati. A quarant’anni non occorre dichiarare al mondo di avere voglia di vincere, bisognerebbe semplicemente mettere da parte il mantello stropicciato di Superman ed accettare un ruolo da comprimario, magari esclusivamente in Champions League attraverso un percorso di allenamenti mirati.
A Londra sarà difficile, non soltanto per un diverso approccio ambientale ma anche, se non soprattutto, per le due reti subite nella sfida di andata. Sarà una finale, di quelle vere. Novanta minuti di ardore e passione nei quali non sarà possibile sbagliare. Sarà una partita delicata, fatta intessuta di sofferenza e determinazione. Questa Juventus può sbancare Wembley ma non dovrà commettere gli stessi errori di Torino...