Moby Dick - Il razzismo non si può nascondere sotto il tappeto come la polvere

Corrispondente "The Sun", autore di 9 libri. Autore e conduttore programma #Alvolante per AntennaSud. Vincitore Overtime Festival della Comunicazione del giornalismo e del premio Campione Odg Puglia
03.04.2019 09:27 di Alvise Cagnazzo Twitter:    vedi letture
Moby Dick -  Il razzismo non si può nascondere sotto il tappeto come la polvere

La Juventus sbanca Cagliari piena di cerotti e di soddisfazioni, rendendo merito ad una squadra di corazzieri capitanata da Emre Can, nuovo jolly di una squadra capace di cambiare pelle e modulo tattico nel giro di qualche minuto ed a partita in corso. Allegri non sbaglia nulla, battezzando il 3-5-2 come modulo iniziale, rendendo meno vana la costruzione di una manovra che avrebbe rischiato di arenarsi sulla darsena difensiva cagliaritana considerando l’assenza di Mandzukic, Cristiano Ronaldo, Cuadrado, Douglas Costa e Dybala.

Al di là della sontuosa prestazione di un gruppo fantastico, a stupire è l’assenza di rispetto per una stagione dominata con 26 vittorie in 30 gare, senza dimenticare la criticità di una serataccia sotto il profilo umano e sociale. A Cagliari è stato possibile ammirare l’ennesimo scempio. Beccato con i consueti ululati razzisti, il Mosè nero ha risposto con un gol e con una esultanza sobria, fissando la curva che sino a qualche istante prima non ha risparmiato l’esaltazione a pubblico ludibrio della propria ignoranza. Augurandoci si trattasse di una minima parte della Sardegna Arena, la cosa più grave è che venga contestata la modalità dei festeggiamenti di un ragazzo che, secondo taluni, dovrebbe “limitare la propria esultanza” per evitare di solleticare il becero atteggiamento di quattro imbecilli. Un ragazzo del 2000 può e deve esultare a braccia aperte, senza alcun tipo provocazione, dopo aver segnato un gol.



La medesima codardia si manifesta nelle curve quando si decide, da idioti, di “ululare” un ragazzo perché di pelle scura, nascondendosi dietro la massa densa di tifosi perbene presenti allo stadio. Dopo il gol di Kean, sono stati bersagliati solo i tre giocatori di colore della Juventus. La colpa non è di un millennials che esulta ma nell’ignorante che ulula. Cagliari è una città fantastica, è un’isola meravigliosa e grazie al presidente Giulini ha costruito anche una società forte e solida finanziariamente. Adesso, però, si affranchi da questa ristretta cerchia di incivili che sporcano la gloriosa immagine degli isolani.

Senza dimenticare che, il prode Mosè, ha i genitori ivoriani ma è nato in Italia e segna per la nazionale italiana. A conferma di come i rigurgiti di ignoranza siano da colpire duramente, riportando questa manica di facinorosi fuori dagli stadi, con il Daspo a vita, riconducendoli fra i banchi di scuola.