Moby Dick - Più dei campioni serviranno degli uomini

Corrispondente "The Sun", autore di 9 libri. Autore e conduttore programma #Alvolante per AntennaSud. Vincitore Overtime Festival della Comunicazione del giornalismo e del premio Campione Odg Puglia
17.04.2019 02:43 di Alvise Cagnazzo Twitter:    vedi letture
Moby Dick - Più dei campioni serviranno degli uomini

La caduta degli Dei ha prodotto un rumore fragorose. Un po’ come quando le mele cadono dall’albero per una folata di vento. Non sono bastati sette giorni di riposo assoluto, per la Juventus. Per l’Ajax, invece, sono occorsi appena tre giorni per recuperare energie, fisiche e mentali, ribadendo come nel calcio persino le regole più banali e logiche rischino di essere compromesse. 

La Juventus ha perso, per la solita confusine illogiche che l’attraversa da parte a parte, da reparto a reparto, superare le latitudini dei quarti di finale di Coppa dei Campioni. Tra le colpe della formazione di Allegri c’è l’incapacità di ragionare e colpire l’avversario nel suo punto più debole. Quella fascia sinistra già sprovvista di Tagliafico ed orfana, dopo pochi minuti, del suo grossolano sostituto.



La riserva della riserva, praticamente mai in campo per una partita interna nel corso degli ultimi tre anni, non è mai stata aggredita, fronteggiata e sfidata per tutto l’incontro. La Juventus è passa fragile d’animo più che di fisico, fermo restando l’imbarazzante incapacità aerobica nel tenere il campo nonostante la maggiore freschezza. L’Ajax è un insieme di schemi fagocitati a memoria, con un veterano di nome Blind, nemmeno trentenne, cacciato da Manchester e riabbracciato in Olanda. 

Male, malissimo Dybala, spettro di quel giocatore capace di strappare un quinquennale da quasi otto milioni di euro a stagione, inconsistente Matuidi, mediano che con gli anni ha aumentato i borbottii del motore in corsa perdendo elasticità e “ratio” della gestione dei momenti della partita. Sarà facile sparare sul pianista, su Allegri. Un po’ più complesso, invece, giustificare l’ennesimo crollo nonostante il jolly Cristiano Ronaldo. Non servirà una rifondazione ma, di certo, una intensa opera di irrobustimento tattico a qualitativo della squadra. Dominare in Italia è una piacevole Dittatura, occorre pero’ cambiare passo nell’Europa che conta...